Categoria: News

Tutti gli ultimi bandi e notizie sul mondo del lavoro

  • È nata la Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani

    È nata la Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani

    AGRIGENTO – 29 Marzo 2019

    Da Flickr.com, Italy-2463 - Temple of Hercules, foto di Dennis Jarvis, Licenza Creative Commons (CC BY-SA 2.0)
    Da Flickr.com, Italy-2463 – Temple of Hercules, foto di Dennis Jarvis, Licenza Creative Commons (CC BY-SA 2.0)

    Dopo un percorso di animazione territoriale durato circa tre anni, è nata la Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani con l’obiettivo di attivare energie e risorse nel territorio della Sicilia Sud Occidentale, promuovendo la cultura della solidarietà e della responsabilità sociale.

    Il territorio che si estende tra le province di Agrigento e Trapani, per le sue caratteristiche geografiche, storiche e socio-economiche, racchiude sfide e opportunità uniche. È lo stesso territorio a determinare l’identità della Fondazione, che si basa sulla sua centralità rispetto al Mar Mediterraneo, la rilevanza economica e sociale dei settori produttivi legati al cibo e all’agricoltura, il patrimonio naturalistico e culturale.

    In questo contesto, la Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani avrà il compito di generare programmi d’infrastrutturazione sociale innovativi e capaci di assumere una valenza strategica sul territorio. La sfida è di coinvolgere tutti gli attori interessati a rispondere a un bisogno della collettività, per identificare insieme soluzioni e mettere in moto risposte strategiche e sostenibili.

    Attraverso il sostegno allo sviluppo del protagonismo delle comunità e svolgendo un ruolo di attivatore e catalizzatore di risorse, la Fondazione contribuirà al miglioramento della coesione sociale, promuoverà uno sviluppo umano integrale, azioni di sviluppo sostenibile ed economie circolari. Nascerà, quindi, un ecosistema in grado di promuovere l’iniziativa e di farsene garante.

    Le parole chiave del progetto sono sviluppo (sociale, culturale ed economico), innovazione, giovani, comunità, cooperazione, inclusione, collaborazione, generatività sociale, lavoro buono e giusto, partnership ibride (locali ed extra locali), cultura del dono, filantropia strategica.

    In particolare, la Fondazione dedicherà il suo impegno ad alcune aree d’intervento: contrasto alla disoccupazione giovanile, cooperazione internazionale e accoglienza dei migranti, promozione e gestione dei beni comuni, strumenti per politiche socio-economiche territoriali inclusive e efficaci.

    Per iniziare a raccontare tutto questo, la Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani ha bisogno di costruirsi una identità che la rende riconoscibile a tutti. Per questo ha lanciato un Bando per concorso di idee per la realizzazione del proprio logo istituzionale, un logo creativo che contraddistingua e identifichi la Fondazione. Il messaggio veicolato dal logo deve mirare, da un punto di vista comunicativo, a mettere in evidenza in modo chiaro la natura comunitaria e innovativa della Fondazione e la sua specifica identità rispetto al legame con il territorio in cui si trova a operare.

    Il progetto grafico dovrà essere inviato tramite e-mail alla Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani al seguente indirizzo: segreteria@fcagrigentotrapani.it entro e non oltre il 30 aprile 2019. Maggiori informazioni sul bando sono disponibili al seguente link>>

    La costituzione della Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani si inserisce nel programma di sostegno alle Fondazioni di comunità nel Mezzogiorno promosso dalla Fondazione CON IL SUD, che ha già permesso la nascita delle prime 5 Fondazioni di Comunità del Sud Italia. Oltre alla neonata Fondazione, altre due sono già attive in Sicilia (la Fondazione di Comunità di Messina e la Fondazione di Comunità Val di Noto) e tre in Campania (Fondazione della Comunità Salernitana, Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, Fondazione di Comunità San Gennaro).

  • Funder35: da singole imprese a comunità

    Funder35: da singole imprese a comunità

    ROMA – 27 Marzo 2019

    Presentato il nuovo triennio di Funder35, promosso da 19 fondazioni aderenti ad Acri.

    Si supera la logica del bando e dei progetti per giungere ad una dimensione comunitaria, che rappresenta la nuova sfida di Funder35 e più in generale del modo di fare impresa culturale.

    Una community di oltre 300 imprese culturali non profit composte da giovani, con nuovi ingressi annuali, beneficerà di servizi di accompagnamento e opportunità. L’8 aprile a Napoli ci sarà Il primo incontro di formazione, mentre a maggio sarà promossa la prima call di crowdfunding.

    Guzzetti: «Quello che ricevono in dote dalle Fondazioni è soprattutto una pratica consolidata, fondata sul lavorare insieme, arricchendosi reciprocamente nel confronto e nella messa in comune delle migliori pratiche. Perché quando l’impresa culturale cresce è tutto il territorio a trarne giovamento».

    In sei anni Funder35 ha selezionato 300 imprese culturali non profit composte prevalentemente da giovani sotto i 35 anni, fornendo loro il supporto necessario per rafforzarsi soprattutto dal punto di vista organizzativo e gestionale.

    Il nuovo triennio, presentato ufficialmente oggi a Roma, rappresenta la logica conseguenza di quanto avvenuto finora. Una rigorosa selezione, attraverso 6 bandi annuali, ha permesso di individuare nel tempo le imprese culturali giovanili più promettenti del Paese, sul piano dell’innovazione e soprattutto dal punto di vista gestionale e organizzativo.

    L’obiettivo per i prossimi anni di Funder35, promosso da 18 fondazioni di origine bancaria e dalla Fondazione CON IL SUD, è di rafforzare non più e non solo le singole organizzazioni ma, in un’ottica di rete, l’intera community. Le oltre 300 imprese, differenti tra loro per ambito (arti visive, musica, teatro, danza, archeologia, turismo, arte circense, ecc.) e mercato di riferimento (dalla produzione artistica e creativa ai servizi di tutela e valorizzazione culturale), con determinate caratteristiche organizzative e gestionali, rappresentano una vasta e significativa comunità di buone pratiche. Si supera la logica del bando e dei progetti, per giungere ad una dimensione comunitaria, che rappresenta la nuova sfida di Funder35 e più in generale del modo di fare impresa culturale.

    «Con questa nuova fase di Funder35 vogliamo consegnare il modus operandi delle Fondazioni di origine bancaria ai giovani imprenditori della “comunità di Funder” – ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri. – Quello che ricevono in dote dalle Fondazioni non sono soltanto risorse economiche, ma soprattutto una pratica consolidata, fondata sul lavorare insieme, mettendosi costantemente in discussione, arricchendosi reciprocamente nel confronto e nella messa in comune delle migliori pratiche. Perché quando l’impresa culturale cresce è tutto il territorio a trarne giovamento. La cultura contribuisce a dare forma alla nostra identità – ha aggiunto Guzzetti – fa crescere il senso di appartenenza e lo spirito di comunità. La cultura ci fa aprire agli altri, con la certezza delle nostre radici e la speranza verso il futuro. Di tutto questo abbiamo un gran bisogno».

    Il Presidente del Comitato di Gestione Funder35 Antonio Cabras ha specificato che «l’obiettivo implicito è quello di “creare valore”, sociale, culturale ed economico, non solo a beneficio delle organizzazioni che fanno parte di Funder35 o che vorrebbero farne parte, ma in generale alle organizzazioni di giovani che intendono utilizzare l’impresa culturale come forma ideale e concreta di cambiamento».

    Funder35 si rivolge più in generale a imprese giovanili tendenzialmente di piccole dimensioni, caratterizzate spesso da una forte fragilità strutturale e operativa e dalla dipendenza delle sovvenzioni saltuarie di finanziatori pubblici e privati. Imprese culturali a volte legate al ciclo di vita di progetti occasionali, che non innescano processi in grado di garantire un’attività consolidata e costante. Un contesto sfavorevole aggravato anche dalle difficoltà legate ai bilanci pubblici e che impone l’adozione di nuove strategie per migliorare le capacità di affrontare il mercato. L’obiettivo di Funder35 è superare queste criticità, rafforzando le imprese sul piano organizzativo e gestionale.

    Grazie alla partecipazione crescente delle Fondazioni promotrici (dalle 10 del primo triennio alle 18 del secondo, fino alle 19 attuali), Funder35 ha rappresentato e rappresenta un’opportunità concreta per tantissimi giovani e organizzazioni culturali a livello nazionale.

    La community sarà arricchita negli anni da nuovi ingressi. In questi giorni sono state inserite circa 30 nuove imprese culturali individuate dalle singole Fondazioni promotrici secondo i principi di selezione che caratterizzano l’iniziativa.

    Il valore aggiunto di Funder35 è stato e resta la sua funzione di “accompagnamento” all’impresa, in particolare attraverso i percorsi formativi e i momenti di incontro e confronto tra le organizzazioni.

    Così come il bando ha permesso alle imprese di proporre diverse possibili strategie di sviluppo, lo stesso principio ispira l’insieme dei servizi che verranno messi a disposizione della comunità. L’offerta formativa, curata da Fondazione Fitzcarraldo, prevede un menù di servizi, flessibili e personalizzabili, con una programmazione di formazione on line, l’avvio di gruppi di lavoro con percorsi di empowerment e accompagnamento mirato, la realizzazione di eventi in presenza per garantire occasioni di networking. Il primo di questi seminari nazionali con la community si terrà l’8 aprile a Napoli all’interno degli spazi di Fondazione FOQUS nei Quartieri Spagnoli, simbolo di rinnovamento e cambiamento attraverso la cultura e l’innovazione sociale.

    Sarà sviluppato inoltre il programma CrowdFunder35, sperimentato con successo già lo scorso triennio e curato dalla Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, che prevede un percorso di accompagnamento nella realizzazione di campagne di crowdfunding e il cofinanziamento delle donazioni raccolte secondo il meccanismo del matching grant: al raggiungimento del 50% dell’obiettivo fissato, le donazioni saranno raddoppiate da Funder35 fino al tetto massimo complessivo di 100 mila euro. La prima call rivolta alle imprese della community sarà lanciata a maggio su Eppela, la principale piattaforma italiana di crowdfunding reward based (basato sul sistema delle ricompense).

    Il sito internet, in fase di implementazione, sarà dunque una vera e propria piattaforma di servizi. Saranno rafforzate le attività di comunicazione, curate dalla Fondazione CON IL SUD, all’interno della community, con l’obiettivo di favorire una maggiore interazione tra le imprese e per promuovere Funder35 come comunità di buone pratiche, prevedendo anche delle originali social competition.

    Il triennio 2018-2020 di Funder35 è promosso da:

    Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia, Fondazione Cariverona, Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione CON IL SUD, Fondazione CR Firenze, Fondazione CRC, Fondazione CRT, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione di Sardegna, Fondazione di Venezia, Fondazione Friuli, Fondazione Livorno, Fondazione Sicilia.

    Il progetto Funder35 è nato nel 2012 nell’ambito della Commissione per le Attività e i Beni Culturali di Acri, l’Associazione delle Fondazioni.

    www.funder35.it

    @Funder35

  • Social Film Fund Con il Sud: presentati dieci progetti filmici

    Social Film Fund Con il Sud: presentati dieci progetti filmici

    BARI – 22 Marzo 2019

    Sono stati presentati oggi i 10 progetti filmici selezionati con la prima edizione del bando “Social Film Fund Con il Sud” nato dal comune interesse di Fondazione Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD di “raccontare per immagini” il Sud attraverso i fenomeni sociali che lo caratterizzano.

    Per la produzione e la diffusione di dieci film sono stati messi a disposizione complessivamente 400 mila euro. La peculiarità del bando è nella promozione dell’incontro tra imprese e professionisti dell’audiovisivo con enti del Terzo settore e del volontariato meridionale, per favorire percorsi di coesione sociale e contribuire alla diffusione di temi sociali di rilievo nel Sud Italia.

    Il bando ha riscosso un grande successo e sono pervenute circa 100 proposte di cui 94 sono state ritenute ammissibili. Tra queste ne sono state selezionate 10 dalla Commissione valutatrice composta da Gennaro Nunziante, regista e sceneggiatore (presidente), Dario Formisano, produttore cinematografico, Elisabetta Soglio, giornalista e scrittrice, Luigi De Luca, coordinatore Poli Biblio – Museale Regione Puglia, Fabrizio Minnella, responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne della Fondazione CON IL SUD. Le riprese dei dieci progetti cominceranno a partire dal mese di aprile 2019.

    A presentare l’iniziativa al Cineporto di Bari sono intervenuti: Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, assessore all’Industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei beni culturali della Regione Puglia, Marco Imperiale, direttore della Fondazione CON IL SUD, Gennaro Nunziante, presidente della Commissione valutatrice, Simonetta Dellomonaco, presidente della Fondazione Apulia Film Commission, e Antonio Parente, direttore generale di Apulia Film Commission.

    “Poche cose riescono a suscitare, come il Cinema, emozioni e riflessioni profonde, individuali e collettive – commenta il presidente Michele Emiliano – le dieci opere che presentiamo oggi raccontano storie di grande rilevanza sociale, parlano dei giovani, della terza età, dei processi di integrazione, delle donne troppo spesso vittime di violenza, parlano soprattutto del nostro Sud. Ancora una volta la Regione Puglia sostiene fortemente la cultura come fattore determinante di crescita della nostra comunità”.

    “Quando con Fondazione con il Sud abbiamo immaginato lo strumento del Social Film Fund – ricorda l’assessore Loredana Capone -, volevamo che il cinema del Sud riflettesse sui temi sociali e culturali di rilievo nel presente. Così è stato e con la scelta dei dieci progetti finanziati ci ritroviamo, questa volta, a dare il via alla realizzazione di opere che, sono sicura, risponderanno appieno agli obiettivi che ci siamo prefissi. Questo bando dimostra quanto sia possibile, con tenacia, volontà e professionalità, realizzare progetti innovativi al Sud. Una terra che ha voglia di prendere tra le mani il suo presente, raccontarlo con uno sguardo nuovo, dando voce a temi del disagio ma anche a quelli del riscatto. In questo il cinema può contare sulla grande potenza del linguaggio visivo, sulla forza di arrivare alla gente per farla riflettere sul senso di essere comunità”.

    “Lo scopo dell’iniziativa è quello di raccontare il nostro Sud dal punto di vista dei fenomeni sociali che lo caratterizzano, ma anche di farlo attivando un processo partecipativo, partendo da una mobilitazione del territorio per giungere al cuore e alla testa di un pubblico molto più vasto – sottolinea Marco Imperiale, direttore della Fondazione CON IL SUD-. L’obiettivo implicito del bando è creare connessioni tra realtà diverse capaci di generare valore sociale e culturale, partendo proprio dall’incontro tra le due fondazioni promotrici e via via proseguendo con i partenariati di progetto. Il fatto che circa 100 imprese cinematografiche italiane ed estere e 250 organizzazioni di Terzo settore meridionali si siano conosciute per partecipare ‘insieme” al bando è stato uno dei primi grandi risultati di questa sperimentazione. Con l’avvio delle 10 produzioni – conclude Imperiale – questa bella iniziativa acquista ancora più concretezza, così come la speranza di raccontare un Sud alternativo agli stereotipi e ad una visione ‘limitata’ della nostra società”.

    “Mi onoro di aver seguito questo progetto per Apulia Film Commission sin dall’inizio della sua ideazione -precisa la presidente Simonetta Dellomonaco -, perché rappresenta un modo efficace per raccontare il Sud attraverso i temi e fenomeni sociali che lo caratterizzano. Se è vero che un’immagine vale mille parole, è altrettanto vero che i contenuti sono fondamentali soprattutto quando si affrontano determinate problematiche legate alla quotidianità e anche al futuro delle persone e delle comunità. Le 10 produzioni selezionate, hanno focalizzato i loro progetti su alcuni temi che in questo momento storico sono determinanti non solo per il Sud, attivando insieme alla realizzazione dei film anche dei percorsi di inclusione sociale, tramite i soggetti del Terzo settore coinvolti sulle specifiche tematiche affrontate. Il grande lavoro svolto per arrivare a una coproduzione tra le due Fondazioni non ha precedenti in Italia. Questa preziosa collaborazione è un’eccellenza nello scenario socio-culturale italiano e per questo ne siamo davvero orgogliosi”.

    “Nei progetti scelti c’è un ottimo livello professionale e una buona cultura dell’immagine cinematografica – commenta il presidente della Commissione Valutatrice Gennaro Nunziante -. Social Film Fund Con il Sud è un progetto che va reso più strutturale, visto che ormai tutti i più importanti mezzi di comunicazione sono nelle mani di imprenditori del Nord. Mai come oggi serve un mezzo che racconti il Sud, il cinema in questo potrebbe fare la sua parte”.

    I dieci titoli sono divisi in 6 documentari e 4 cortometraggi, coinvolgendo 10 società di produzione cinematografiche italiane e 25 organizzazioni del Terzo settore di Basilicata, Campania e Puglia, in particolare di Napoli, Matera, Foggia, Bari, Brindisi e Lecce. Tra le tematiche affrontate dai progetti spiccano in particolare quelle rivolte al mondo dei giovani e dell’integrazione, ma anche quella dell’agricoltura sociale, della violenza sulle donne e della terza età.

    I DOCUMENTARI

    “A casa lavori in corso” di Luciano Toriello, proposto da Luciano Toriello (Puglia), partner: Osservatorio Giulia & Rossella (Bari), Associazione Lavori in corso (Foggia) e Cooperativa sociale Paidos (Foggia). Il documentario si snoda attraverso i racconti dei detenuti della Casa Circondariale di Lucere, in provincia di Foggia.

    “Coltivatori di cambiamento” di Tommaso Faggiano, proposto da Medit Film soc. coop. (Puglia), partner: Casa delle agricolture (Lecce), Associazione Diritti a Sud (Lecce), Associazione Abitare i Paduli (Lecce), Associazione Ciaula ((Lecce), Associazione Oltre mercato Salento (Lecce) e Associazione Salento Km0 (Lecce). In questo lavoro si parla del recupero della tradizione agricola.

    “Madre nostra” di Lorenzo Scaraggi presentato da Sintesi (Puglia), partner: Cooperativa sociale Semi di vita (Bari) e Forum Agricoltura Puglia di Bari. È un progetto legato all’agricoltura sociale, attraverso il recupero di terra incolta o confiscata alle mafie.

    “Ponticelli, la terra buona” di Registi Atelier di Cinema del Reale, proposto da Parallelo 41 Produzioni (Campania), partner: Associazione di promozione sociale Arci Movie (Napoli) e Associazione culturale Mediateca di Napoli Il Monello (Napoli).

    “Il sistema Sanità” di Mario Pistolese e Andrea De Rosa, proposto da Upside (Puglia), partner: Fondazione San Gennaro Onlus (Napoli) e Cooperativa sociale La Paranza (Napoli). È un ritratto sul riscatto di un rione difficile come quello della Sanità di Napoli. Si racconta della periferia difficile a Est di Napoli, con gli ochi dei ragazzi della Scuola di Cinema.

    “Aspettando la cuccagna” di Simone Salvemini, proposto da La Kinebottega (Puglia), partner: Associazione culturale Casarmonica (Brindisi) e Cooperativa sociale Oasi Onlus (Brindisi). Il gioco visto in due modi diferenti: il primo aggregativo e coinvolgente, l’altro sotto forma di ludopatia e problema sociale.

    I CORTOMETRAGGI

    “Compagni di viaggio” di Sara De Martino e Aaron Ariotti proposto da Lumen Films s.r.l. (Lazio), partner: Associazione culturale Occse (Matera) e Consorzio Concreto (Matera). Il film breve affronta il tema dell’immigrazione.

    “Guasto” di Paola Crescenzo proposto da Passo uno produzioni soc. coop. (Puglia), partner: Centro Auser “Rossana Benzi” (Brindisi,Puglia) e Cooperativa sociale Eridanopuglia (Brindisi). Il progetto filmico affronta il tema dell’Alzheimer.

    “La ricreazione” di Nour Gharbi, proposto da Raganella Production (Lazio) partner: Cooperativa sociale Zorba (Bari) e Cooperativa sociale Centro lotta al disagio (Bari). In questo cortometraggio si parla di devianza giovanile.

    “Santa perseguitata” (cortometraggio) di Alessandro Piva, proposto da Seminal Film (Puglia), partner: Giraffa – Gruppo indagine resistenza alla follia femminile – Onlus (Bari) e Associazione L’Albero (Potenza). Si affronta il tema del femminicidio.

    L’Avviso pubblico è stato emesso dall’Apulia Film Commission e rientra nell’ambito del patto per la Puglia FSC 2014-2020 “turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali” ed è cofinanziato per il 50% dalla Fondazione CON IL SUD. Al bando hanno potuto partecipare partenariati composti dal proponente, un operatore economico di produzione audiovisiva, e da partner del Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, regioni in cui opera la Fondazione CON IL SUD. L’impegno delle due Fondazioni è stato quello di selezionare e sostenere 10 prodotti audiovisivi, destinando un massimo di 40mila euro a progetto.

  • Pollino Future: tecnologia e comunicazione per l’ambiente

    Pollino Future: tecnologia e comunicazione per l’ambiente

    POTENZA – 15 Marzo 2019

    Da Flickr.com, Monte Pollino, foto di francyag, Licenza Creative Commons (CC BY-NC 2.0)
    Da Flickr.com, Monte Pollino, foto di francyag, Licenza Creative Commons (CC BY-NC 2.0)

    La bellissima macchia verde del Parco Nazionale del Pollino, con i suoi alberi e le montagne da esplorare, si estende a cavallo tra due regioni, la Basilicata e la Calabria, copre un territorio di 192.565 ettari e interessa ben 56 comuni, classificandosi come il Parco Nazionale più grande d’Italia.

    Ogni anno sono migliaia i visitatori del parco, che possono godere degli spettacoli che la natura offre, differenti per ogni stagione, come diversi sono i colori del parco: dal verde della primavera e dell’estate, al rosso dell’autunno, fino al candore degli alberi imbiancati dalla neve in inverno.

    Sempre di più, però, la vasta area del Parco del Pollino è tormentata dagli incendi boschivi, fuochi che distruggono alberi e cespugli, ma anche strutture e infrastrutture presenti sul territorio, terreni coltivati e pascoli limitrofi, creando innumerevoli danni alla natura e all’uomo. Purtroppo la maggior parte di questi incendi non hanno cause naturali, ma sono dovuti all’imprudenza e all’irresponsabilità dell’uomo, quando non addirittura al dolo, che spesso viola norme e comportamenti. Un fiammifero, una sigaretta ancora accesa lanciata lungo un sentiero, può trasformarsi in fuoco indomabile e pericoloso.

    Il progetto “POLLINO OPEN FUTURE”, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e voluto fortemente dalla Pubblica Assistenza Protezione Civile Valle del Sinni, in collaborazione con una rete creata tra ODV, non solo di protezione civile, il Parco Nazionale del Pollino, l’Università di Calabria, L’Istituto di Ricerca Cnr Imaa di Tito Scalo (PZ) e partner privati, vuole sviluppare metodologie innovative e nuove tecnologie attraverso le quali si andrà a ridurre drasticamente il rischio di incendi su tutto il territorio del Parco Nazionale del Pollino. Ma la tecnologia, per quanto importante, da sola non basta a risolvere problemi così diffusi. E’ necessaria, parallelamente all’uso di strumenti dedicati, una diffusa sensibilizzazione del territorio e delle comunità. Quello che serve è orientare, attraverso percorsi virtuosi di partecipazione attiva al problema, ad una consapevolezza dell’importanza del rispetto verso i beni ambientali, per arrivare, con il tempo, ad un cambiamento e ad un miglioramento rispetto alla situazione attuale.

    Da chi partire, in queste azioni di sensibilizzazione, se non dagli alunni delle scuole del territorio. I giovani, che erediteranno le ricchezze di questa terra, ma solo a patto di rispettarle e amarle. Insegnare ai ragazzi, attraverso interventi di educazione ambientale, le “buone pratiche”. Diffonderle poi a macchia d’olio: agli operatori economici che vivono il territorio del parco, alle associazioni di volontariato e all’intera popolazione residente. Tutti insieme, protagonisti di una propaganda ambientale di rispetto del Parco e dell’ambiente.

    Un progetto complesso “POLLINO OPEN FUTURE”, con l’ambizione di chi guarda al futuro con la consapevolezza che quel “verde” è un dono per tutte le generazioni e va per questo difeso e tutelato.

    Sonia Salicone, Responsabile della comunicazione del Progetto Pollino Future

    Scheda del progetto>>

  • Assistenza telefonica 13/03

    Assistenza telefonica 13/03 – Fondazioneconilsud.it


















    Home › News › Assistenza telefonica 13/03

    Assistenza telefonica 13/03

    ROMA – 12 Marzo 2019

    Mercoledì 13 marzo, a partire dalle ore 10:30, il servizio di assistenza telefonica non sarà garantito poiché l’intero ufficio Attività Istituzionali sarà impegnato in una riunione interna.

    • C.F. 97442750580
    • © fondazioneconilsud.it

    Questo sito prevede l‘utilizzo di cookie. Continuando a navigare si considera accettato il loro utilizzo. Ulteriori informazioniOK

  • Un mondo di gocce

    Un mondo di gocce

    ROMA – 12 Marzo 2019

    In Sicilia e Campania le scuole vincitrici del concorso che premia il migliore spot per promuovere l’uso sostenibile dell’acqua

    Il contest video lanciato nell’ambito del progetto nazionale di Legambiente e Fondazione CON IL SUD che in nove mesi ha girato l’Italia per parlare di risparmio idrico

    La Scuola secondaria di I grado Virgilio di Paternò, in provincia di Catania, l’Istituto comprensivo G. Patroni di Pollica, in provincia di Salerno, e l’Istituto comprensivo Padre G. M. Allegra di Valverde, sempre in provincia di Catania, sono i primi tre classificati del concorso Un mondo di gocce, il contest lanciato da Legambiente tra gli studenti delle scuole secondarie di primo grado, alle quali è stato proposto di realizzare un video-spot della durata massima di tre minuti sul risparmio idrico e l’uso consapevole dell’acqua. Al centro della sfida, l’obiettivo di veicolare un messaggio positivo per sensibilizzare e aiutare i ragazzi a conoscere e comprendere i comportamenti virtuosi individuali e collettivi, a scuola, in famiglia, in città o in campagna, per ridurre lo spreco idrico.

    Le ragazze della scuola di Paternò hanno scelto di mettere in relazione l’importanza dell’acqua e la produzione del cibo, il video “corale” degli studenti dell’Istituto Patroni di Pollica parte proprio dai rubinetti dei bagni delle scuole, spesso lasciati aperti a causa di fretta e distrazione, mentre i ragazzi dell’istituto Allegra di Valverde hanno puntato su un video di animazione e realizzato un appello multilingue all’utilizzo responsabile. I tre video sono stati premiati con materiali e strumenti didattici, scelti dalle stesse classi vincitrici, per un valore di circa 700 euro ciascuno.

    “Legambiente nutre profonda fiducia nella capacità dei più giovani di imprimere un deciso cambio di passo per quanto riguarda il clima – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. Per questo Un mondo di gocce ha puntato molto sulle scuole, coinvolgendo oltre 330.000 studenti in 436 istituti, perché gli alunni diventino a loro volta insegnanti una volta a casa, nelle loro famiglie o tra gli amici. Sono gli stessi ragazzi che in tutto il mondo così come in Italia, con le piazze di Fridays for future, stanno suonando la sveglia ai governi perché, oltre le dichiarazioni di intenti, adottino finalmente le politiche necessarie per salvare il pianeta. Dobbiamo imparare a consumare le risorse, e tra queste l’acqua, in modo più razionale: i cambiamenti climatici da un lato, e le nuove tecnologie già disponibili dall’altro, ci devono accompagnare verso stili di vita più sostenibili”.

    “Un processo di cambiamento realmente sostenibile deve essere partecipato e condiviso, capace di sensibilizzare e attivare soprattutto i cittadini più giovani – sottolinea la Fondazione CON IL SUD. La campagna promossa con Legambiente ha queste caratteristiche e affronta un tema di portata mondiale come il consumo idrico, ma che interessa da vicino tutti noi, la nostra quotidianità. Confidiamo nelle capacità di cambiamento proprie delle nuove generazioni, sicuramente più attente e responsabili di quanto solitamente vengano descritte, perché soprattutto per il Sud rappresentano la speranza, l’energia, il motore di un nuovo modo di vivere le nostre comunità e di costruire il futuro del Paese”.

    Con la premiazione del concorso, si chiude il progetto che per nove mesi ha portato in giro per l’Italia, nelle scuole, ma non solo, il tema del risparmio idrico. Il 20 giugno a Roma, si è tenuto un importante convegno dal titolo SOS Acqua – le città e i territori alla sfida del clima, nel quale si sono confrontati ambientalisti, mondo della ricerca, amministratori locali, professionisti e imprese per una strategia comune di adattamento agli effetti del cambiamento climatico. Un mondo di gocce è stato a bordo di Goletta Verde, che dal 22 giugno al 12 agosto ha navigato lungo le coste italiane facendo tappa in 22 città portuali, e di Goletta dei laghi, organizzata dal 28 giugno al 29 luglio per sensibilizzare chi vive sulle sponde dei bacini di acqua dolce, incontrando migliaia di ragazzi. Ha attraversato festival, come il CibArti di Livorno a settembre e quello della Ruralità in Alta Murgia a Gravina di Puglia a novembre, occasioni in cui è stata esposta al pubblico la mostra dedicata all’acqua e si sono tenuti workshop sul tema. Infine, ha promosso con successo l’iniziativa internazionale #Protectwater, una consultazione popolare per la tutela della risorsa idrica avviata dalla Commissione Europea: attraverso il link presente sulla pagina web del progetto, ben 329.867 persone hanno espresso la loro opinione sulla tutela del bene acqua.

    Per saperne di più sul tema dell’acqua e sulle buone pratiche di risparmio idrico, qui è possibile trovare tutte le informazioni su Un mondo di gocce >> 

    Per vedere “Un mondo di gocce: chi ama non spreca”, il video ufficiale del progetto >> 

    Per vedere i video vincitori del concorso per le scuole >> 

  • Adotta uno scrittore: la letteratura entra nelle scuole carcerarie

    Adotta uno scrittore: la letteratura entra nelle scuole carcerarie

    TORINO – 12 Marzo 2019

    Foto di Francesco Gazzola da Flickr.com, Olivetti, Licenza Creative Commons (CC BY-ND 2.0)
    Foto di Francesco Gazzola da Flickr.com, Olivetti, Licenza Creative Commons (CC BY-ND 2.0)

    Con “Adotta uno scrittore” gli autori del panorama letterario contemporaneo entrano nelle scuole carcerarie italiane
    e,
    per l’edizione 2019, la rete si amplia e coinvolge il Sud Italia.

    I libri sono mondi in formato tascabile, in grado di regalare attimi di libertà e di evasione a chi ha l’ardire di iniziarli e perdercisi. Ma hanno anche il potere, se non di condurci in un altrove, quantomeno di ridipingere le nostre gabbie, mentali o fisiche, rendendole sostenibili.

    Con questo intento Adotta uno scrittore, progetto del Salone Internazionale del Libro sostenuto dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, da anni porta gli autori del panorama contemporaneo italiano nelle scuole carcerarie piemontesi. Dopo l’esperienza nazionale dello scorso anno, che ha visto l’adozione di Carlos Spottorno presso la Casa di Reclusione di Pontremoli, per l’edizione 2019 rinnova la sua rete grazie alla collaborazione con il Cesp (Centro studi scuola pubblica – Rete nazionale delle scuole ristrette) e la amplia al Sud Italia, grazie alla collaborazione con la Fondazione CON IL SUD, coinvolgendo quattro scuole carcerarie: la Casa Circondariale Secondigliano a Napoli, la Casa Circondariale Ettore Scalas di Cagliari, la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo e l’Istituto Penale Minorile E. Gianturco di Potenza. 

    “La letteratura è bellezza, potenzialmente a disposizione di tutti ma non sempre accessibile – sottolinea Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. Educare a riconoscerla, portandola in luoghi come le carceri minorili vuol dire consegnare a tanti ragazzi, che hanno vissuto e vivono tuttora una situazione di svantaggio, uno strumento di liberazione Siamo convinti che attraverso la cultura si possano aprire opportunità vere di riscatto”.

    Le prime adozioni, in programma entrambe martedì 12 marzo, sono presso la Casa Circondariale Secondigliano – Istituto Tecnico Commerciale Caruso di Napoli e l’Istituto Penale per Minorenni (IPM) “E.Gianturco” all’interno dell’Istituto Penale Minorile E. Gianturco di Potenza.

    Il primo ha adottato Lorenzo Marone, avvocato e autore, tra gli altri, de La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Magari domani resto (Feltrinelli, 2017), Cara Napoli (Feltrinelli, 2018). Un incontro significativo, quello tra Marone e i reclusi, per un autore originario della città che lo adotta, e che instaurerà con i reclusi una relazione, durante i tre incontri in programma, fatta di letture, scambi liberi, confronti e dialoghi. Un percorso che culminerà con riferimenti al romanzo Un ragazzo normale (Feltrinelli, Premio Giancarlo Siani 2018) di Marone, ambientato anch’esso nella Napoli del Vomero, quartiere in cui lo scrittore è cresciuto. La vita del protagonista Mimì e della sua famiglia si intrecciano con quella coraggiosa di Giancarlo Siani, vittima di un attentato di camorra proprio nel 1985, anno in cui le vicende sono ambientate. Ma per precisa scelta dell’autore, questo non vuole essere un libro su Giancarlo Siani quanto un percorso da fare con lui, attraverso la storia di una famiglia ordinaria, di un bambino speciale e di un contesto storico che è quello degli anni Ottanta. Ciò che Marone riesce a tratteggiare con abilità e con il consueto garbo che lo contraddistingue è senz’altro la scintilla che abita nel cuore e nella mente di Mimì, la forza propulsiva che lo porta a coltivare grandi sogni, senza paura, piuttosto con la spavalderia e qualche volta l’arroganza di chi nulla teme di fronte all’ideale primario di giustizia che lo anima.

    Sarà invece Gaetano Cappelli lo scrittore, in uscita per Marsilio con La vedova, il santo e il segreto del pacchero estremo, commedia brillante e irriverente che consente di svelare segreti, paradossi e follie del mondo dell’arte contemporanea, che si recherà all’Istituto Penale per Minorenni (IPM) “E.Gianturco” all’interno dell’Istituto Penale Minorile E. Gianturco di Potenza, sua città d’origine, per tre incontri.

    Gli autori adottati nelle Case di Reclusione del Sud Italia sono: Lorenzo Marone dall’Istituto Tecnico Economico “E. Caruso” presso la Casa Circondariale Secondigliano di Napoli (prossimi appuntamenti: 3 e 16 aprile); Flavio Soriga dal CPIA 1 presso la Casa Circondariale Ettore Scalas di Cagliari (in fase di definizione); Evelina Santangelo dal CPIA 1 presso la Casa di Reclusione Pagliarelli di Palermo (prossimi appuntamenti: 29 marzo, 17 aprile e 2 maggio); Gaetano Cappelli dal CPIA 1 presso l’Istituto Penale Minorile E. Gianturco di Potenza (prossimi appuntamenti: in fase di definizione).

    Adotta uno scrittore ha accresciuto la sua notorietà negli anni e i suoi numeri riflettono l’azione energica e costante. 340 gli autori adottati, 336 le classi, 4 le case di reclusione, a cui si aggiungono 1 ospedale, 1 sede universitaria, per un totale di 10374 studenti coinvolti. 138.000 è invece il numero dei ragazzi entrati gratuitamente al Salone Internazionale del Libro grazie all’Associazione.

  • I cinque anni della Fondazione Val di Noto

    I cinque anni della Fondazione Val di Noto

    MODICA (RG) – 11 Marzo 2019

    “Il lavoro che fa il Terzo settore è la premessa dello sviluppo economico. Quello che state facendo non pensate che sia un’incursione nel recinto delle anime belle. È una cosa utile, riconosce diritti negati ai soggetti più deboli. Ma questa è la molla iniziale. Con quello che fate vi impegnate per la costruzione di una comunità, e la costruzione di una comunità è un mettere le basi dello sviluppo economico. La comunità è cambiamento: siete qui per cambiare Modica, per cambiare il Val di Noto. Non solo per occuparvi dei poveri, per mettere le pezze a ciò che non va nel Val di Noto. Voi siete qui per costruire comunità. E voi siete sulla buona strada“. Con queste parole il presidente della Fondazione CON IL SUD, Carlo Borgomeo, ha concluso ieri sera il suo intervento alla Domus Sancti Petri, a Modica, nell’ambito del momento celebrativo per i cinque anni di vita della Fondazione di comunità Val di Noto.

    Oltre due ore di intenso dialogo, con il sociologo Aldo Bonomi, Salvatore Rizzo di Ecos-Med Messina, e le conclusioni di Maurilio Assenza, presidente della Fondazione Val di Noto. A introdurre il momento al quale hanno preso parte docenti, giornalisti, operatori e volontari delle varie realtà della Fondazione, sono stati gli studenti che hanno partecipato al percorso su ‘Cittadinanza e costituzione’. Gabriele e Vanessa, in rappresentanza dei tanti studenti presenti in una sala affollatissima, hanno posto una serie di spunti ripresi dal presidente Borgomeo. Tema del dialogo: ‘Un futuro possibile per le nostre città’. Partendo dalla comunità, tema sul quale tutti i relatori hanno offerto riflessioni e input positivi.

    Ripensando ai primi cinque anni di vita della Fondazione di comunità Val di Noto, Borgomeo ha chiarito: “Le cose sono solide e durature se sono dei territori che le vogliono. Nessuno ha promesso, cinque anni fa, che sarebbe cambiato tutto. Chi vi dice che cambia tutto in tre anni – ha detto rivolgendosi in particolar modo ai giovani – vi prende in giro, le cose cambiano bene se cambiano bene lentamente e nella coscienza della gente. La Fondazione di comunità sarà fortissima tra 30 anni e ci si ricorderà che un gruppo di persone ha iniziato coraggiosamente questo cammino”. Un’azione duplice quella che compiono le Fondazioni di comunità: “Primo, educare le persone di quel territorio alla cultura del dono. Secondo, realizzare una serie di progetti nel sociale e nel culturale con l’obiettivo di rendere più forte la comunità”. Un’azione che si muove in un contesto globale in cui emerge chiaramente che “qualcosa che non funziona”. “Questo sistema – ha chiarito – che fa aumentare la ricchezza dei ricchi e la povertà dei poveri. Tutto congiura per educarci alla cultura dello scambio, non del dono, qui invece si dona. Ma che te ne viene, ci si può sentire dire. So che la somma di tanti comportamenti di persone che donano ha la forza di cambiare la mia comunità in positivo”.

    Occorre, dunque, promuovere “fiducia” e “accoglienza”: su questi valori si costruisce comunità, e costruendo comunità si pongono le basi per lo sviluppo dei territori. Sul tema delle diseguaglianze si è mosso l’intervento di Salvatore Rizzo, partendo da esperienze concrete, nel Messinese, dove opera da molti anni, con particolare attenzione al campo educativo. “Non è vero, spesso, che non ci sono soldi. In alcuni casi vi sono tanti finanziamenti, ma non vengono spesi per il bene del bambino. Ma va ricordato che investire in educazione non significa essere buoni, significa immaginare lo sviluppo di un Paese”. E ha aggiunto: “In Italia c’è il problema delle migrazioni. Ma riguarda i 300.000 italiani che ogni anno si trasferiscono all’estero: sono un investimento che abbiamo perso. Per ciascuno di loro abbiamo investito, qualche volta male, ma abbiamo investito. Di quei 300.000 che vanno via, i laureati sono quasi il 35%, e il 39% i diplomati”.

    E poi un invito a riconoscere i “dispositivi di esclusione”, che sono “funzionali al paradigma di sviluppo economico che struttura diseguaglianze, alimentando quei meccanismi che consentono ai pochi ricchi di essere sempre più ricchi”. Riconoscere, quindi, ma come primo momento. Il secondo: “Lavorare per ricostruire contesti inclusivi. Il nostro compito, quello del Terzo settore, è quello di cominciare a invadere campi altrui, cominciare a occuparci di economia, sviluppo locale. Non perché noi dobbiamo diventare maggioranza, ma perché siamo un segno che è possibile pensare e operare economie che siano capaci di includere. Come il Laboratorio don Puglisi o cooperative che impiegano quanti sono usciti da un ospedale giudiziario”. In questo percorso, l’aspetto educativo è fondamentale. “Occorre sostenere – ha detto Rizzo – l’agire educativo diffuso. Il nostro lavoro, il lavoro dei cantieri educativi, non deve essere visto come una delega: fortuna che loro si occupano dei bambini e noi di ci occupiamo delle cose serie. No, noi ci occupiamo dei bambini, soprattutto quelli più fragili, perché tutti comincino a occuparsi di questo: il quartiere, l’amministrazione comunale”.

    Il sociologo Aldo Bonomi ha ribadito due temi già espressi nel corso dell’incontro che si era tenuto di mattina, a Villa Polara: “Fare comunità significa stare dentro i processi di sviluppo. Fare comunità è un’operazione pre-economica, funzionale a creare elementi fondamentali per lo sviluppo e il lavoro. Non è un’operazione di buoni sentimenti, ma mette insieme il senso e gli interessi. Gli interessi senza il senso della comunità fanno solo gli interessi di chi ha in mano gli interessi. La creazione di senso è fondamentale per rapportarsi agli interessi”. E ha aggiunto: “Occorre ragionare per un modello di sviluppo di benessere equo, sostenibile e solidale”. Un’esortazione in tema di comunicazione: in un epoca dominata dallo storytelling e dalla community, riscoprire il ruolo della comunità, “che significa prossimità”. “Ritornare al racconto. Gli esempi di ricucitura sociali diventano obiettivi e pratiche di sviluppo possibile” – ha detto prendendo spunto dal video proiettato in sala, che racconta storie di vita all’interno degli 85 progetti sostenuti dalla Fondazione di Comunità Val di Noto in questi cinque anni, con finanziamenti per oltre due milioni di euro. È stato il presidente della Fondazione, Maurilio Assenza, a offrire una riflessione conclusiva, citando il teologo Dietrich Bonhoeffer, Pico della Mirandola e Galileo Galilei. Spunti positivi per una ‘spinta’ ad “avere il coraggio di immaginare un futuro possibile per le nostre città”, “non andando dietro ragionamenti pre-costituiti”, ma con l’impegno a “essere insieme artefici di un disegno”. “Come dice Papa Francesco – ha concluso Assenza – essere impegnati a rendere domestico il mondo”.

    Giovedì, all’Istituto San Benedetto di Modica, si era tenuto il primo incontro del corso di formazione per docenti degli istituti di istruzione superiore e per operatori economici e delle istituzioni impegnati sul versante dell’economia civile. A tenere la relazione suor Alessandra Smerilli, docente all’Auxilium e all’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma. Prossima settimana due appuntamenti, sempre a Modica. Giovedì, alle 16, all’Istituto San Benedetto, l’incontro con l’economista Leonardo Becchetti su: “Persone, mercati, benessere: la variabile invisibile della fiducia e l’elettrone dei beni relazionali”. Venerdì, sempre alle 16, a Villa Polara, dialogo sul lavoro e i giovani, a partire da alcune esperienze significative. Modera il giornalista di ‘Vita’ Alessandro Puglia. Seguirà la dedica della sala per gruppi al giovane migrante e poeta Tesfalidet Tesfom. Infine, mercoledì 20 marzo, all’Auditorium Pietro Floridia, la presentazione del bando ‘Resto al Sud’, alle 17, e alle 19, un momento su ‘Etica ed economia: le questioni, le vie per lasciare l’uomo un fine’, a cura di Banca Etica.

  • Bando Beni Confiscati

    Bando Beni Confiscati

    ROMA – 11 Marzo 2019

    Ostello Bella Calabria, nato all'interno di un bene confiscato alla 'ndrangheta a Sa Leonardo di Cutro (KR)
    Ostello Bella Calabria, nato all’interno di un bene confiscato alla ‘ndrangheta a Sa Leonardo di Cutro (KR)

    Promosso da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara

    A disposizione 4 milioni di euro per valorizzare i beni confiscati nelle regioni meridionali con attività capaci di generare valore sociale ed economico.

    Al via la quarta edizione del Bando per la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, promosso da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara. A disposizione, complessivamente 4 milioni di euro di risorse private (3 milioni messi a disposizione dalla Fondazione CON IL SUD e 1 milione di euro dalla Fondazione Peppino Vismara).

    Il Bando è rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia le quali possono presentare proposte di valorizzazione di beni confiscati già assegnati, prevedendo l’avvio di nuove attività di economia sociale. I progetti dovranno rendere il bene confiscato un “patrimonio collettivo”, occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio, coinvolgendo attivamente la comunità locale.

    “L’esperienza ci insegna che l’impatto di un bene confiscato valorizzato va oltre l’aspetto simbolico, seppur importante, legato al riscatto della comunità dal potere mafioso– dichiara Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. Se i beni vengono realmente trasformati in ‘produttori’ di valore sociale, con azioni collettive e anche attività economiche sostenibili, possono essere considerati occasioni di sviluppo locale. Partendo dalla riappropriazione di un ‘bene comune’ – sottolinea Borgomeo – è possibile costruire percorsi di coesione e inclusione sociale, iniziative di economia civile, capaci di generare una ritrovata fiducia nel territorio e alternative credibili alle econome e alle logiche criminali”.

    “La Fondazione Peppino Vismara partecipa per la seconda volta al Bando per la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità in collaborazione con la Fondazione con il Sud, nella convinzione che il contrasto alla criminalità e l’educazione alla legalità che passano attraverso il recupero per fini sociali dei beni confiscati, siano essenziali per il rilancio del Paese – dichiara Paolo Morerio, presidente della Fondazione Peppino Vismara. La risposta al fenomeno mafioso proposta dal mondo non profit attraverso l’uso dei beni confiscati per la crescita della comunità, è insieme una risposta di economia civile e di rinascita culturale che rappresenta un investimento di grande qualità per il riscatto delle comunità locali”.

    In Italia su più di 30 mila beni immobili confiscati, oltre 15 mila sono “destinati”, ovvero già assegnati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC) agli enti locali. L’82% è localizzato nelle regioni meridionali. Anche per le dimensioni che il fenomeno sta via via assumendo (solo nel 2018 sono stati destinati oltre 1.700 immobili nelle regioni del Sud), i beni confiscati possono costituire una grande opportunità per il consolidamento e lo sviluppo di iniziative di imprenditorialità sociale, su cui costruire modelli socio-economici alternativi e liberi dalle mafie. 

    La destinazione dei beni confiscati a usi sociali e di pubblica utilità può, e deve, riuscire a produrre effetti importanti sui territori del Mezzogiorno: dalla creazione di lavoro e occupazione, alla riaffermazione del valore etico e civico derivante dalla riappropriazione da parte delle comunità di ciò che le è stato sottratto con la violenza, dal contrasto al disagio sociale e all’emarginazione, al sostegno di minori, famiglie svantaggiate, anziani e tossicodipendenti. I beni confiscati possono, inoltre, contribuire all’integrazione della popolazione immigrata, che, spesso, in aree a forte infiltrazione mafiosa, è vittima del caporalato delle mafie locali.

    Con le prime tre edizioni del Bando – 2010, 2013 e 2016, quest’ultima in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara – la Fondazione CON IL SUD ha sostenuto 39 progetti con circa 14 milioni di euro.

    Il Bando è aperto a partnership composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo Settore. Nei progetti potranno essere coinvolti, inoltre, il mondo economico, quello delle istituzioni, delle università e della ricerca. I partenariati dovranno dimostrare l’effettiva disponibilità del bene confiscato per almeno 10 anni dalla data di scadenza del bando.

    Il Bando, pubblicato al seguente link https://www.fondazioneconilsud.it/bando/bando-beni-confiscati-2019/, scade il 22 maggio 2019 e prevede la presentazione delle proposte esclusivamente online tramite la piattaforma Chàiros.

    Saranno valutate positivamente le proposte che prevedano, tra le altre azioni: un’efficace strategia di promozione e di sostegno della legalità nei territori; il coinvolgimento attivo della comunità locale, con l’obiettivo di sviluppare un senso di riappropriazione comunitario del bene; la sostenibilità nel tempo degli interventi, in termini di capacità di generare o raccogliere risorse per garantire la continuità delle azioni proposte.

  • Funder35: le 7 imprese culturali del Sud che accedono alla community

    Funder35: le 7 imprese culturali del Sud che accedono alla community – Fondazioneconilsud.it






















    Home › News › Funder35: le 7 imprese culturali del Sud che accedono alla community

    Funder35: le 7 imprese culturali del Sud che accedono alla community

    ROMA – 8 Marzo 2019

    Logo Funder35
    Logo Funder35

    Si è conclusa la call promossa dalla Fondazione CON IL SUD per individuare 7 nuove imprese culturali non profit meridionali, composte prevalentemente da giovani sotto i 35 anni, da inserire nella comunità di buone pratiche di Funder35.

    Accedono a Funder35:

    • Associazione culturale musicale I Filarmonici di Benevento, Benevento
    • Associazione culturale Picentini Experience, Giffoni Valle Piana (Sa)
    • Associazione culturale Vico Quarto Mazzini, Terlizzi (Ba)
    • Associazione di promozione sociale 34° Fuso, Corigliano d’Otranto (Le)
    • Associazione culturale La Guarimba, Amantea (Cs)
    • Associazione culturale Tdf Mediterranea, San Cesario di Lecce (Le)
    • Cooperativa sociale Parco Uditore, Palermo

    La call prevedeva l’accesso di una organizzazione per regione. L’associazione La Guarimba e la cooperativa Parco Uditore hanno guadagnato l’accesso diretto alla community di Funder35 perchè uniche ammesse per Calabria e Sicilia. Le altre organizzazioni, secondo quanto previsto dalla call, sono state scelte dagli utenti di Facebook tra 7 imprese culturali (4 pugliesi e 3 campane), che hanno superato la fase preliminare della verifica dei requisiti richiesti.

    Le votazioni online, aperte dal 27 febbraio all’8 marzo sulla fanpage della Fondazione, hanno raggiunto complessivamente circa 6.000 reazioni tra “mi piace” o “love” espressi dagli utenti all’immagine dell’impresa culturale preferita.

    Questa modalità ha attivato un processo partecipativo, premiando le organizzazioni in grado di mobilitare più efficacemente sul web le comunità di riferimento. I risultati delle votazioni sono stati i seguenti:

    • Associazione Tdf Mediterranea, Lecce, Puglia, 1.426 reazioni 
    • Associazione I Filarmonici di Benevento, Benevento, Campania, 1.118 reazioni
    • Associazione Picentini Experience, Giffoni Valle Piana (Sa), Campania, 839 reazioni
    • Associazione Vico Quarto Mazzini, Terlizzi (Ba), Puglia, 833 reazioni
    • Associazione  34° Fuso, Corigliano d’Otranto (Le), Puglia, 786 reazioni

    L’Associazione di promozione sociale Sinapsi Produzioni Partecipate (Bari, Puglia) ha totalizzato 776 reazioni, mentre l’Associazione Kairos (Napoli, Campania) ha totalizzato 20 reazioni.

    Entrando nella comunità di Funder35, composta da 300 imprese culturali selezionate in tutta Italia dal 2012 ad oggi, le organizzazioni potranno usufruire di importanti e significative opportunità di crescita e formazione.

    Funder35 è una iniziativa nata nel 2012 da un’idea della Commissione per le Attività e i Beni Culturali dell’Acri – l’associazione delle Fondazioni ed è promossa da 18 fondazioni di origine bancaria e dalla Fondazione CON IL SUD. Info su www.funder35.it

    • C.F. 97442750580
    • © fondazioneconilsud.it

    Questo sito prevede l‘utilizzo di cookie. Continuando a navigare si considera accettato il loro utilizzo. Ulteriori informazioniOK