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  • Il Presidente Draghi in visita al Rione Sanità

    Il Presidente Draghi in visita al Rione Sanità

    29 Marzo 2022

    Credits Foto: Gaetano Balestra
    Credits Foto: Gaetano Balestra

    Il Presidente del Consiglio Mario Draghi in visita al Rione Sanità per conoscere da vicino il “modello” di sviluppo inclusivo avviato con il sostegno della Fondazione Con il Sud e promosso dai giovani della Paranza e della Fondazione San Gennaro.

    Nella basilica di Santa Maria della Sanità l’incontro con la comunità ucraina e con la coop. sociale La Paranza

    Stamani alle ore 12:00 il premier Mario Draghi ha incontrato la Comunità del Rione Sanità nella Basilica di Santa Maria della Sanità.

    Dopo la cerimonia della firma per il “Patto per Napoli” tenutasi nella sala dei Baroni del Maschio Angioino, il capo del governo è stato accolto al Rione Sanità da Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione Con il Sud, Mons. Gaetano Castello Vescovo ausiliare, Antonio Loffredo parroco del Rione Sanità e dai tanti volontari della Fondazione di Comunità San Gennaro.

    Presente anche l’orchestra giovanile del quartiere “Sanitansamble” che, diretta dal Maestro Paolo Acunzo, ha voluto celebrare l’arrivo di Draghi al Rione Sanità con l’inno nazionale ucraino, poi seguito dall’inno nazionale italiano. Un omaggio – simbolico – al Premier, ma anche alle famiglie ucraine che in queste settimane hanno trovato ospitalità e accoglienza al Rione Sanità.

    Una vocazione all’accoglienza, quella di questo Rione, che ha radici profonde così come testimoniano le catacombe di San Gaudioso che il Presidente ha visitato al termine dell’incontro con le famiglie ucraine. L’intero complesso archeologico custodito sotto la basilica di Santa Maria della Sanità è infatti dedicato ad un vescovo africano che, costretto ad abbandonare la propria terra a causa delle persecuzioni, nel V secolo approdò a Napoli.

    Sono questi i luoghi che Mario Draghi ha avuto modo di scoprire insieme ai giovani della coop. La Paranza, quei giovani che grazie all’iniziale sostegno della Fondazione Con il Sud hanno reso fruibile l’immenso patrimonio storico-artistico e archeologico del Rione Sanità e delle Catacombe di Napoli, oggi tappe obbligate del turismo a Napoli. Il “modello Sanità”, fortemente caratterizzato dalla partecipazione dal basso e dal coinvolgimento del Terzo, ha determinato in poco più di dieci anni processi di creazione di valore reputazionale, identitario, sociale, culturale ed economico senza eguali.

    “Il modello Sanità dimostra, in modo inequivocabile, che nel lavoro di inclusione sociale, di valorizzazione dei beni comuni, soprattutto in alcuni territori, vi è la vera premessa dello sviluppo” sottolinea Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud che aggiunge “sono necessari finanziamenti, ma la storia del nostro Sud ci insegna che questi vanno associati a investimenti sulla fiducia, sul protagonismo dei giovani e delle comunità locali, sulle organizzazioni di Terzo Settore che sono capaci di attivare processi di partecipazione e modelli, come quello della Sanità, che possano essere replicabili”.

    Modello replicabile? Sicuramente si. Nel 2019 è nata l’ultima cooperativa, Coop4art, dalla collaborazione fra La Paranza, Officina dei talenti e Dafne, un’impresa specializzata in restauri. Nel 2020 ha vinto un bando del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, un progetto di collaborazione fra pubblico e privato per la valorizzazione della Piscina Mirabilis di Bacoli. La Paranza potrà così sperimentare fuori dai confini della Sanità il suo metodo di sviluppo dal basso, di gestione partecipata di un bene culturale. L’approccio strategico e il modello organizzativo adottati è lo stesso del Rione Sanità: quella comunità di patrimonio che la Convenzione di Faro auspica per l’Europa.

    “Le Catacombe sono state visitate da Capi di Stato, non solo italiani, dal segretario generale delle Nazioni Unite, oggi dal presidente del consiglio ma soprattutto da migliaia e migliaia di persone che si sono appassionate a una storia di rigenerazione urbana che si è compiuta attraverso il “ricongiungimento familiare” di una comunità con il suo patrimonio storico, artistico e religioso. Ma a contare davvero – continua padre Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità – è l’impatto sociale, percepibile in modo visibile dal rafforzamento sia del senso di appartenenza, mostrato ogni volta che il Rione Sanità ha dovuto affrontare i giorni difficili che in questi anni non sono mancati, sia della rete invisibile di relazioni che sostiene innumerevoli iniziative per i più fragili, i più deboli”.

    In questi giorni di guerra l’inclinazione all’ascolto dei bisogni degli altri e degli ultimi, di cui il Terzo Settore è interlocutore privilegiato, si è tradotto al Rione Sanità in azioni concrete di solidarietà e inclusione sociale.

    A seguito dei drammatici eventi dello scorso 24 febbraio la Fondazione di Comunità San Gennaro, insieme ai tanti volontari e abitanti del Rione Sanità, hanno scelto di accogliere presso le case canoniche e le proprie abitazioni 15 persone, tutte donne e bambini, in fuga dagli orrori della guerra.

    La Comunità del quartiere si è fatta carico del sostegno dei bisogni primari delle famiglie accolte e, contestualmente all’emergenza, la Fondazione di Comunità ha lanciato una campagna di solidarietà con l’obiettivo di raccogliere fondi e facilitare la collaborazione tra la rete dei commercianti per la fornitura di generi alimentari, vestiario e medicine.

    Ultima tappa del Presidente, il Presepe Favoloso allestito nella seicentesca sagrestia della Basilica di Santa Maria della Sanità e realizzato dai fratelli Scuotto de La Scarabattola e dallo scenografo Biagio Roscigno. Da questi, il Presidente ha ricevuto in dono un Angelo Moro, simbolo di integrazione e chiaro riferimento alla principale caratteristica del presepe da sempre inclusivo e mai esclusivo.

  • Beni confiscati: nota del Gruppo di lavoro su ANBSC

    Beni confiscati: nota del Gruppo di lavoro su ANBSC

    28 Marzo 2022

    Palazzo confiscato a Polistena (RC)
    Palazzo confiscato a Polistena (RC)

    Commento del “Gruppo di lavoro permanente sul tema dei beni confiscati alle mafie” sulla Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie su “analisi delle procedure di gestione dei beni sequestrati e confiscati”

    «RIVEDERE I MECCANISMI DELL’AGENZIA NAZIONALE BENI SEQUESTRATI E CONFISCATI (ANBSC)»

    Nuova nota di commento del “Gruppo di lavoro permanente sul tema dei beni confiscati alle mafie” sul ruolo e sulla governance dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC), sulla quale pochi giorni fa è intervenuto anche il Ministro per la Pubblica Amministrazione al question time alla Camera. L’occasione per il commento, in particolare, è stata la Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie sull’analisi delle procedure di gestione dei beni sequestrati e confiscati.

    Il Gruppo di lavoro, coordinato da Luigi Lochi cui partecipano anche l’Acri e il Forum Terzo Settore, è stato istituito lo scorso maggio dalla Fondazione CON IL SUD per seguire con continuità e con i necessari approfondimenti le questioni concernenti il sistema di valorizzazione e gestione dei beni.

    «Le proposte della Commissione per una più efficace gestione dei beni e delle aziende si rivelano senz’altro utili a superare le criticità esaminate nel corso dei suoi lavori – si sottolinea nella Nota -,  tuttavia, presentano un limite che è di sistema, quindi “politico”. Si muovono, infatti, dentro l’attuale sistema di governance, che vede l’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC) svolgere un ruolo fondamentale».

    Le criticità formulate dalla Commissione e riassunte nel capitolo 12 della Relazione approvata ad agosto riguardano due macro aree: i procedimenti giudiziari di sequestro e di confisca e la gestione di beni e aziende. Con riferimento alle criticità della prima, le osservazioni della Commissione invitano essenzialmente il legislatore ad armonizzare una serie di norme riguardanti i procedimenti giudiziari di prevenzione e quelli penali con le disposizioni del Codice Antimafia.  Rispetto alle criticità della seconda macro area, tra i principali obiettivi che le proposte della Commissione intendono perseguire, si segnalano in particolare le indicazioni per assicurare la continuità aziendale, per incentivare la destinazione anticipata dei beni e per favorirne l’assegnazione provvisoria, per assicurare maggiori tutele ai terzi in buona fede, per assicurare omogeneità dei flussi informativi delle diverse piattaforme telematiche.

    Rispetto alla governance dell’ANBSC, il Gruppo di lavoro evidenzia come «le azioni attraverso le quali essa opera, pure con le innovazioni indicate nella Relazione, le competenze che mette in campo, ne fanno un soggetto non completamente adeguato a svolgere la missione che la Legge le assegna. Al punto che la stessa Commissione avverte l’esigenza di predisporre un vademecum, allegato alla Relazione, per aiutare i Comuni a orientarsi nei complessi procedimenti di destinazione e di assegnazione dei beni».

    «Se il bene confiscato, attraverso la sua restituzione alla comunità di appartenenza, è infatti una concreta opportunità di sviluppo economico e sociale per quella comunità – sottolinea il Gruppo di lavoro –,  il soggetto da cui tutte le azioni di valorizzazione del bene traggono origine non può limitarsi ad operare “replicando” le azioni di un altro soggetto, l’Agenzia del Demanio, che per di più ha un diverso e più articolato radicamento territoriale. Né è sufficiente, come la stessa Relazione suggerisce, riformare la governance dell’ANBSC mediante la selezione del direttore generale anche tra i magistrati con esperienze nel campo dei sequestri e delle confische. Anche così si continua a concepire l’ANBSC come un soggetto meramente amministrativo, qualità confermata dal fatto che è un ente vigilato dal Ministro dell’Interno».

    «Questo sistema, come la stessa Fondazione Con il sud rilevava nel 2016 in occasione della presentazione di una sua organica proposta di riforma – si ricorda nella nota –, non riesce a reggere adeguatamente. Non basta difenderlo, occorre invece un’operazione culturale, civile e politica che rilanci in avanti il tema in una nuova e migliore integrazione tra legalità, coesione sociale e sviluppo».

    Da qui la proposta del Gruppo di lavoro che chiude la nota: «Soltanto un vero Ente pubblico economico, per struttura e competenze, sarebbe in grado di orientare l’amministrazione dei beni verso prospettive di sviluppo economico e sociale dei territori. Un soggetto che opererebbe come un vero Agente di sviluppo. Sommando alle competenze giuridiche quelle economico-sociali, finalmente un tale Soggetto potrebbe assicurare ai territori il supporto tecnico, tante volte richiamato nella Relazione, necessario per un efficace utilizzo dei beni».

    Scarica la Nota integrale >>

  • Appello per Terra Felix

    Appello per Terra Felix

    12 Marzo 2022

    Casale, Terra Felix
    Casale, Terra Felix

    Dopo 10 anni di attività Comune di Succivo (CE) interrompe l ’affidamento a Legambiente del Giardino e dei locali de La Tipicheria, nel Casale di Teverolaccio. Previsto per fine mese la consegna delle chiavi che mette fine ad un esperienza di rigenerazione urbana e di presidio di legalità. L’amministrazione comunale di Succivo non intende rinnovare il comodato d’uso di alcuni spazi del casale di teverolaccio a Legambiente preferendo aprire un bando anche a privati della ristorazione.

    Appello di Legambiente, Fondazione Con il Sud e Forum del Terzo settore
    Il Comune di Succivo riconosca e sostenga il ruolo delle organizzazioni di Terzo Settore

    Il Comune di Succivo (CE) ha espresso l’intenzione di interrompere l’affidamento a Legambiente del Giardino e dei locali de La Tipicheria, nel Casale di Teverolaccio, non rinnovando la convenzione in atto da oltre 10 anni e procedendo alla pubblicazione di un bando aperto a soggetti profit nel settore ristorativo.

    Il Casale di Teverolaccio rappresenta una buona pratica riconosciuta a livello nazionale, un presidio di tutela ambientale, di legalità, di coesione sociale ed è un esempio plastico di come il Terzo Settore riesca a rigenerare i luoghi abbandonati, a portare bellezza in un territorio martoriato dalla criminalità organizzata e da forti criticità sociali, economiche ed ambientali, ribaltando in positivo la narrazione della “terra dei fuochi”.

    L’impatto sociale ed ambientale della gestione di Legambiente e della Cooperativa Sociale gemmata Terra Felix è notevole: dal vincolo ministeriale, che ha preservato il Bene dalla speculazione edilizia, alla creazione di uno spazio polivalente sicuro e gratuitamente accessibile a tutta la comunità; dagli orti sociali per i pensionati all’inserimento di lavoratori svantaggiati; dalla promozione della sostenibilità ambientale attraverso innumerevoli attività educative alle risorse intercettate per il territorio attraverso i progetti sostenuti da Enti e Fondazioni di rilievo nazionale.

    Riteniamo che la scelta di estromettere il Terzo Settore dalla gestione di una parte del Casale di Teverolaccio rischi di vanificare il lavoro fin qui svolto da Legambiente, Terra Felix e altri soggetti associativi, per il recupero e la valorizzazione del Bene, interrompendo quel processo virtuoso di inclusione sociale che lo ha portato a divenire simbolo della buona economia in terra di camorra.

    Certamente Legambiente continuerà a lavorare sul territorio, nelle sue attività di analisi, denuncia e di proposta per lo sviluppo sostenibile, fianco a fianco con i cittadini. L’associazione continuerà nelle azioni di sensibilizzazione e di educazione ambientale, ma non potrà più mostrare ai bambini come, concretamente, una discarica possa diventare un Bene Comune rigenerato intorno alla qualità sociale e ambientale che, anche nell’area atellana, è possibile raggiungere.

    Il Comune avrebbe potuto attivare, e può ancora farlo, un partenariato pubblico privato ai sensi dell’art. 89 del Codice del Terzo Settore, una norma che disciplina le attività di valorizzazione di beni culturali immobili di proprietà pubblica in un’ottica trasparente di cooperazione tra pubblico e privato, in linea con la recente sentenza n. 131/2020 della Corte Costituzionale che ha riconosciuto agli Enti di Terzo Settore una specifica attitudine a cooperare con i soggetti pubblici per la realizzazione dell’interesse generale. Analogo concetto è stato espresso dalla Convenzione Internazionale di Faro, recepita in Italia nel 2020 (L. 133/2020), secondo cui la partecipazione delle organizzazioni non profit nei processi decisionali e di gestione relativi al patrimonio culturale è diventata un obbligo etico e un dovere politico.

    L’auspicio è che anche il Comune di Succivo riconosca e sostenga il ruolo delle organizzazioni di Terzo Settore che in questo difficile territorio rappresentano una speranza di riscatto civile che necessita, per essere attuata, del sostegno convinto della pubblica amministrazione.

    Questo è l’appello sottoscritto, tra gli altri, da
    Stefano Ciafani – Presidente Nazionale Legambiente
    Carlo Borgomeo – Presidente Fondazione Con il Sud
    Vanessa Pallucchi – Portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore

  • NAVIGANTI: SU RAIPLAY IL DOCU-FILM DI DONPASTA

    NAVIGANTI: SU RAIPLAY IL DOCU-FILM DI DONPASTA

    9 Marzo 2022

    Immagine film Naviganti
    Immagine film Naviganti

    Una scenografa disoccupata, un musicista rimasto senza spettacoli, un contadino poeta. Tre personaggi con un destino in comune: la perdita di ogni certezza causata dal Covid. E, in alcuni casi, anche del loro lavoro. È questo l’inizio dei “Naviganti”, il film-documentario di Daniele De Michele (Donpasta), in esclusiva su RaiPlay a partire da giovedì 10 marzo. Prodotto dalla Apulia Film Commission e dalla Fondazione Con il Sud, il lungometraggio offre allo spettatore un quadro amaro che da una parte racconta di come tanti artisti, dopo il lockdown, si siano messi a fare altri mestieri per vivere e dall’altra racconta di una società senza l’arte.

    Infatti, quando nell’agosto 2020 tutto riapre, dopo mesi di confinamento in casa, gli artisti sono gli unici a non riprendere normalmente il loro lavoro. Nel tempo di un anno e mezzo, dentro e fuori il lockdown, Donpasta racconta la sua quotidianità intrecciata a quella dei tre protagonisti (la scenografa, il musicista ed il contadino poeta), documentando il modo in cui sono sopravvissuti a un conflitto esterno e interno. Loro percepiscono che nella crisi le cose fragili rischiano di scomparire. Hanno quindi bisogno di un’idea per uscire dalle acque torbide ed è così che diventano… Naviganti.

    Il film documentario è uno dei 10 progetti filmici prodotti dalla Fondazione CON IL SUD e Fondazione Apulia Film Commission, nell’ambito del Social Film Production Con il Sud. Il Bando, unico nel suo genere, è stato lanciato nel 2020 dopo gli ottimi risultati della prima edizione (tra tutti, “Santa Subito” di Alessandro Piva, vincitore alla Festa del Cinema di Roma nel 2019) con lo scopo di promuovere la collaborazione attiva tra società di produzione cinematografiche e organizzazioni del terzo settore meridionale, per raccontare il Sud Italia in modo non convenzionale, attraverso i suoi fenomeni sociali.

    Naviganti è stato proiettato in anteprima alle “Giornate degli Autori” nell’ambito della 78^ Mostra di Arte Cinematografica di Venezia.

    I PROTAGONISTI

    Daniele Sepe è un importante musicista napoletano messo in difficoltà dalla crisi. La sua storia inizia come tutti, con una suonata di sassofono via zoom e una riflessione amara sull’inutilità dell’arte.

     Modesto è un contadino e pastore del beneventano, ma anche un poeta visionario. Era il personaggio principale del documentario “I Villani”, sul mondo rurale. Osserva il mondo dalla sua campagna selvaggia e incontaminata, ponendosi la questione fondamentale: riuscirà l’uomo a imparare la lezione?

    Giulia Bonaldi è artista e illustratrice di Castiglione D’Adda, nella prima zona rossa d’Italia. Coinvolta per le illustrazioni del film, racconta, con il regista, del dolore di aver perso tutti i lavori che avrebbe dovuto fare e delle preoccupazioni sul futuro del figlio ventiquattrenne. Lei, con un passato glorioso di scenografa nei più importanti teatri italiani, si ritrova nell’urgenza di sbarcare il lunario, prendendo il primo lavoro che le capita sottomano: fare le pulizie in un bar della periferia lodigiana. Una volta uscita dal lockdown, l’unica cosa importante  era tornare a fare l’artista. Per farlo, ricomincia dalla strada.

    Marco Revelli è sociologo del lavoro. Durante l’arco del film interviene per tessere una riflessione su Covid, capitalismo, arte e lavoro, intervistato da una giornalista radiofonica. Giustina Terenzi, di Controradio.

  • Bando Mobilità sostenibile: call per enti valutazione di impatto

    Bando Mobilità sostenibile: call per enti valutazione di impatto

    8 Marzo 2022

    Nell’ambito del bando “Mobilità sostenibile al Sud”* pubblicato da Fondazione CON IL SUD e finalizzato a incentivare la diffusione, nelle abitudini e nei comportamenti dei cittadini, di una nuova cultura della mobilità che porti ad adottare scelte alternative all’impiego di autovetture private, è previsto il coinvolgimento di un ente di ricerca che conduca la valutazione di impatto delle iniziative sostenute. Compito dell’ente sarà produrre una valutazione dell’efficacia – in termini ambientali e sociali – delle azioni realizzate, sia rispetto ai servizi di mobilità sostenibile attivati o rafforzati, sia nelle trasformazioni avvenute nei contesti di intervento (sistemi e comunità coinvolte), anche al fine di promuovere l’individuazione di buone pratiche. L’ente, inoltre, avrà il compito di definire il disegno di ricerca sia delle singole iniziative sostenute, sia degli interventi nel loro insieme, proponendo un set di indicatori predefinito ed omogeneo per tutti i progetti e coerente con le finalità generali del bando.

    Gli enti di ricerca, appartenenti a dipartimenti universitari, enti e istituti di ricerca, pubblici o privati, specializzati nelle discipline sociali, ambientali, economiche e statistiche, sono invitati ad inviare una manifestazione di interesse entro le ore 13:00 del 13 aprile 2022.

    Nel processo di selezione dell’ente valutatore, che potrebbe coinvolgere attivamente anche i soggetti proponenti delle iniziative ammesse alla seconda fase del bando, saranno presi in considerazione:

    • l’esperienza nella valutazione di impatto in ambito ambientale e socio-economico, con particolare attenzione alla tematica del bando;
    • la qualità della proposta di ‘disegno di valutazione’ degli impatti generati dalle singole iniziative sostenute e dagli interventi nel loro insieme.

    La manifestazione di interesse dovrà pervenire, a mezzo e-mail, all’indirizzo affarigenerali@fondazioneconilsud.it, con oggetto: “Candidatura enti valutatori – Bando Mobilità sostenibile al Sud”, allegando:

    • una descrizione delle precedenti esperienze dell’ente nel campo della valutazione d’impatto in ambito ambientale e socio-economico (massimo 3 pagine);
    • il cv (massimo 3 pagine ciascuno) di massimo 5 componenti del gruppo di ricerca, che sarà dedicato alla valutazione di impatto dei progetti sostenuti con la presente iniziativa, specificando il nominativo del responsabile scientifico;
    • un’ipotesi di disegno di valutazione di impatto (max 5 pagine), con indicazione delle metodologie che si intende applicare, elaborato sulla base delle caratteristiche progettuali richieste dal bando;
    • (solo per gli enti di ricerca privati) il proprio statuto e gli ultimi due bilanci approvati (2019 e 2020).

    Nella prima fase di selezione sarà individuata una lista ristretta di enti idonei che saranno contattati per partecipare alla successiva fase di selezione, che potrà coinvolgere anche i partenariati impegnati nella progettazione esecutiva degli interventi. Saranno, in questa successiva fase, elaborati gli elementi sulla base dei quali si giungerà alla selezione definitiva dell’ente responsabile della valutazione d’impatto. L’ente prescelto entrerà a far parte dei partenariati dei progetti che verranno finanziati al termine della seconda fase.

    Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’ufficio Attività Istituzionali al numero 06-6879721 (interno 1).

    *Il Bando per la mobilità sostenibile al Sud si è chiuso il 19 maggio 2021. Su un totale di 114 proposte di progetto pervenute, dopo un accurato processo di valutazione, 11 si trovano attualmente nella seconda fase di progettazione esecutiva. Gli esiti di questa seconda fase saranno pubblicati nei prossimi mesi.

  • Nuovo Bando sul Volontariato al Sud

    7 Marzo 2022

    A disposizione 3 mln di euro per sostenere le attività ordinarie delle organizzazioni.

    3 Febbraio 2022

    La nota di commento sull’Avviso dell’Agenzia per la coesione territoriale è redatta dal Gruppo di lavoro permanente sul tema dei beni confiscati alle mafie

    27 Gennaio 2022

    Grazie ad un accordo tra Comune di Lecce e Fondazione Con il Sud, lo storico immobile sarà valorizzato in chiave comunitaria.

    11 Gennaio 2022

    Con i Bambini seleziona collaboratori per l’area ‘attività istituzionali’. La sede di lavoro è Roma. Invio candidature entro il 18 febbraio 2022.

    21 Dicembre 2021

    Il 24/12 chiusura alle 13:30, il 31/12 e il 7/01 chiusura per l’intera giornata.

    13 Dicembre 2021

    Il 19/12 alla Casa del Cinema a Roma, proiezione del documentario di Daniele De Michele e spettacolo di cucina e musica.

    9 Dicembre 2021

    Prevista assistenza telefonica straordinaria, in occasione della scadenza del Bando Nel Cuore del Sud.

    26 Novembre 2021

    Il 3 e 4 dicembre, FQTS torna in presenza a Roma. Al centro di questa edizione il tema della co-programmazione e co-progettazione per l’amministrazione condivisa, per generare innovazione e cambiamento.

    26 Novembre 2021

    Prodotto da Fondazione CON IL SUD e Apulia Film Commission, il film e la mostra che lo ospita raccontano la Fondazione Le Costantine, una storia di donne e tradizioni.

    24 Novembre 2021

    Il complesso tornerà ad essere un luogo della comunità grazie ad un progetto selezionato da Fondazione CON IL SUD e Comune di Taranto.

  • L’impatto sociale del lavoro in carcere

    L’impatto sociale del lavoro in carcere

    3 Marzo 2022

    Il lavoro, un diritto e un beneficio, soprattutto quando entra nelle carceri. È questo, in estrema sintesi, quanto è emerso dallo studio multicentrico “Valutare l’impatto sociale del lavoro in carcere“, promosso da Fondazione E. Zancan, Compagnia di San Paolo, Fondazione con Il Sud e Fondazione Cariparo, con il patrocinio del Ministero della Giustizia.

    Con il coinvolgimento di 300 detenuti di tre istituti penitenziari (Padova, Siracusa, Torino) e che lavorano per l’Amministrazione Penitenziaria, lavorano alle dipendenze di cooperative o che non lavorano, lo studio ha approfondito i benefici del lavoro dei detenuti, in termini di vantaggi per loro stessi e per la comunità. Sono stati considerati i benefici “diretti e misurabili nel breve periodo” per i diversi interessati. Benefici che spiegano la riduzione dei rischi di violenza nelle carceri e di recidiva, amplificando l’offerta di “lavoro autentico e abilitante”.

    I dati emersi dallo studio attestano, per quanto riguarda le condizioni psicofisiche, una significativa diminuzione della depressione tra chi lavora (tra il 20 e il 25 %) rispetto a chi è inattivo (55%), una minore incidenza dell’obesità (7% tra i dipendenti delle cooperative rispetto al 14,4% tra i disoccupati), una diminuzione dei farmaci consumati e delle visite mediche. Diverso l’atteggiamento anche nei confronti della pena: solo il 30,8% dei detenuti che non lavora considera giusta la propria condanna, percentuale che sale al 39,8 tra i lavoranti per l’amministrazione penitenziaria e al 41,2% tra gli assunti dalle cooperative. Dati ritenuti utili a spiegare la riduzione dei rischi di violenza nelle carceri e di recidiva. Inoltre, dalla ricerca emerge un quadro complessivamente più favorevole per i detenuti dipendenti dalle cooperative, soprattutto per quanto concerne “la sfera dell’autostima, dell’orientamento valoriale e dei legami vitali” (negli istituti penitenziari italiani lavorano 15.827 detenuti alle dipendenze dell’amministrazione e 2.130 sono dipendenti di cooperative esterne, per un totale di 17.957).

    Il rapporto mette a disposizione indicazioni “operative” e allo stesso tempo “politiche”: i risultati parlano di condizioni organizzative per meglio gestire la condizione di detenzione e le sue finalità. Le organizzazioni solidaristiche e imprenditoriali che partecipano a questa sfida “dentro” e “fuori” il sistema penitenziario con il loro impegno prefigurano i vantaggi di scelte necessarie e misurabili a favore delle persone detenute, di chi gestisce la detenzione, delle famiglie, delle imprese che offrono lavoro, delle comunità di riferimento.

    Il rapporto è pubblicato nel numero monografico 5/2021 di Studi Zancan ed è scaricabile al seguente link >>

  • Siglato accordo tra Comune di Napoli e Fondazione CON IL SUD

    Siglato accordo tra Comune di Napoli e Fondazione CON IL SUD

    28 Febbraio 2022

    Centro la Gloriette a Napoli nato all'interno della villa confiscata al boss Michele Zaza
    Centro la Gloriette a Napoli nato all’interno della villa confiscata al boss Michele Zaza

    Comune di Napoli e Fondazione CON IL SUD siglano un accordo di collaborazione per la valorizzazione dei beni confiscati alla camorra e dei beni culturali inutilizzati.

    Il Comune di Napoli e la Fondazione CON IL SUD hanno sottoscritto un Accordo di collaborazione finalizzato a garantire una maggiore incisività ed una efficace attuazione degli interventi di sostegno in ambito sociale e culturale previsti nella programmazione comunale e dai documenti programmatici della Fondazione. In particolare, l’Accordo riguarda la valorizzazione dei beni confiscati assegnati dal Comune di Napoli, con le conseguenti ricadute in termini sociali, occupazionali, e di sviluppo, nonché la valorizzazione di ulteriori beni e siti di preminente interesse culturale che, partendo sempre da una logica inclusiva, possano generare innovazione sociale, crescita culturale ed economica.

    “La gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, oltre ad avere un forte valore simbolico di riscatto in nome della legalità, deve essere utile alla collettività”, ha dichiarato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. “Gli immobili sottratti alla camorra rappresentano infatti un patrimonio da capitalizzare sempre più in senso sociale: l’accordo con la Fondazione con il Sud va proprio in tale direzione. Analoga logica va applicata alla valorizzazione dei beni culturali che necessitano di manutenzione continua per essere sempre fruibili dalla comunità nell’ottica di una collaborazione fattiva tra istituzione pubbliche ed enti impegnati nel terzo settore con pratiche innovative”.

    La collaborazione, tra le varie sinergie possibili, prevede ad esempio da parte del Comune l’impegno a favorire la collaborazione delle proprie strutture competenti per un efficace percorso di confronto e concertazione sui temi oggetto dell’accordo e la concessione nella forma di comodato d’uso gratuito, almeno di durata decennale dei beni oggetto di progettualità (es. beni confiscati, beni di interesse culturale ecc..). La Fondazione CON IL SUD, a sua volta, si impegna a mettere a disposizione del Comune di Napoli, gratuitamente, il proprio know how in materia di predisposizione di bandi e di valutazione ex ante, di monitoraggio.

    “Abbiamo davanti una grande opportunità per il Sud e per il Paese, dobbiamo mettere in pratica la visione e le finalità del PNRR in modo efficace e soprattutto funzionale al cambiamento tanto auspicato – sottolinea Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. Purtroppo veniamo da alcune occasioni mancate a livello nazionale, proprio in materia di valorizzazione dei beni confiscati attraverso la partecipazione del Terzo settore, nonostante si parli di co-programmazione e co-progettazione. Ecco perché questo Accordo con il Comune di Napoli è significativo e importante. Valorizzare un bene confiscato o un bene culturale inutilizzato con un approccio comunitario, vuol dire creare opportunità e un impatto positivo sui territori, lo vediamo dalle centinaia di esperienze sostenute in questi anni. Da questa collaborazione potrà nascere un rafforzamento delle politiche sociali e culturali nella città, partendo dalle sinergie, dando vita a momenti di approfondimento su questi temi. La Fondazione si mette a disposizione delle Istituzioni lungimiranti, lo abbiamo già sperimentato e speriamo di farlo ancora, consapevoli che il cambiamento al Sud passa dai percorsi di coesione sociali connessi allo sviluppo dei territori e anche da contaminazioni positive”.

  • Beni confiscati: il bando dell’Agenzia “parziale” e beffardo

    Beni confiscati: il bando dell’Agenzia “parziale” e beffardo

    24 Febbraio 2022

    Feudo Verbumcaudo (Sicilia), dove si sviluppa l'omonimo progetto di valorizzazione di un terreno confiscato sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD
    Feudo Verbumcaudo (Sicilia), dove si sviluppa l’omonimo progetto di valorizzazione di un terreno confiscato sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD

    Pubblichiamo la nuova nota del “Gruppo di lavoro permanete sui beni confiscati”* relativa al bando promosso dall’Agenzia per la coesione territoriale

    Come volevasi dimostrare… Il bando sui beni confiscati oltre ad essere “parziale” è anche beffardo

    Come confermato da una apposita FAQ dell’Agenzia, il Comune proprietario del bene che presenta il progetto, magari pure con l’aiuto dell’associazione concessionaria, qualora dovesse essere ammesso ai finanziamenti, dovrebbe procedere alla revoca della concessione.

    Che il Bando sui beni confiscati pubblicato dall’Agenzia per la coesione territoriale, con scadenza il prossimo 28 febbraio, fosse una opportunità persa per un vero coinvolgimento del Terzo Settore lo avevamo capito subito e lo abbiamo scritto. E lo ribadiamo: si tratta di un bando “parziale” perché ha come unici interlocutori i Comuni e perché si limita a finanziare gli interventi di ristrutturazione. Ma non immaginavamo che, per quelle associazioni concessionarie di beni confiscati il cui atto di assegnazione impone a loro carico le spese di ristrutturazione, si sarebbe rivelato una vera e propria beffa.

    Infatti in questo caso, come confermato da una apposita FAQ dell’Agenzia, il Comune proprietario del bene che presenta il progetto, magari pure con l’aiuto dell’associazione concessionaria, qualora dovesse essere ammesso ai finanziamenti, dovrebbe procedere alla revoca della concessione. La ratio di questa beffa risiederebbe nel principio generale di tutela della “par condicio” dei partecipanti all’avviso pubblico di assegnazione del bene (FAQ n.99 del 16 febbraio 2022).

    L’ennesima dimostrazione di come la regola della co-progettazione con gli Enti del Terzo Settore è una mera affermazione di principio, smentita sistematicamente dalla realtà.

    A questo punto, se le reiterate dichiarazioni volte a rassicurare il Terzo Settore circa il suo fattivo coinvolgimento, sono state espressioni di chiara volontà politica, si pone una questione di coerenza e di trasparenza: riparare alla parzialità e alle contraddizioni del bando, con uno nuovo che:

    1. affermi in maniera chiara e inequivocabile la regola della co-progettazione;
    2. tenga insieme gli interventi di ristrutturazione con quelli di gestione;
    3. finanzi, quindi, anche le spese di gestione.

    *Lo scorso maggio la Fondazione CON IL SUD, da anni impegnata a sostenere la valorizzazione dei beni confiscati nelle regioni meridionali, ha deciso di costituire un “Gruppo di lavoro permanente” sul tema, cui partecipano l’Acri e il Forum Terzo Settore. Il Gruppo, coordinato da Luigi Lochi, ha lo scopo di seguire con continuità e con i necessari approfondimenti le questioni concernenti il sistema di valorizzazione e gestione dei beni.

  • Masseria Tagliatelle: workshop per il bando di gestione

    Masseria Tagliatelle: workshop per il bando di gestione

    10 Febbraio 2022

    Tre giornate per approfondire in tutti gli aspetti il Bando per la gestione di Masseria Tagliatelle e Ninfeo delle Fate, per porre quesiti tecnici, domande e per conoscere, dalla viva voce dei protagonisti, esperienze riuscite di valorizzazione a scopi sociali di immobili pubblici e beni comuni sostenute da Fondazione Con il Sud.

    Il 17, 18, 19 febbraio presso la Masseria, in via del Ninfeo a Lecce, l’associazione Mecenate90 organizza un ciclo di workshop diretto da Ledo Prato e dedicato alle realtà del Terzo settore, e non solo, interessate al bando congiunto per la valorizzazione della Masseria Tagliatelle e il Ninfeo delle Fate pubblicato da Comune di Lecce e Fondazione con il Sud.

    Dopo l’annuncio del workshop in conferenza stampa e il lancio delle iscrizioni per la partecipazione in presenza – limitata per motivi di capienza a 40 persone –, e data la forte richiesta di partecipazione, Fondazione Con il Sud, Mecenate90 e il Comune di Lecce hanno reso possibile iscriversi anche per partecipare attivamente online ai lavori, con la possibilità di assistere agli interventi e alle discussioni e di intervenire e interagire con i relatori in sala e con gli altri partecipanti al workshop.

    Le iscrizioni sono aperte sulla pagina Eventbrite dell’evento: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-workshop-bando-gestione-masseria-tagliatelle-255986180557

    Di seguito il programma dei lavori: il 17 febbraio alle 9.30 il workshop si aprirà con la presentazione del bando e del relativo formulario a cura di Fondazione Con il Sud; seguiranno gli interventi del Comune di Lecce e le domande aperte dei partecipanti al workshop. Dopo la pausa pranzo, alle 14.30 i lavori riprenderanno con la presentazione del progetto Cre.Zi. Plus di Palermo da parte del presidente dell’associazione omonima Filippo Pistoia.

    Il 18 febbraio alle 9.30 sarà presentata dal presidente Francesco Pascale l’esperienza di Terra Felix realizzata a Succivo (Caserta) e, dopo la pausa pranzo, alle 14.30 sarà la volta della presentazione di altre due esperienze sostenute da Fondazione Con il Sud: la coop Ulixes di Bitonto, della quale racconterà il presidente Nicola Mercurio, e l’associazione Jonian Dolphin Conservation di Taranto, raccontata dal presidente Carmelo Fanizza. Ad ogni incontro seguirà il confronto con i partecipanti al workshop, che avranno l’opportunità di porre domande e approfondire le esperienze presentate.

    Sabato 19 febbraio dalle 9.30, la mattinata conclusiva del workshop, sarà dedicata al lavoro sulle esperienze presentate e al confronto tra e con i partecipanti al workshop, la Fondazione, il Comune di Lecce.