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  • Per aspera ad astra

    Per aspera ad astra

    22 Dicembre 2020

    Cultura e bellezza sono le chiavi di rigenerazione umana e di formazione professionale nei mestieri del teatro

    «Ho imparato a stare con gli altri e con me stesso». «Quando esco farò l’attore». «Non conoscevo il teatro e mi ha cambiato molto». Sono questi alcuni dei commenti dei partecipanti alla terza edizione di “Per Aspera ad Astra – Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, un progetto in corso in 12 carceri italiane. L’iniziativa, promossa da Acri e sostenuta da 10 Fondazioni di origine bancaria, coinvolge circa 250 detenuti, che partecipano a percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro, che riguardano non solo attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci.

    Neanche la pandemia ha interrotto l’esperienza: le limitazioni alle attività imposte dalle misure di contenimento della diffusione del contagio hanno spronato le compagnie partecipanti ad attivare formule alternative per proseguire le attività. Le lezioni si sono trasferite in modalità telematica: i detenuti, in piccoli gruppi, si collegano in videochat, i docenti utilizzano diversi supporti multimediali per sopperire alla lontananza. Insieme alla formazione, i partecipanti stanno lavorando alla redazione di un testo drammaturgico, attraverso scambi epistolari che stanno innescando veri processi creativi condividendo testi, immagini bozzetti, ipotesi di scenografie. L’obiettivo è, infatti, proseguire con il percorso che porta alla costruzione degli spettacoli, da tenere in tarda primavera. Se possibile, gli spettacoli saranno aperti al pubblico, altrimenti si terranno in diretta streaming. Un’altra strada individuata per far fronte agli impedimenti imposti dalla pandemia è la realizzazione di un documentario sul processo artistico in carcere: ovvero raccontare, in forma artistica, poetica e giornalistica le difficoltà e le situazioni che si incontrano nel percorso per restituire bellezza e dignità a luoghi che ne sono spesso privi come gli istituti di pena. Altre strade sono, infine, la realizzazione di radio-documentari, libri fotografici e brevi podcast.

    «Le Fondazioni di origine bancaria – ha dichiarato Giorgio Righetti, direttore generale Acri – credono fermamente che l’arte e la straordinaria forza liberatoria che essa possiede siano un diritto di tutti, anche delle persone che si trovano in condizioni di privazione della libertà. Per questo, da tre anni, promuovono il progetto Per Aspera ad Astra, che pone al centro l’arte teatrale, nelle sue molteplici declinazioni, all’interno delle carceri. Questo è possibile grazie alle Compagnie teatrali che, con coraggio, tenacia, e competenza conducono il progetto, anche nel delicato contesto di pandemia che stiamo vivendo».

    Per Aspera ad Astra nasce dall’esperienza ultra trentennale della Compagnia della Fortezza di Volterra, guidata dal drammaturgo e regista Armando Punzo che ha consolidato di buone pratiche, che ora si estende in altre carceri d’Italia, grazie a una comunità, composta da diversi soggetti, coinvolti ciascuno con ruoli diversi: Fondazioni di origine bancaria, compagnie teatrali che curano la formazione, direttori e personale degli istituti di pena, detenuti.

    Per Aspera ad Astra ha così dato vita a una rete nazionale di compagnie teatrali che operano nelle carceri e che condividono l’approccio e la metodologia di intervento. L’esperienza condivisa testimonia come sia possibile lavorare nelle carceri mettendo al centro la cultura, lasciando che essa possa esprimersi a pieno e compiere una rigenerazione degli individui, che possa quindi favorire il riscatto personale e avviare percorsi per il pieno reinserimento del detenuto nel mondo esterno. Altro effetto, niente affatto secondario, di questo tipo di intervento è che esso sta innescando un processo di ripensamento del carcere, delle sue funzioni e del rapporto tra il personale che vi opera e le persone detenute.

    Le carceri e le compagnie teatrali coinvolte nell’edizione 2020/2021 di Per Aspera ad Astra: Casa di Reclusione di Volterra (Pi) – Carte Blanche / Compagnia della Fortezza; Casa di Reclusione Milano Opera – Opera Liquida; Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno” – Teatro e Società; Casa Circondariale di Palermo “Pagliarelli” – Associazione Baccanica; Casa di Reclusione di Vigevano (Pv) – FormAttArt; Casa di Reclusione di Padova – Teatro Stabile del Veneto; Casa Circondariale di La Spezia – Associazione Gli Scarti; Casa Circondariale di Cagliari Uta – Cada Die Teatro; Casa Circondariale di Perugia Capanne – Teatro Stabile dell’Umbria; Casa Circondariale di Bologna “Dozza” – Teatro dell’Argine; Casa di Reclusione di Saluzzo (CN) – Voci Erranti; Casa Circondariale di Genova Marassi – Teatro Necessario.

    Per Aspera ad Astra è un progetto promosso da Acri e sostenuto da: Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CON IL SUD, Fondazione del Monte di Bologna e
    Ravenna, Fondazione di Sardegna.

  • Ciao Mario

    Ciao Mario – Fondazioneconilsud.it

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    Ciao Mario

    5 Dicembre 2020

    Mario Brutti
    Mario Brutti

    Purtroppo questa notte è venuto a mancare Mario Brutti, membro del Comitato di Indirizzo della Fondazione CON IL SUD e già presidente della Fondazione Carivit.

    La Fondazione, nel ricordarlo con grande stima e affetto, esprime le più sentite condoglianze e vicinanza alla famiglia e alla Fondazione Carivit di Viterbo.

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  • Chiusura uffici

    Chiusura uffici – Fondazioneconilsud.it

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    Chiusura uffici

    4 Dicembre 2020

    Lunedì 7 dicembre gli uffici della Fondazione CON IL SUD resteranno chiusi.

    Dopo la festività dell’8 dicembre, le attività riprenderanno regolarmente mercoledì 9 dicembre.

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  • Divario di cittadinanza: segui la presentazione su Facebook

    Divario di cittadinanza: segui la presentazione su Facebook – Fondazioneconilsud.it

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    Divario di cittadinanza: segui la presentazione su Facebook

    4 Dicembre 2020

    Venerdì 11 dicembre 2020 alle ore 17.00, in diretta sulla pagina Facebook della Fondazione CON IL SUD, sarà presentato il libro “Divario di cittadinanza – Un viaggio nella nuova questione meridionale” di Luca Bianchi e Antonio Fraschilla (Rubbettino Editore).

    Introduce Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. Con Luca Bianchi, economista e direttore SVIMEZ, autore del volume, ne discutono Chiara Saraceno, sociologa e accademica e Marco Rossi-Doria, vicepresidente di Con i Bambini.

    Divario di cittadinanza è un diario di viaggio condotto negli ultimi quattro anni per osservare la vita del Sud Italia.

    “Un lungo peregrinare che narra di cosa rimane del sogno industriale degli anni Cinquanta in città dimenticate come Gela e che racconta le storie dei primari campani che si vanno a curare al Nord con il cuore in gola ma convinti che solo lì possono avere maggiori speranze di guarigione; dei pendolari alle prese con treni lumaca; delle mamme calabresi e siciliane che non studiano e non lavorano perché devono badare ai loro bambini in città dove non esistono asili nido o servizi per l’infanzia; dei giovani che hanno chiesto il reddito di cittadinanza perché in fondo non possono ambire ad altra forma di sostentamento; delle mafie che dalla povertà e dai bisogni traggono manovalanza per incrementare il loro esercito e fare affari al Nord”.

    Il divario di cittadinanza tra Nord e Sud del Paese è cresciuto negli anni successivi alla crisi del 2008. Il tradizionale divario territoriale che ha caratterizzato la storia unitaria italiana è principalmente disuguaglianza nelle condizioni di vita. I dati ci dicono che per la prima volta nella storia repubblicana si stanno riaprendo le distanze tra Nord e Sud negli indicatori sociali, a partire dell’istruzione e dalla sanità. Un processo che ci ha reso più deboli, in tutto il Paese, nel fronteggiare la pressione dell’epidemia da Covid-19 e che espone, soprattutto le regioni del Sud, a enormi rischi sociali di fronte al fortissimo impatto economico della crisi.

    “Divario di cittadinanza smentisce la vulgata di un Sud inondato di risorse ma al tempo stesso evidenzia i disastri della classe dirigente recente e passata. La Costituzione detta dei principi comuni di cittadinanza in materie come l’istruzione, l’accesso alle cure sanitarie, l’assistenza sociale, le pari opportunità, la possibilità di fare impresa. Principi che oggi non sono rispettati in maniera omogenea nel Paese”.

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  • Ricucire i sogni: 18 progetti contro il maltrattamento minorile

    Ricucire i sogni: 18 progetti contro il maltrattamento minorile – Fondazioneconilsud.it

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    Ricucire i sogni: 18 progetti contro il maltrattamento minorile

    2 Dicembre 2020

    Contrastare il fenomeno del maltrattamento minorile tramite azioni di prevenzione e di cura dei minori maltrattati, favorire i legami familiari e promuovere l’integrazione tra piano terapeutico e piano pedagogico, garantendo l’inclusione sociale dei minori a rischio o vittime di maltrattamento. Sono questi gli obiettivi principali del bando “Ricucire i sogni, promosso da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

    In risposta al bando Con i Bambini ha ricevuto 217 proposte e, dopo un’accurata valutazione in due fasi, ne ha approvate 18. Di questi progetti, 15 sono regionali e 3 multiregionali e interessano le aree del nord, del centro e del sud Italia comprese le due isole. I partenariati dei 18 progetti coinvolgono complessivamente oltre 300 organizzazioni tra Terzo settore, istituti scolastici, enti pubblici. Il contributo complessivo è pari a 13.973.000 euro. Attraverso i progetti saranno raggiunti oltre 29.000 bambini e ragazzi 12.000 genitori. In generale, i progetti saranno impegnati nel rafforzamento dei meccanismi di segnalazione che permettono di individuare i casi di maltrattamento e di fare partire il meccanismo d’aiuto. Si punterà al rafforzamento delle competenze di circa 1.200 tra educatori e insegnanti. Inoltre, tra i minori coinvolti, circa 3.600 avranno accesso a servizi di cura e di protezione specialistici.

    Nello specifico, al fine di contrastare il maltrattamento minorile, molte organizzazioni hanno colto l’occasione del bando per realizzare ex novo servizi per la valutazione, il supporto e la cura dei bambini a rischio o vittime di maltrattamento. Il tutto in un’ottica di cooperazione tra enti e istituzioni competenti, quali ad esempio centri specialistici presso i quali realizzare percorsi di sostegno psicoterapeutico su segnalazione di servizi sociali e autorità giudiziaria. In altri casi, i partenariati hanno privilegiato il potenziamento di servizi avviati precedentemente tramite la messa a sistema degli stessi o il rafforzamento delle competenze degli addetti ai lavori per prevenire anche il rischio di burn-out. A ciascuna rete, inoltre, è stato richiesto di adottare un codice procedurale e di condotta per minimizzare il rischio di comportamenti inadeguati nei confronti di bambini e adolescenti.

    A guardare nel dettaglio i progetti, sette di questi prevedono l’attivazione e il potenziamento di servizi dedicati di cura di minori vittime di maltrattamento e abuso: centri specialistici di valutazione psicodiagnostica e presa in carico, équipe multidisciplinari per l’elaborazione e la realizzazione di percorsi di cura terapeutici e pedagogici, spazi neutri per lo svolgimento di incontri protetti tra il minore e il genitore maltrattante o negligente. Altri sei proposte si concentrano sugli aspetti relativi allo sviluppo di percorsi psico-educativi per l’intero nucleo familiare, funzionali anche ad un ipotetico recupero del rapporto con i genitori.  valutazione della recuperabilità genitoriale.  Gli ultimi cinque si presentano come progetti di sistema, volti alla sperimentazione di prassi e modelli operativi integrati e concertati con i servizi e le istituzioni competenti per l’intercettazione e la presa in carico precoce dei casi di maltrattamento.

    L’elenco dei progetti sostenuti è disponibile al seguente link>>

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  • Fondazione CON IL SUD e Con i Bambini hanno perfezionato un accordo con Iccrea Banca

    Fondazione CON IL SUD e Con i Bambini hanno perfezionato un accordo con Iccrea Banca – Fondazioneconilsud.it

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    Fondazione CON IL SUD e Con i Bambini hanno perfezionato un accordo con Iccrea Banca

    1 Dicembre 2020

    Foto di Gerd Altmann da Pixabay
    Foto di Gerd Altmann da Pixabay

    In forza di questa partnership, ciascuna delle 132 Banche di Credito Cooperativo del Gruppo Iccrea potrà, a propria discrezione, erogare anticipi finanziari mediante aperture di credito in conto corrente (o altre forme di finanziamento come i mutui chirografari), a condizioni comprese in un range comunicato agli aggiudicatari dei contributi previsti dai bandi emessi da Con i Bambini e Fondazione CON IL SUD.

    Inoltre, grazie all’accordo sarà possibile intraprendere iniziative di educazione finanziaria, nonché eventuali ulteriori forme di collaborazione sul territorio.

    “Siamo molto orgogliosi, come Gruppo Iccrea, di ampliare grazie a queste partnership la nostra offerta in un segmento così fondamentale per il tessuto sociale che abbiamo – ha dichiarato Giuseppe Gambi, Consigliere di Iccrea Banca con delega alla Sostenibilità – le Banche di Credito Cooperativo  hanno una storia più che centenaria e sono nate anche per dare risposte anche alle domande di natura sociale. Il nostro impegno è essere continuamente vicini e attenti ai bisogni delle nostre comunità e offrire loro leve necessarie per lo sviluppo e il benessere del territorio”.

    “Il nostro sostegno ai progetti va inteso nel senso più ampio del termine, non solo sostegno economico ma anche ascolto e supporto nel portare avanti le iniziative sul territorio – ha sottolineato Marco Imperiale, Direttore Generale di Fondazione CON IL SUD e Con i Bambini – In tal senso, proviamo ad offrire ai progetti anche le migliori condizioni possibili di accesso alla liquidità per gli anticipi di spesa, soprattutto in questa fase difficile, avviando delle collaborazioni strategiche con gruppi e istituti di credito. Confidiamo che la collaborazione con il Gruppo Iccrea possa essere un efficace strumento di supporto per tutti coloro che sono impegnati nell’attuazione delle progettualità sociali, molto importanti per le comunità locali”.

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  • Madre nostra arriva su Amazon

    Madre nostra arriva su Amazon

    23 Novembre 2020

    Foto di scena
    Foto di scena

    “Madre nostra” del pugliese Lorenzo Scaraggi è tra le novità di Amazon su Prime Video, il servizio on demand incluso nell’abbonamento Amazon Prime. Il documentario del giornalista-viaggiatore tra le nuove proposte per l’Italia e l’Inghilterra. GUARDA IL DOCUMENTARIO>>

    Il documentario del giornalista-viaggiatore Lorenzo Scaraggi a bordo del suo camper Vostok100k – prodotto da Fondazione CON IL SUD e Apulia Film Commission attraverso il Social Film Fund Con il Sud – da questo mese potrà essere visto sulla piattaforma Amazon non solo in Italia, ma anche in tutti i paesi anglofoni con sottotitoli. Guarda il documentario qui >>

    “Madre nostra” è un reportage on the road, un documentario di 52 minuti che rivela storie e testimonianze di riscatto sociale. Un racconto delle risorse delle campagne pugliesi fra orti sociali, terre confiscate alla mafia e comunità agricole. Scaraggi a bordo del suo camper Vostok100k del 1982 fa tappa al “Trullo sociale” di San Michele Salentino (Brindisi), dalla cooperativa “Semi di vita” a Bari, e poi ancora a Cerignola da “Pietra di scarto” e a “Spazio Esse” a Loseto (Bari). Tutte le tappe sono legate da un unico filo conduttore: l’agricoltura come via per la redenzione in una terra – quella pugliese – troppo spesso al centro dell’attenzione per piaghe come la xylella e il caporalato.

    Il documentario, uscito ad ottobre del 2019, ha raccolto numerosi riconoscimenti: ha convinto la giuria dell’Italian Film Festival Cardiff (IFFC) che gli ha assegnato un prestigioso secondo posto nella sezione #CanfodPrize dedicata ai documentari; è stato premiato a Diritti a Orvieto – Human Rights International Film Festival e al Caorle Film Festival dove ha ricevuto una menzione speciale con la motivazione “Miglior messaggio di speranza”. È inoltre vincitore del premio “Miglior poster” al Kosice International Monthly Film Festival, in Slovacchia ed è stato inserito nelle selezioni ufficiali di decine di festival in tutto il mondo. 

    IL DOCUMENTARIO. “Madre nostra” è un viaggio di ritorno alle nostre radici. Dalla riscoperta di un’arte antica, quella di lavorare la terra, può nascere anche quella di se stessi. Così Scaraggi non si limita a puntare l’obiettivo sulle realtà che visita, ma le vive per settimane arrivando all’essenza del lavoro di redenzione sociale.

    A San Michele Salentino (Brindisi), prima tappa del viaggio on the road sul Vostok100k, Scaraggi scopre come la coltivazione di zafferano in un uliveto sia funzionale non solo alla biodiversità, ma soprattutto ad attività sociali con bambini, adulti e disabili, quella che il proprietario de “Il Trullo sociale” Fabrizio Guglielmi chiama “tribù agricola”, in cui ognuno si aiuta e tutti godono dei frutti della terra.

    Nelle campagne di Valenzano (Bari), invece, l’agricoltura ha una doppia valenza: la liberazione dalla mafia e la riscoperta di una vita meno frenetica e più dedita al prossimo. Angelo Santoro della cooperativa agricola “Semi di vita”, protagonista nel documentario di Scaraggi, è un ex venditore di mobili passato da fare 400 chilometri al giorno “per portare il pane a casa” a gestire 26 ettari di terreno confiscati alla criminalità organizzata. Una grande sfida per una cooperativa che già gestisce a Japigia, quartiere periferico a Sud di Bari, un orto sociale bio, e per una persona, Santoro, che fra mille difficoltà sente il peso della responsabilità verso la comunità per cui si è messo al servizio. Ma anche una grande soddisfazione nel vedere come pian piano la gente del posto stia aderendo a questa comunità.

    Per la terza tappa il Vostok100k arriva nelle campagne di Cerignola. Qui il lavoro nei campi del “Laboratorio di legalità Francesco Marcone” libera l’uomo dalle sbarre di una prigione e dagli errori del passato. In questo terreno confiscato alla mafia, la cooperativa “Pietra di scarto” guidata da Pietro Fragasso affida a Giuseppe Mennuni – un passato ai margini della società, oggi vicepresidente della cooperativa e “direttore” in pectore delle attività – l’accoglienza e la formazione dei nuovi ospiti. Qui si fa promozione della giustizia sociale ed economica attraverso il commercio equo e solidale, l’antimafia sociale, l’agricoltura sostenibile, l’educazione alla legalità e al consumo critico. E dal lavoro delle “pietre di scarto”, le persone ai margini della società che nessuno vuole, nasce la commercializzazione equa e solidale di olive e pomodori.

    Ultima tappa del viaggio di Scaraggi è la cooperativa sociale “Spazio Esse” di Loseto, una comunità terapeutica alle porte di Bari. Qui l’agricoltura serve soprattutto a liberarsi dalla tossicodipendenza. E proprio qui lavora Alfonso, di Scampia (Napoli), che grazie alla terra ha ritrovato redenzione da un passato di droga e rapine. Con lui altre trenta persone, accompagnate “come figli” dal direttore della comunità Mario Consales. “Mio nonno  mi diceva sempre che come semini così raccogli – spiega Alfonso nel documentario, cogliendo appieno il parallelismo fra agricoltura e vita -. Per me questa è la vera libertà, svegliarmi con le mani sporche e la coscienza pulita”.

    Il potere della terra, qui in Puglia, è anche quello di dare una seconda possibilità. Una possibilità molto terrena, che al termine del viaggio fa capire a Scaraggi, in una sorta di “preghiera anarchica”, che “se Padre nostro è nei cieli, qui in terra c’è Madre nostra”.

    VERSIONE IN INGLESE E IN LIS. “Madre nostra” è stato condotto, diretto e montato da Lorenzo Scaraggi. Ha una versione in LIS e una sottotitolata in inglese. L’opera è realizzata con risorse del “Patto per la Puglia FSC 2014-2020 – Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali” e cofinanziata da Fondazione CON IL SUD a Apulia Film Commission.

    L’AUTORE. Lorenzo Scaraggi, 43 anni di Bitonto (Bari), è un giornalista, fotografo e videomaker, ma prima ancora un viaggiatore alla ricerca di storie da raccontare. Laureato in Lettere a Bari, ha affrontato poco più che ventenne i primi viaggi da fotoreporter free lance in Medio Oriente, documentando le guerre in Iraq e nella Striscia di Gaza. Autore di reportage nella Ex Jugoslavia e in Cina, ha collaborato con “La Repubblica” raccontando storie di provincia in mini documentari e insegnato Digitalizzazione dei beni culturali immateriali in un corso di alta formazione presso l’Università di Bari. Nel 2016, alle soglie dei 40 anni, ha acquistato un camper del 1982 e raccolto 7.500 euro di donazioni dai 5mila follower della pagina Facebook (di allora, oggi sono oltre 20mila) per realizzare il suo progetto: girare l’Europa per raccontare storie; il camper è stato ribattezzato Vostok100k, ispirandosi alla navicella di Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio. In quattro mesi a bordo della sua redazione mobile, Scaraggi ha visitato 23 Stati percorrendo oltre 20mila chilometri: ne sono nati 20 documentari pubblicati su Repubblica.it.

    I VIAGGI. Fra i vari viaggi degli ultimi anni, 5mila chilometri in camper per scoprire gli itinerari culturali del Sud Italia, 10mila chilometri per arrivare da Bari a Capo Nord, altrettanti per arrivare in Cappadocia, 2.500 per il periplo della Sicilia, oltre a itinerari a piedi, in auto e in autostop fra Malta, Marocco e Grecia. Nel 2018 ha percorso 7mila chilometri di coste italiane in 70 giorni, sulle orme de “La lunga strada di sabbia” di Pier Paolo Pasolini, realizzando 200 video e raccontando i suoi incontri a Radio2 Summer Club, programma condotto da Mauro Casciari sulle Frequenze di Radio Rai 2. L’ultimo viaggio realizzato con il suo Vostok100k è quello nelle campagne pugliesi da cui è nato “Madre nostra”. I lavori di Scaraggi sono documentati sui portali www.vostok100k.com, www.lorenzoscaraggi.it e sui social network Facebook (@vostok100k 20mila follower), Instagram (@vostok100k 23mila follower) e YouTube (https://www.youtube.com/user/Vostok100k).

  • Le proposte natalizie dei progetti

    Le proposte natalizie dei progetti

    23 Novembre 2020

    Foto di monicore da Pixabay
    Foto di monicore da Pixabay

    Quest’anno il Natale ha sicuramente un sapore diverso. L’emergenza sanitaria ha purtroppo trasformato anche questo momento di gioia e festa, tradizionalmente dedicato alle famiglie e allo stare insieme.

    I progetti sostenuti dalla Fondazione hanno però continuato a lavorare per proporre delle idee originali che possano ricordarci in qualche modo che, nonostante le regole e le restrizioni che è fondamentale seguire con serietà e il fatto che sarà purtroppo un Natale differente da quelli a cui siamo abituati, è pur sempre festa!

    Prodotti buoni, “giusti” e, ancor più quest’anno, simbolo di resilienza! In un momento così difficile anche per le organizzazioni di terzo settore, la scelta di acquistarli può essere un aiuto fondamentale per proseguire nelle tante attività a fianco delle persone più fragili.

    Cibo, capi di abbigliamento, accessori e altre idee…..ecco di seguito le proposte natalizie!

    La Cooperativa Sociale Altereco, impegnata nel progetto “Il fresco profumo della libertà”,  propone il pacco “Sapori di Giustizia”. Confettura di uva, succo di melagrana, confettura di ciliegie, passata di pomodoro biologico, melanzane e zucchine grigliate sott’olio, paté di cime di rapa. Due tipologie di “pacco” trra cui scegliere, per dare al Natale un gusto diverso, un sapore di legalità, di giustizia, di antimafia sociale. Perché sono tutti prodotti realizzati sui terreni di “Terra Aut”sui beni confiscati a Giuseppe Mastrangelo, uno dei boss più influenti della criminalità organizzata cerignolana (provincia di Foggia) – con il coinvolgimento di persone in difficoltà. Per info e prenotazioni coop.altereco@yahoo.it – 340.2437226.

    Nadia, Noemi e Renata sono invece i nomi delle “Piccole Ceste Combattenti”, per ricordare alcune donne vittime di violenza. Tre possibili cofanetti tra cui scegliere, con cestino – realizzato con tessuto di riciclo dalle donne del Carcere Pagliarelli di Palermo nell’ambito delle iniziative della Sartoria Sociale –  e prodotti biologici dolci e salati preparati dalle Cuoche Combattenti, un progetto di imprenditoria sociale che ha come obiettivo l’emancipazione economica delle donne vittime di violenza di genere. E’ possibile acquistarle su questo sito: https://sartoriasociale.com/ceste-combattenti/

    Tra le proposte della Sartoria Sociale c’è anche il Calendario 2021, accompagnato dallo slogan “Il Bene Comune siamo noi” e dedicato ai valori positivi e a chi che li promuove per consegnarci una società più bella, gioiosa e inclusiva. Ogni mese è dedicato a una parola densa di significato, e rappresentato da una persona che è riuscita a trasferire il senso di quella parola nel suo impegno quotidiano.

    “Cerignola, terra di banditi!”: da questo luogo comune nasce la provocazione della cooperativa sociale Pietra di Scarto, impegnata nel progetto “Ciascuno cresce solo se sognato”. Per questo Natale ha preparato infatti il “Pacco dei banditi”, giocando sul doppio significato della parola “bandito”, che vuol dire “criminale, ladro”, ma anche “messo al bando, lasciato ai margini, ghettizzato”. Nel pacco troverete Olive Bella di Cerignola DOP, Patè, Pomodori Semi-dry e Datterini al naturale coltivati da persone in difficoltà su un bene confiscato a Cerignola (Fg). E’ possibile acquistarlo su questo sito https://www.pietradiscarto.it/il-pacco-dei-banditi/

    Torna anche quest’anno il tradizionale Pacco alla camorra: un pacco-dono di prodotti agroalimentari realizzati sui beni confiscati alla camorra, attraverso l’inserimento lavorativo di persone in condizione di difficoltà. E’ il racconto di una crescita civile del territorio, fondata sulla creazione di economia sociale come antidoto all’economia criminale e speculativa. Questa edizione – oltre ai prodotti alimentari come pasta, olio, vino, panettoni, torroni – si arricchisce delle storie de “il Commissario Mascherpa”, protagonista di una serie a fumetti pubblicata sulle pagine di Poliziamoderna, mensile ufficiale della Polizia di Stato. Il Pacco alla Camorra è promosso dal consorzio N.C.O. Nuova Cooperazione Organizzata, in collaborazione con il comitato don Peppe Diana, Libera Associazioni nomi e numeri contro le mafie e Cittadinanzattiva. Per info e acquisti www.ncocommercio.com.

    Gioosto , lo store online multibrand nato grazie al progetto “Next Social Commerce”, ha tantissime proposte, con una sezione dedicata proprio ai regali solidali per Natale ma anche la possibilità di acquistare gift card. Troverete davvero di tutto: prodotti di agricoltura sociale e bio, moda etica, biocosmesi e molto altro.  Il tutto realizzato da produttori accomunati da ambiziosi e innovativi progetti sociali e ambientali. Ecco il sito https://www.gioosto.com/

    Shopper, penne, calendari, borracce, capi di abbigliamento e mascherine: questa la proposta natalizia della cooperativa sociale Litografi Vesuviani, impegnata nel progetto “Mai più dentro”. Sulla pagina Facebook è possibile vedere le proposte. Per info info@litografivesuviani.com081.476555

    E anche quest’anno torna “Volìo”! Le olive raccolte sui terreni di Chieuti (Fg) si sono trasformate nell’olio extravergine d’oliva dal gusto dell’inclusione sociale e lavorativa, nell’ambito del progetto “Hopeificio”. L’iniziativa ha l’obiettivo di rafforzare l’offerta di servizi rivolti a persone con disabilità psichica e contrastare lo stigma nei confronti di quanti affetti da questa forma di disagio.
    Chi è interessato all’acquisto dell’olio “Volío” può contattare il 334.9412407 o scrivere una mail a ordini@reteoltre.it.

    Le proposte di “Cotti in fragranza” – il laboratorio di prodotti da forno nel carcere minorile di Malaspina a Palermo sostenuto con il progetto “Svolta all’Albergheria” – sono “duci”, dolci! Box di frollini agli agrumi, snack alle erbe aromatiche, panettoni, dolci tipici siciliani: ce n’è per tutti i gusti! Per fare il vostro ordine visitate il sito https://cottiinfragranza.com/

    “Buoni e belli” è la proposta del progetto “Utilità Marginale”. In un unico pacco-dono i prodotti di agricoltura sociale e i manufatti artistici realizzati dagli artisti del “laboratorio creativo Div.ergo”, esperienza vincitrice del premio per l’innovazione nell’economia sociale “Angelo Ferro”, edizione 2020. Sott’oli, prodotti da forno, farine, insieme a coppe in porcellana decorate a mano: è possibile scegliere tra diverse soluzioni. I cesti sono disponibili sul sito shop.divergo.org. Entrambi i progetti, promossi dalla Fondazione Div.ergo-ONLUS, consentono l’inclusione sociale, culturale e lavorativa di giovani e adulti con disabilità intellettiva.

  • La luce dentro sui canali TV della Camera dei Deputati

    La luce dentro sui canali TV della Camera dei Deputati

    19 Novembre 2020

    Mario Battista e i suoi due figli in una scena del documentario La luce dentro
    Mario Battista e i suoi due figli in una scena del documentario La luce dentro

    Il 20 novembre 2020, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la Camera dei deputati, attraverso i suoi canali TV, manderà in onda “La luce dentro“, il documentario per la regia di Luciano Toriello, prodotto da Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD.

    “La luce dentro” affronta il delicato tema della genitorialità vissuta dietro le sbarre, proponendosi come una delicata riflessione intorno alle esigenze affettive ed educative dei bambini figli di padri detenuti, nonché del desiderio di riscatto e cambiamento di questi ultimi. Il film sarà in programmazione sul canale satellitare Sky 524 della Camera dei deputati e sulla web tv della Camera dei deputati dal 20 al 22 novembre. Di seguito il programma con gli orari:

    Il film di Luciano Toriello è uno dei dieci titoli prodotti da Fondazione CON IL SUD e Apulia Film Commission nell’ambito del Social Film Fund Con il Sud, il bando che unisce il mondo del cinema e quello del Terzo settore per proporre un racconto del Sud Italia attraverso i fenomeni sociali che lo caratterizzano.

    Girato – tra l’altro – tra le mura della Casa Circondariale di Lucera, “La luce dentro” è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Lavori in Corso e con Paidòs ONLUS, preziose realtà del Terzo Settore attive sul territorio di Lucera e della Provincia di Foggia, ogni giorno al fianco dei detenuti e delle loro famiglie.

    La luce dentro è stato proiettato in anteprima assoluta lo scorso 20 febbraio proprio alla Camera dei Deputati a Roma, all’interno della nuova aula del Palazzo dei gruppi parlamentari, alla presenza di alcuni deputati, della Presidente dell’Apulia Film Commission Simonetta Dellomonaco e del Presidente della Fondazione CON IL SUD Carlo Borgomeo e dei protagonisti del film, in particolare Mario Battista, che ha voluto ringraziare i promotori dell’iniziativa e le persone presenti in sala con una lettera: una riflessione quantomai autentica sull’essere genitore in carcere, che è possibile rileggere su Con_magazine.it.

    Il video della presentazione è disponibile sul canale Youtube della Fondazione CON IL SUD al seguente link, di seguito invece il trailer del film

  • Povertà educativa e Covid: la percezione degli italiani

    Povertà educativa e Covid: la percezione degli italiani

    18 Novembre 2020

    Foto del progetto "Costruttori di futuro" - contest #mimancalascuola
    Foto del progetto “Costruttori di futuro” – contest #mimancalascuola

    A pagare il prezzo degli effetti a lungo termine dell’emergenza Coronavirus saranno i più piccoli: ne sono convinti oggi i due terzi degli italiani. Con le limitazioni imposte dall’urgenza sanitaria di contenere la pandemia e con la sospensione traumatica della continuità scolastica, gli spazi fisici e prospettici, ma anche le risorse materiali e immateriali intorno ai minori si sono drasticamente ridotte: molto alto si profila il costo sociale ed evolutivo imposto ai minori dal Covid-19. Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, per l’impresa sociale Con i Bambini, società senza scopo di lucro nata per attuare i programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile in Italia.

    Rivedi la presentazione del report con Carlo Borgomeo, Presidente di Con i Bambini; Stefano Buffagni, Presidente del Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo; Francesco Profumo, Presidente di Acri; Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore.

    “La pandemia ha aggravato ancora di più le disuguaglianze nel nostro Paese – ha spiegato Francesco Profumo presidente di Acri – Su tutte, quella innescata dalla povertà educativa minorile, che condanna i nostri concittadini più giovani sin dai primi anni della loro vita. Se un ragazzo o una ragazza era a rischio di abbandono scolastico prima della pandemia, lo è ancora di più oggi, con la chiusura delle scuole e soprattutto delle attività extra-scolastiche. Negare l’accesso all’educazione significa negare in futuro il diritto a una vita dignitosa. Di questo gli italiani sono consapevoli, come dimostra l’indagine di Demopolis: due terzi degli intervistati sono convinti che a pagare gli effetti a lungo termine dell’emergenza saranno proprio i più piccoli. Per questo, il lavoro del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile è ancora più cruciale oggi di quanto lo sia mai stato e per questo è fondamentale promuovere la continuità degli interventi ritenuti più promettenti e offrire evidenze e indicazioni utili per progettare ampie politiche strutturali permanenti di contrasto della povertà educativa”

    In vista della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre, la ricerca focalizza l’impatto sui più giovani della crisi pandemica ed analizza le percezioni dell’opinione pubblica sul più ampio tema della povertà educativa minorile, individuando un’urgenza confermata in tutti gli snodi dell’indagine: è proprio questo il momento in cui restituire rilevanza sociale e centralità ai più piccoli, come risorsa della comunità intera. Oggi, pensando ai bambini e agli adolescenti in Italia le preoccupazioni dichiarate dai cittadini rivelano lo sguardo “adulto” dell’opinione pubblica sulle dinamiche minorili: il 73% cita lo scarso apprendimento scolastico, preoccupazione cresciuta significativamente (+20 punti) rispetto alla precedente rilevazione dello scorso anno, anche in ragione della prolungata chiusura delle scuole. Il 69% stigmatizza la dipendenza da smartphone e tablet, dispositivi che hanno vissuto processi di ulteriore “sdoganamento”, fino ad essere a disposizione anche dei bambini più piccoli, con l’affermazione della didattica a distanza.

    Quasi i due terzi degli italiani, intervistati da Demopolis per Con i Bambini, citano il rischio di isolamento e di riduzione della vita sociale a causa del Covid. Considerando – in termini generali – le principali apprensioni relative ai minori, meno della metà del campione focalizza l’impatto più fragoroso e già misurabile dell’epidemia da Coronavirus: le crescenti disuguaglianze e la marginalizzazione (49%), nonché la riduzione degli stimoli nella crescita, a seguito dell’emergenza Covid (47%).

    A causa dell’emergenza sanitaria gli italiani segnalano il peso crescente delle disuguaglianze fra i minori: il 72% ritiene che siano aumentate nell’ultimo anno, mentre solo un quinto non individua variazioni rispetto al 2019. Con il Covid, nella percezione dei cittadini, alcuni problemi sono emersi o si sono aggravati a carico dei più piccoli: in prima istanza, 6 cittadini su 10 citano le conseguenze dell’incremento della povertà materiale in molte famiglie, ma anche l’esclusione dei più fragili (poveri, disabili, figli di genitori stranieri). La maggioranza assoluta cita anche la regressione degli apprendimenti e del metodo di studio (55%) e le disuguaglianze nell’accesso a dispositivi informatici ed a connessioni adeguate (53%). Di contro, poco meno della metà individua la problematicità di una delle conseguenze della didattica a distanza: l’eccesso di digitalizzazione dei minori, che trascorrono troppo tempo su smartphone e dispositivi assimilabili (48%). Più di 4 su 10 mettono in evidenza i rischi di isolamento dalla vita sociale o di abbandono scolastico dei minori. È infine del 36% la percentuale degli italiani che, fra i problemi a carico dei più piccoli, emersi o aggravati dalla pandemia, segnala la riduzione degli stimoli esterni alla scuola

    QUANTO PESA LA SCUOLA

    Gli italiani restano convinti che le opportunità dell’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: per il 65% lo sono, ma con livelli di qualità differenti, e con forti divari, anche in seno ai medesimi contesti regionali e urbani. Il 23% dichiara che siano garantiti solo per alcuni. Appena il 9% crede che la scuola italiana garantisca oggi opportunità equamente per tutti. E l’emergenza da Covid-19 è stata un’aggravante pesantissima sulle dinamiche di una scuola disuguale. È minoritaria, del 43%, la quota di intervistati che plaude a quanto è riuscita a fare la scuola, nella primavera scorsa, in pieno lockdown, per garantire parità di accesso a tutti gli studenti con la modalità a distanza, in lezioni, contatti con gli insegnanti, dimensioni di apprendimento. Ma il 49% è di parere opposto. Del resto, gli italiani hanno scoperto le asperità della didattica a distanza (DAD), anche nei casi in cui non fossero direttamente interessati: il 54% ha sentito, nel proprio contesto familiare o relazionale, di bambini o ragazzi che hanno trovato difficoltà a seguire la DAD nei mesi della primavera pandemica e, nuovamente, in questi giorni di seconda ondata. Quasi 8 genitori su 10 hanno avuto esperienza diretta di DAD, che – nelle testimonianze degli intervistati – è stata vissuta dai figli utilizzando in prevalenza tablet e pc (77%). Ma in una dimensione non residuale di casi (20%) i ragazzi hanno seguito le lezioni e svolto la didattica attraverso un comune smartphone. La mancanza di dispositivi informatici adeguati e di connessioni idonee si è rivelata un problema nel 14% dei casi, dato che cresce al 22% nel Sud e nelle Isole. Ma nell’esperienza degli intervistati, le difficoltà di bambini e ragazzi nel seguire la didattica a distanza sono state, in prevalenza, d’altra natura: principale problema, indicato dal 45%, la scarsa capacità di attenzione nell’apprendimento a distanza, realizzato integralmente nell’ambiente casalingo.

    “I dati dell’indagine da una parte ci confortano sull’attenzione che gli italiani pongono al tema della povertà educativa e soprattutto sulla percezione che sia un fenomeno che deve interessare tutti, non solo la scuola e non solo la famiglia, ma l’intera comunità educante – ha sottolineato Carlo Borgomeo, presidente di Con i Bambini – Dall’altra, l’indagine fa emergere anche nella percezione e nel vissuto di genitori, famiglie, associazioni che questa emergenza di fatto sta aumentando una serie di divari già esistenti, sia sociali che territoriali come dimostrano i dati sul Sud”.
    In questi mesi di pandemia, un vastissimo orizzonte di opportunità, occasioni di crescita, dimensioni relazionali e di apprendimento è stato precluso ai minori. I genitori testimoniano i servizi che più sono mancati ai figli, e che – presumibilmente – continueranno a lungo a mancare. Sette su 10 citano le attività ludiche e ricreative, quella dimensione fertilissima del gioco compromessa dalle apprensioni per la necessaria sicurezza sanitaria. Il 65% ricorda la rinuncia a palestre, centri sportivi ed all’attività motoria necessaria nelle fasi di crescita. Inoltre, il 42% dei genitori intervistati ricorda quanto sia mancata ai figli la partecipazione a laboratori e ad altre attività educative extrascolastiche.

    “Una delle questioni più gravi che riguardano bambini e ragazzi di oggi è la mancanza di pari opportunità di accesso ai servizi, e sappiamo come questa emergenza non ha fatto che accrescere alcune povertà e diseguaglianze – ha spiegato Claudia Fiaschi portavoce del Forum del Terzo Settore – Il Terzo settore prova a dare risposte concrete mettendo in campo una grande innovazione sociale, perché nessuno resti indietro. E lo fa sia attraverso l’utilizzo di nuovi spazi, tempi, materiali ed esperienze, ma anche ponendo una forte attenzione ai mutati scenari rispetto ai bisogni sociali, immaginando soluzioni che prevedano la collaborazione tra contesti educativi formali e informali, l’utilizzo delle tecnologie per nuove forme di prossimità, investimenti per l’inclusione sociale e digitale delle famiglie più fragili.”

    LA POVERTÀ EDUCATIVA MINORILE

    L’Italia del Covid si confronta più marcatamente – suo malgrado – con i fenomeni della povertà educativa minorile. Secondo i dati dell’indagine Demopolis per Con i Bambini, il 53% degli italiani dichiara di averne sentito parlare, con un dato cresciuto di 10 punti nell’ultimo anno; un ulteriore segmento, pari al 26% degli intervistati, ammette di non sapere effettivamente di che cosa si tratti, pur avendone sentito parlare. Nel definire il fenomeno, con una consapevolezza in crescita rispetto ai dati rilevati nel novembre 2019, il 73% degli intervistati identifica la povertà educativa come una questione di limitato accesso ad opportunità di crescita; il 64% cita il rendimento scolastico ed i bassi livelli di apprendimento. Il 17% la povertà materiale.

    La consapevolezza dell’opinione pubblica sull’importanza del tema cresce e si afferma. La diffusione della povertà educativa è un fenomeno grave per il 91% degli italiani: molto per il 45%; abbastanza grave per il 46%. “Con le limitazioni imposte dall’urgenza sanitaria e con la sospensione traumatica della continuità scolastica – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – si profila molto alto il costo sociale ed evolutivo imposto ai minori dal Covid-19. A pagare il prezzo degli effetti a lungo termine dell’emergenza Coronavirus saranno i più piccoli: ne sono convinti oggi i due terzi degli italiani. Tra gli effetti del Covid, i cittadini segnalano il peso crescente delle disuguaglianze fra i minori nel nostro Paese: il 72% ritiene che siano ulteriormente aumentate nell’ultimo anno. Serve oggi un’alleanza “con i bambini” per contrastare i danni generazionali della pandemia”.

    Il 90% degli italiani ritiene oggi importanti, per lo sviluppo del Paese, le azioni di contrasto alla povertà educativa minorile: il dato, corposissimo in seno al complesso dell’opinione pubblica, si dimostra ancora più marcato nei target speciali oggetto di analisi: cresce, infatti, al 92% fra gli insegnanti ed al 98% fra i rappresentanti del Terzo Settore. Del resto, come confermano i dati della ricerca, l’emergenza Covid-19 ha estremizzato una fragilità come la povertà educativa, ancora da sanare nel Paese. Per il 53% degli intervistati l’azione di contrasto alla povertà educativa è oggi più importante rispetto ad un anno fa.

    “L’indagine dimostra chiaramente come l’emergenza Covid non sia esclusivamente sanitaria, ma riguardi tutta la sfera delle vite delle persone – conclude Stefano Buffagni presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo e viceministro al Mise – La povertà educativa minorile viene percepita dagli italiani come una problematica su cui è necessario intervenire, perché le disuguaglianze aumentano e le difficoltà delle famiglie si moltiplicano. L’impegno del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile rinnova il suo impegno, oggi più di prima”.

    In questa situazione di emergenza pandemica, per sostenere bambini e ragazzi in Italia, servirebbe innanzi tutto rimuovere gli ostacoli per l’accesso alla didattica a distanza (63%), ma anche un rinnovato impegno degli insegnanti (59%). Il 46% ricorda l’urgenza di intervenire anche rispetto alla povertà materiale delle famiglie. Sebbene più circoscritte, indicazioni preziosissime giungono da un segmento superiore ad un quarto della popolazione. Sostegno, anche a distanza, da parte di educatori ed una maggiore attenzione alle esigenze dei ragazzi, anche nell’informazione e sui media, sono interventi richiesti da 1 intervistato su 3. Il 30% ricorda inoltre come serva l’impegno di tutti per restituire importanza ai diritti di ragazzi e bambini ed il 26% sollecita un accesso esteso alle attività extrascolastiche.

    Del resto, se interrogati sul tema, gli italiani concordano sull’urgenza di compensare i danni della scuola in parte chiusa attraverso attività ed esperienze non curriculari. Il 39% sostiene che, rispetto ad un anno fa, con l’emergenza Covid- 19 e la chiusura prolungata delle scuole, gli stimoli extra scolastici nella crescita dei minori siano oggi più importanti, dato che raggiunge il 49% fra i genitori di figli minorenni, e si impenna al 72% fra i rappresentanti del Terzo Settore. La scuola è chiamata alla sfida di andare oltre i fondamentali dell’insegnamentoMa non può avere l’esclusiva in tema di sviluppo delle nuove generazioni. Secondo l’indagine dell’Istituto Demopolis per l’impresa sociale Con i Bambini, realizzata nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, oggi appena il 28% degli intervistati concorda sull’assunto che la scuola sia l’unica istituzione deputata alla crescita dei ragazzi. Per il 67% degli italiani la responsabilità dei minori è di tutta la comunità, dato che si attestava al 49% nella rilevazione dello scorso anno. Il giudizio sull’attività di Con i Bambini impegnata nell’attuazione dei programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è positivo per il 67%.

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