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  • Gli italiani e la povertà educativa minorile nell’era covid

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    Gli italiani e la povertà educativa minorile nell’era covid

    16 Novembre 2020

    Foto del progetto "Costruttori di futuro" - contest #mimancalascuola
    Foto del progetto “Costruttori di futuro” – contest #mimancalascuola

    In vista della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il 18 novembre alle ore 15.30 si terrà la presentazione dell’indagine “Gli italiani e la povertà educativa minorile nell’era Covid: vissuti, percezioni, bisogni emergenti dell’opinione pubblica”. La ricerca, realizzata dall’Istituto Demopolis, è stata promossa dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

    I risultati dell’indagine saranno presentati dal direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento. Ne discuteranno Carlo Borgomeo, Presidente di Con i Bambini; Stefano Buffagni, Presidente del Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo; Francesco Profumo, Presidente di Acri; Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore.

    Sarà possibile seguire la presentazione in diretta streaming su www.conibambini.org.

    Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. In quattro anni sono stati sostenuti 355 progetti in tutta Italia con oltre 280 milioni di euro, coinvolgendo direttamente più di 6.600 organizzazioni tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati e interessando quasi mezzo milioni di bambini e ragazzi in difficoltà.

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  • South Working. Si può fare

    South Working. Si può fare

    12 Novembre 2020

    SOUTH WORKING – Lavorare dal Sud
    SI PUÒ FARE

    Presentato il progetto che, grazie al sostegno e alla collaborazione della Fondazione CON IL SUD, entra nella fase operativa, con l’avvio della campagna di adesioni e della rete di sostegno ai lavoratori. Avviato anche un Osservatorio sul tema: anticipati alcuni dati di un’indagine di South Working che farà parte del Rapporto Svimez 2020 e che sarà diffusa nella sua interezza nei prossimi giorni da Svimez e Fondazione .

    L’Associazione “South Working – Lavorare dal SUD” è impegnata nello studio dello smart working localizzato in una sede diversa da quella del datore di lavoro, in particolare dal Sud Italia e dalle aree interne, valutandone i pro e contro per formulare delle proposte di policy in questo campo finalizzate alla riduzione del divario economico, sociale e territoriale nel Paese. South Working ha creato un movimento di opinione sul tema, dando un nome al fenomeno e creando una rete fra tutti i soggetti interessati: lavoratori, aziende ed enti pubblici. Sta classificando gli spazi per il lavoro agile presenti sul territorio italiano come coworking, bar attrezzati, biblioteche, o librerie, per permettere ai South Worker di lavorare da un luogo adeguato e di socialità. Oltre alla diffusione del movimento di opinione, South Working ha attivato un Osservatorio sul tema, attraverso l’organizzazione e la partecipazione a incontri e ricerche. Il Rapporto Svimez 2020, per esempio, includerà un Focus su South Working, attraverso il quale si è voluto comprendere quali siano le caratteristiche della platea dei potenziali interessati al progetto. Si tratta di un sondaggio esplorativo e anonimo, diffuso a mezzo stampa e tramite sito web e canali social abitualmente utilizzati da South Working. Il quadro completo sarà presentato nei prossimi giorni. Di seguito, alcune anticipazioni emerse nel corso dell’evento di presentazione dell’iniziativa.

    In totale, al sondaggio rivolto ai lavoratori hanno partecipato 1.860 persone nel periodo dal 17/06/2020 al 28/09/2020.

    L’IDENTIKIT DEI “SOUTH WORKERS”
    Gli intervistati sono relativamente giovani, quasi l’80% ha un’età compresa tra i 25 e i 39 anni. In merito al genere, il campione è formato dal 53,5% di maschi, il 46,3% di femmine e dallo 0,2% di altro genere. Il 52,7% di intervistati in possesso di una laurea magistrale, il 15% è in possesso di un master di II livello e un 7,2% di un dottorato di ricerca.
    Gli ambiti lavorativi di cui si occupano gli intervistati sono primariamente legati al mondo del settore terziario, in particolare: ingegneria (22,6%), economia (15,9%), giurisprudenza (7,6%) e settore bancario (7,6%). Si registra un dato di elevata istruzione.
    Tra i lavoratori, i datori di lavoro sono per la maggior parte privati (80,4%) e i contratti a tempo indeterminato (70,5%).

    INSODDISFAZIONE
    Un dato di interesse è l’alto numero di intervistati che hanno risposto che non vivono nella regione in cui vorrebbero vivere adesso (58,1%), tra 5 anni (60,5%) o tra 10 anni (63,2%) .
    Appaiono basse o molto basse, specie se si considerano la giovane età media e gli elevati titoli di studio, le percentuali di chi ha risposto di essere “molto” soddisfatto delle attuali situazioni in particolare per qualità della vita (10,6%) e felicità (8,5%).

    ASPIRAZIONI
    Ben l’85,3% degli intervistati ha sostenuto che andrebbe a vivere al Sud se potesse mantenere il suo posto di lavoro e lavorare a distanza .

    SALARIO
    In relazione al tema dei salari, molto controverso e da studiare ancora approfonditamente, il 25,7% degli intervistati sostiene che sarebbe disposto a rinunciare a una percentuale del 20% dello stipendio attuale in cambio della possibilità di lavorare a distanza dal Sud, con un ulteriore 38,2% che accetterebbe di rinunciare a una percentuale dello stipendio non superiore al 10%.

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    Nata lo scorso luglio dalla collaborazione di un gruppo di giovani professionisti, manager, accademici, per lo più provenienti dalle regioni del Sud e accomunati dall’essere stati costretti ad abbandonare i luoghi di origine e gli affetti per poter seguire le proprie ambizioni professionali, l’associazione “South Working – Lavorare dal Sud” conta già 7.500 persone iscritte sulla pagina Facebook, con un pubblico raggiunto di più di 30.000 persone ogni mese; circa 2.400 si sono iscritte alla comunità peer-to-peer su Facebook per la condivisione di esperienze.

    “Al netto degli indubbi vantaggi per i lavoratori interessati, South Working rappresenta, dal nostro punto di vista una straordinaria opportunità per lo sviluppo del nostro Sud”, ha sottolineato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. “Da sempre sosteniamo che lo sviluppo del Mezzogiorno ha una precondizione irrinunciabile: un forte capitale sociale. Il rientro al Sud di giovani talenti, con le loro competenze e la voglia di disegnare il proprio futuro in quei territori, costituisce una formidabile leva di sviluppo. Per questo motivo la Fondazione CON IL SUD ha deciso di accompagnare e sostenere questa esperienza: pensiamo che una soluzione imposta dall’emergenza, possa diventare una modalità strutturale di lavoro a distanza. E possa in un futuro diventare un elemento di attrazione anche per giovani talenti non meridionali”.

    “Fin da subito, il progetto ha catalizzato una forte attenzione” ha affermato Elena Militello, presidente e fondatrice dell’Associazione. “Credo sia il segnale di una necessità diffusa e della convinzione condivisa che poter lavorare da dove si desidera, in particolare dalle regioni del Sud e dalle aree interne, possa aiutare i lavoratori ma anche i territori. Lo dimostra nostra la rete di volontari, che ogni giorno diventa più capillare. Il sostegno della Fondazione CON IL SUD, che ringraziamo per la fiducia, ci permetterà di strutturarci come associazione, di poter assumere delle risorse e, allo stesso tempo di creare una piattaforma online che possa mettere in rete i lavoratori dalle loro sedi di destinazione. Siamo in tanti. Il prossimo passo sarà ‘contarci’. È questo il senso della campagna di adesioni e sostegno rivolta ai lavoratori già South Worker, a coloro che sono interessati a diventarlo e a chiunque desideri sostenere il movimento, con l’attivazione di un contatore sul sito web southworking.org”.

    Per ulteriori informazioni è possibile inviare un’e-mail, consultare il sito web dell’Associazione oppure seguirne le pagine sui principali social network:
    ● E-mail: info@southworking.org
    ● Sito Web: www.southworking.org
    ● Telefono: +39 3806321705
    ● Canali social:

    https://www.facebook.com/southworkinghttps://www.instagram.com/south_working/. ➔ https://www.linkedin.com/company/68235378/

  • SOUTH WORKING – Lavorare dal Sud: SI PUÒ FARE

    SOUTH WORKING – Lavorare dal Sud: SI PUÒ FARE

    9 Novembre 2020

    Parte del team di South Working - Lavorare dal Sud
Da sinistra verso destra: Ruben Dublo, Mario Mirabile, Antonio Campanile, Martina Derito, Elena Ciprietti, Alessandro Kandiah, Paolo Piacenti ed Elena Militello.
    Parte del team di South Working – Lavorare dal Sud
    Da sinistra verso destra: Ruben Dublo, Mario Mirabile, Antonio Campanile, Martina Derito, Elena Ciprietti, Alessandro Kandiah, Paolo Piacenti ed Elena Militello.

    Grazie al contributo e alla collaborazione della Fondazione CON IL SUD, il progetto entra nella fase operativa. Parte la campagna di adesioni e la rete di sostegno ai lavoratori già “South Worker” o desiderosi di diventarlo.

    Giovedì 12 novembre ore 18.00

    Presentazione ufficiale con i dettagli e le novità dell’iniziativa

    Diretta Facebook sulla pagina di Fondazione CON IL SUD

    Prende il via la partnership tra “South Working – Lavorare dal SUD” e la Fondazione CON IL SUD. Grazie al sostegno della Fondazione, il progetto entra nella fase operativa. L’Associazione è impegnata nello studio dello smart working localizzato in una sede diversa da quella del datore di lavoro, in particolare dal Sud Italia, valutandone i pro e contro per formulare delle proposte di policy in questo campo finalizzate alla riduzione del divario economico, sociale e territoriale nel Paese. South Working ha creato un movimento di opinione sul tema, dando un nome al fenomeno e creando una rete fra tutti i soggetti interessati: lavoratori, aziende ed enti pubblici. Sta classificando gli spazi per il lavoro agile presenti sul territorio italiano come coworking, bar attrezzati, biblioteche, o librerie, per permettere ai South Worker di lavorare da un luogo adeguato e di socialità.

    Le novità e i dettagli operativi verranno illustrati il 12 novembre, alle ore 18:00, in diretta Facebook sulla pagina della Fondazione CON IL SUD. Nell’occasione verrà avviata la campagna di adesioni e presentato il progetto della piattaforma che metterà in rete i “South Worker” e i lavoratori desiderosi di diventarlo.

    All’incontro interverranno: 

    Elena Militello, Presidente e fondatrice di South Working – Lavorare dal Sud

    Mario Mirabile, Vicepresidente e co-fondatore di South Working – Lavorare dal Sud

    Domenico De Masi, Professore emerito di Sociologia del lavoro, Università “La Sapienza” di Roma

    Giorgio Righetti, Direttore generale di ACRI

    Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD

    Nata lo scorso luglio dalla collaborazione di un gruppo di giovani professionisti, manager, accademici, per lo più provenienti dalle regioni del Sud e accomunati dall’essere stati costretti ad abbandonare i luoghi di origine e gli affetti per poter seguire le proprie ambizioni professionali, l’associazione “South Working – Lavorare dal Sud” conta già 7.300 persone iscritte sulla pagina Facebook, con un pubblico di circa 30.000 persone ogni mese; circa 2.400 si sono iscritte alla comunità peer-to-peer su Facebook per la condivisione di esperienze; circa 2.000 hanno già risposto a un questionario esplorativo per i lavoratori dal quale è emerso che l’80% ha tra i 25 e i 40 anni, possiede elevati titoli di studio, principalmente nei settori di Ingegneria, Economia e Giurisprudenza, e ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato nel 63% dei casi.

    “Al netto degli indubbi vantaggi per i lavoratori interessati, South Working rappresenta, dal nostro punto di vista una straordinaria opportunità per lo sviluppo del nostro Sud – sottolinea Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. Da sempre sosteniamo che lo sviluppo del mezzogiorno ha una precondizione irrinunciabile: un forte capitale sociale. Il rientro al Sud di giovani talenti, con le loro competenze e la voglia di disegnare il proprio futuro in quei territori, costituisce una formidabile leva di sviluppo. Per questo motivo la Fondazione CON IL SUD ha deciso di accompagnare e sostenere questa esperienza: pensiamo che una soluzione imposta dall’emergenza, possa diventare una modalità strutturale di lavoro a distanza. E possa in un futuro diventare un elemento di attrazione anche per giovani talenti non meridionali.

    “Fin da subito, il progetto ha catalizzato una forte attenzione – osserva Elena Militello, presidente e fondatrice dell’Associazione -. Credo sia il segnale di una necessità diffusa e della convinzione condivisa che poter lavorare da dove si desidera, in particolare dalle regioni del Sud e dalle aree interne, possa aiutare i lavoratori ma anche i territori. Lo dimostra nostra la rete di volontari, che ogni giorno diventa più capillare. Il sostegno della Fondazione CON IL SUD, che ringraziamo per la fiducia, ci permetterà di strutturarci come associazione, di poter assumere delle risorse e, allo stesso tempo di creare una piattaforma online che possa mettere in rete i lavoratori dalle loro sedi di destinazione. Siamo in tanti. Il prossimo passo sarà ‘contarci’. È questo il senso della campagna di adesioni e sostegno rivolta ai lavoratori già South Worker, a coloro che sono interessati a diventarlo e a chiunque desideri sostenere il movimento, con l’attivazione di un contatore sul sito web southworking.org

    Oltre alla diffusione del movimento di opinione, South Working ha attivato un Osservatorio sul tema, attraverso l’organizzazione e la partecipazione a incontri e ricerche. Il Rapporto SVIMEZ 2020, per esempio, includerà un Focus dedicato al South Working. L’associazione ha inoltre lanciato una mappatura dei coworking esistenti in Italia, intesi come presidi di comunità.

    La diretta sarà trasmessa su www.facebook.com/fondazioneconilsud

    Per ulteriori informazioni sul progetto “South Working – Lavorare dal Sud” è possibile inviare un’e-mail all’indirizzo info@southworking.org, consultare il sito web dell’Associazione oppure seguirne le pagine su Facebook, Instagram e LinkedIn.

  • Vita a Sud: l’innovazione sociale raccontata dal Mezzogiorno

    Vita a Sud: l’innovazione sociale raccontata dal Mezzogiorno

    5 Novembre 2020

    Vita apre una redazione diffusa nel Mezzogiorno. Un progetto editoriale nato dal basso, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD. Lunedì 9 novembre alle ore 15:30, la presentazione pubblica in diretta sulla pagina Facebook di Vita con la partecipazione del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano e del presidente di Fondazione CON IL SUD, Carlo Borgomeo.

    Un nuovo progetto editoriale di Vita, promosso insieme a Consorzio Sale della Terra di Benevento e Lecce, Cooperativa sociale Dedalus di Napoli, Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme, Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani. Il progetto nasce con il sostegno della Fondazione CON IL SUD, per la quale la comunicazione non è strumentale rispetto all’attuazione della sua missione, ma ne è parte integrante.

    L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è cambiare di segno il racconto sul meridione partendo dal sociale, alimentando una narrazione che superi i luoghi comuni. Il Sud rimane costantemente confinato in una condizione di subalternità o di eroismo che non rendono merito a quello che realmente, in alcune aree, il tessuto sociale specie negli ultimi anni è riuscito a generare. Una vitalità che merita di trovare riscontro anche sul piano mediatico e quindi nel dibattito civile e politico del Paese sia a livello centrale, sia a livello locale. Sempre più spesso è proprio a Sud che nascono le esperienze sociali più innovative.

    Nel suo editoriale, il presidente Carlo Borgomeo ha sottolineato come al Sud “la presenza e l’iniziativa del Terzo settore sempre più vanno assumendo le caratteristiche di un vero e proprio processo di cambiamento: segnalano che il rafforzamento delle comunità, sui territori, è l’unica strada per innescare processi di sviluppo sostenibili e, quindi, non effimeri, come quelli spesso ‘provocati’ da politiche pubbliche esclusivamente attente a logiche quantitative. Questo processo, che non è certamente facile e che spesso ha un’evoluzione troppo lenta, va sostenuto da una forte e intelligente attività di comunicazione”.

    La questione più rilevante, rispetto alla comunicazione relativa al sociale, non è tanto l’aspetto quantitativo, ma l’approccio utilizzato. Spesso si celebra un mondo di buoni con storie bellissime, personaggi eccezionali, risultati inaspettati. Un approccio comunque positivo, che può generare anche comportamenti emulativi, aumentare il numero di filantropi e di donatori. “Il limite, però, è quello di ‘separare’ nella comunicazione il mondo del sociale dalle altre questioni di solito ritenute più importanti ed urgenti – sottolinea Borgomeo – di confermare nella pubblica opinione che le esperienze che porta avanti il Terzo settore possono avere al massimo un carattere di contenimento delle diseguaglianze e di supplenza alle carenze del sistema pubblico, ma non possono orientare le politiche, suggerire modelli, indicare nuove priorità”.

    L’iniziativa verrà presentata lunedì 9 novembre in diretta sulla pagina Facebook di Vita. Di seguito il programma:

    Presentazione Vita a Sud - Programma

  • 19 programmi di volontariato per far rinascere le aree interne del Sud Italia

    19 programmi di volontariato per far rinascere le aree interne del Sud Italia

    8 Ottobre 2020

    Le iniziative, sostenute con oltre 3,3 milioni di euro, permetteranno l’avvio di nuove attività e il rafforzamento di quelle già esistenti nei territori lontani dai servizi essenziali. Coinvolti oltre 100 comuni e 200 organizzazioni di volontariato. Saranno attivati più di 2.600 “nuovi” volontari”.

    C’è chi avvierà percorsi di formazione per giovani che lavoreranno come organizzatori di eventi e chi realizzerà in un bene confiscato un centro di servizi socio-educativi e assistenziali per giovani, neet (ragazzi e giovani tra 15 e i 29 anni che non hanno un’occupazione, né sono inseriti in un percorso di istruzione o formazione) e anziani; chi offrirà a persone sottoposte a misure alternative al carcere la possibilità di frequentare laboratori professionalizzanti. E poi c’è chi si occuperà di ripartire dai beni comuni (riqualificando piazze o realizzando parchi giochi con materiali di riciclo, itinerari e proposte turistiche dedicate anche ai disabili), ma anche di offrire servizi come un taxi sociale per chi non è autosufficiente ma deve spostarsi per svolgere le attività quotidiane o come la distribuzione di beni di prima necessità.

    Sono solo alcune delle 19 iniziative che saranno finanziate dalla Fondazione CON IL SUD attraverso il Bando Volontariato, promosso con l’obiettivo di rafforzare il ruolo delle “reti locali” di volontariato per contrastare fenomeni di esclusione sociale nelle aree interne del Sud Italia, ovvero nei comuni che, a causa della distanza dai servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), hanno subìto un graduale processo di isolamento, riduzione demografica e calo dell’occupazione.

    I progetti, che saranno finanziati complessivamente con oltre 3,3 milioni di euro (una media di 175 mila euro a iniziativa), coinvolgeranno 107 comuni delle aree interne in tutte le regioni del Sud: 7 iniziative saranno avviate in Sicilia (province di Catania, Trapani, Messina, Caltanissetta, Agrigento, Palermo), 4 in Calabria (province di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone), 3 in Puglia (province di Taranto, Bari e Lecce), 3 in Campania (province di Avellino e Salerno), 1 in Basilicata (provincia di Potenza) e Sardegna (provincia del Sud Sardegna).

    I progetti coinvolgono nelle partnership oltre 200 organizzazioni (tra associazioni, fondazioni, università, scuole, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, società profit, enti pubblici) e prevedono di “attivare” 2.600 nuovi volontari, rivolgendosi a 25.000 persone: soprattutto minori, ma anche anziani, disabili, immigrati, detenuti, e giovani neet .

    Se circa il 50% dei comuni italiani è definito ‘area interna’ (4.185 comuni su un totale di 8.092), questa percentuale raggiunge il 70% nel Mezzogiorno (1.472 comuni su 2.116), con la Basilicata al primo posto (96%), seguita da Sardegna (84,4%), Calabria (79%) e Sicilia (74%). Tassi più bassi, e più in linea con la media nazionale, si registrano in Puglia (54%) e Campania (49%).

    “Grazie all’impegno costante del volontariato, tanti borghi del nostro Sud che rischiano di spopolarsi e “scomparire” possono avere a disposizione nuovi servizi essenziali, o vedere rafforzati quelli esistenti”. – Ha dichiarato Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD. “Sono realtà spesso molto piccole, dove sempre di più i giovani ma anche gli anziani non hanno a disposizione i servizi basilari per potersi istruire, potersi spostare, poter crescere, potersi curare o semplicemente poter “vivere” la propria comunità. La scuola, i mezzi di trasporto, i servizi sanitari, la possibilità di usufruire dei beni comuni sono diritti: è indispensabile superare il meccanismo distorto per cui si trasformano in privilegio di pochi. In questo cambiamento tante organizzazioni e tanti volontari hanno un ruolo importantissimo che, soprattutto in alcuni contesti, è davvero fondamentale”.

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    Scarica le schede dei progetti sostenuti

  • Dall’istruzione di qualità alla “educazione di qualità”

    Venerdì 9 ottobre dalle 10.00 alle 11.30, nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile promosso da AsvisCon i Bambini organizza l’incontro online

    IMPARARE CON I BAMBINI
    Dall’istruzione di qualità alla “educazione di qualità”. L’importanza della comunità educante

    Intervengono:

    Enrico Giovannini, Portavoce Asvis; Marco Rossi-Doria, Vicepresidente Con i Bambini; Giovanna Dessì, Associazione Casa Emmaus per il progetto “I giardini possibili” ; Massimo Marino, Presidente ATS Sacro Cuore per il progetto “RiGenerAzioni” . Conclude Stefano Buffagni, Viceministro allo Sviluppo economico e Presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per il contrasto della povertà educativa minori. Modera Sara De Carli, giornalista Vita.

    Dal 2016, Con i Bambini seleziona progetti che offrono opportunità di crescita a centinaia di bambini e ragazzi in tutta Italia. Quasi mezzo milione di minori raggiunti con oltre 350 iniziative sostenute grazie al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che si pongono l’obiettivo di fare luce sul futuro dei più piccoli, migliorando l’offerta educativa attraverso percorsi che coinvolgono l’intera “comunità educante” nella crescita e formazione di ogni individuo.

    Partendo da queste buone prassi e con la consapevolezza delle evoluzioni imposte dall’emergenza sanitaria oltre che dalle criticità strutturali, l’incontro sarà un’occasione per riflettere sulla necessità di un passaggio da un’istruzione di qualità, dimensione prettamente scolastica, ad un’educazione di qualità, che non si esaurisce con la scuola ma include tutta la comunità educante: organizzazioni di terzo settore, enti pubblici e privati, famiglie, gli stessi ragazzi.

    La povertà educativa minorile interessa ancora troppi bambini e ragazzi nel Paese. È un fenomeno multidimensionale, frutto del contesto economico, sanitario, familiare e abitativo, della disponibilità o meno di spazi accessibili, dell’assenza di servizi di cura e tutela dell’infanzia: non è solo legata alle cattive condizioni economiche, ma è povertà di relazioni, isolamento, cattiva alimentazione e scarsa cura della salute, carenza di servizi, di opportunità educative e di apprendimento non formale. La povertà educativa investe anche la dimensione emotiva e quelle della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo. La povertà educativa minorile incide, di fatto, sul futuro del Paese e riguarda dunque anche la dimensione più generale dello sviluppo.

    Ecco perché è necessario porre attenzione al tema della povertà educativa, mettere al centro il minore e promuovere il valore della comunità educante. In questa fase di ripartenza, è auspicabile bilanciare l’attenzione dall’hardware (banchi e spazi, per esempio) al software che serve affinché nessun bambino rimanga indietro, e dunque alle persone, alle relazioni e alle opportunità necessarie. Il titolo “Imparare con i bambini”, che rimanda ad un concetto di circolarità del processo di apprendimento, è anche un invito a volgere lo sguardo sull’attuale situazione sociale.

    L’incontro sarà trasmesso in streaming sul sito di Con i Bambini www.conibambini.org

    Scarica il programma

  • Masseria Tagliatelle: accordo per la valorizzazione

    Masseria Tagliatelle: accordo per la valorizzazione

    2 Ottobre 2020

    La Giunta comunale ha approvato l’Accordo di collaborazione tra Comune di Lecce e Fondazione Con il Sud per la valorizzazione di Masseria Tagliatelle nel Parco delle Cave. L’Accordo definisce il percorso di lavoro che porterà alla valorizzazione dell’immobile, da assegnare in gestione attraverso bando pubblico al quale potranno partecipare raggruppamenti che abbiano come capofila un ente del Terzo settore.

    Al progetto di valorizzazione individuato attraverso la procedura pubblica sarà assegnato dalla Fondazione un contributo fino a 500mila euro, utile a coprire fino al 90% del costo di realizzazione, e dal Comune il comodato della Masseria, del Ninfeo delle Fate e di una porzione del Parco delle Cave per almeno 10 anni.

    Alla pubblicazione del bando Comune di Lecce e Fondazione faranno seguire una iniziativa di partecipazione, anche in forma laboratoriale, da realizzarsi per favorire la massima e approfondita conoscenza del bando da parte dei soggetti interessati. Una collaborazione nuova per la città che è occasione di crescita e scambio di conoscenze per una rinnovata cultura della gestione dei beni pubblici, attraverso la condivisione di percorsi ed esperienze diverse tra l’ente pubblico ed una Fondazione attenta alla crescita collettiva delle comunità.

    Con l’Accordo, Comune di Lecce e Fondazione si impegnano a condividere i contenuti del bando – che sarà emesso dal Settore Pianificazione e Sviluppo del Territorio, Gare e Appalti del Comune di Lecce -, a collaborare nelle procedure istruttorie e nella diffusione dello stesso e più in generale a condividere ogni aspetto tecnico utile per giungere all’individuazione di una proposta di valorizzazione di qualità, comprese tutte le informazioni relative ai bisogni del quartiere e le risultanze emerse dal laboratorio partecipato Cosa Siamo Capaci di Fare, già svoltosi nella Masseria.

    I progetti di valorizzazione dovranno misurarsi sui temi dell’inclusione sociale, della valorizzazione culturale della Masseria, del Ninfeo e del Parco, sulla loro fruizione collettiva. Ai partecipanti sarà data libera scelta se candidare un progetto di gestione relativo solo alla Masseria Tagliatelle, il suo Ninfeo e i suoi spazi aperti annessi, o di includere anche il Parco delle Cave e la caffetteria. Nell’ultimo caso l’Amministrazione comunale si impegnerà a contribuire ai costi di manutenzione del Parco.

    Vogliamo condividere ogni passaggio di questo percorso e avevamo preso l’impegno di includere la Masseria Tagliatelle dentro un progetto di gestione che la ponesse come un bene comune della città e il territorio – dichiara l’assessore alle Politiche Urbanistiche del Comune di Lecce Rita Miglietta – questa collaborazione con Fondazione Con il Sud, che ringrazio per il loro impegno a sostenere le comunità nella crescita di nuove occasioni di riscatto e crescita sociale, conferma questo impegno, la redazione condivisa del bando definisce una alleanza fertile per condividere obiettivo di liberare il potenziale che il patrimonio pubblico può liberare per la creazione di nuove opportunità

    “La collaborazione avviata con il Comune di Lecce è una notizia importante per il territorio perché promuove un modo nuovo di intendere l’azione ‘pubblica’, in cui istituzioni, privato sociale e terzo settore creano sinergie significative per il bene della collettività – dichiara Marco Imperiale, Direttore generale della Fondazione Con il Sud – In particolare, prevedendo un processo partecipativo attorno alla valorizzazione di Masseria Tagliatelle ci si pone l’obiettivo di rendere fruibile un bene comune partendo dai processi di coesione sociale e di cittadinanza attiva. La sinergia tra istituzioni pubbliche e private non è ancora molto diffusa nel Paese, ma la Fondazione Con il Sud è coinvolta in diversi processi simili a livello nazionale e nelle regioni meridionali. L’auspicio – conclude Imperiale – è che tali iniziative siano di esempio anche per altri territori.”

  • Comincio da zero: bando di Con i Bambini per la prima infanzia

    Comincio da zero: bando di Con i Bambini per la prima infanzia

    30 Settembre 2020

    Comincio da zero” è il nuovo bando di Con i Bambini promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile per incrementare l’offerta di servizi educativi e di cura per la prima infanzia, con particolare riferimento alla fascia 0-3 anni, nei territori in cui si registra una maggiore necessità.

    Giunto alla seconda edizione, il bando per la prima infanzia si rivolge a partenariati promossi dal mondo del Terzo settore. Le partnership devono essere composte da almeno tre organizzazioni: due enti non profit, di cui uno con il ruolo di “soggetto responsabile”, e almeno un altro ente, che potrà appartenere anche al mondo della scuola, delle istituzioni, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese.

    Le proposte presentate dovranno prevedere interventi volti a incrementare e qualificare le possibilità di accesso e fruibilità dei servizi di cura ed educazione dei bambini nella fascia di età 0-6 anni e delle loro famiglie, in particolare quelle più fragili. I progetti potranno avere una dimensione regionale (con un plafond complessivo dedicato pari a 22 milioni di euro) oppure interregionale (con un plafond complessivo pari a 8 milioni di euro), prevedendo in questo caso interventi al Nord, al Centro e al Sud. Complessivamente, sono a disposizione 30 milioni di euro.

    Sarà importante sviluppare iniziative che prevedano l’integrazione di tutti i servizi per la prima infanzia, adottando un approccio multidimensionale (servizi educativi, sanitari, sociali, culturali, legali, ecc.) capace di rispondere in modo flessibile e integrato ai diversi bisogni dei bambini e delle famiglie, ampliare l’offerta e superare la frammentazione, nell’ottica di una presa in carico globale e di welfare comunitario. Per tali motivi, è fortemente auspicata l’integrazione dei nuovi servizi educativi con i piani di zona, anche nell’ottica di favorire la loro continuità.

    Le iniziative dovranno, inoltre, prevedere azioni di sostegno e potenziamento della genitorialità, della maternità e della conciliazione famiglia – lavoro, e azioni di rafforzamento delle relazioni, del ruolo, delle competenze e delle professionalità di tutti gli attori della “comunità educante” coinvolti nel processo educativo.

    Il ruolo dei servizi per la prima infanzia, che integrano la funzione educativa e formativa con quella di sostegno alla famiglia nella cura dei figli e nella conciliazione dei tempi di lavoro, è fondamentale. Investire sui servizi educativi per la prima infanzia significa intervenire in quella fase della vita in cui i divari sociali di partenza possono essere ridotti. Per ridurre la povertà educativa è pertanto necessario promuovere la diffusione dei servizi di qualità, soprattutto per bambini che non abbiano ancora raggiunto i tre anni di età.

    Secondo i dati di Eurostat, l’Italia ha raggiunto e superato il livello di copertura riguardo all’accoglienza dei bambini tra i tre e i sei anni (92,6 %), mentre risulta ancora lontana dall’obiettivo del 33% di bambini accolti nei servizi 0-3. Nell’anno scolastico 2017/2018 i posti disponibili nei servizi per l’infanzia (complessivamente 13.145 sul territorio nazionale, di cui il 51% offerti da servizi pubblici) hanno coperto solamente il 24,4% dei potenziali utenti con meno di tre anni.

    Emergono, inoltre, forti disparità nella copertura territoriale dei servizi. Secondo il rapporto dell’Osservatorio #conibambini del giugno 2020, promosso da Openpolis e Con i Bambini, circa la metà dei comuni italiani è sprovvisto di asili nido, e le carenze maggiori si registrano in particolare nelle aree interne e al Sud. In Calabria, per esempio, la percentuale dei comuni senza asili nido arriva al 74,7%, in Basilicata al 67,2%, in Abruzzo al 65,9%. Mentre in Emilia Romagna si raggiunge quota 14,1%, in Toscana il 16,9% e in Veneto il 21,1%.

    I progetti devono essere presentati esclusivamente on line, attraverso la piattaforma Chàiros entro il 4 dicembre 2020. Le proposte valutate positivamente saranno sottoposte ad un’ulteriore fase di progettazione esecutiva in collaborazione con gli uffici di Con i Bambini, al termine della quale si procederà all’eventuale assegnazione del contributo.

    Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Coni Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. Con i Bambini ha pubblicato ad oggi dieci bandi, selezionando complessivamente 355 progetti in tutta Italia, con un contribuito di circa 281 milioni di euro. Gli interventi coinvolgono oltre 480.000 bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie, che vivono in condizione di disagio, interessando direttamente circa 6.600 organizzazioni, tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati.

    Il bando e la relativa documentazione sono disponibili al seguente link>>

  • Social Film Production Con il Sud: proroga di 24h

    Social Film Production Con il Sud: proroga di 24h – Fondazioneconilsud.it

    Home › News › Social Film Production Con il Sud: proroga di 24h

    Social Film Production Con il Sud: proroga di 24h

    30 Settembre 2020

    Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD comunicano che, per problematiche tecniche di sistema, la scadenza dell’Avviso “Social Film Production – Con il Sud” è prorogata al 1 ottobre 2020, entro le ore 12.

    Le modalità di partecipazione restano invariate.

    Link al bando>>

    • C.F. 97442750580
    • © fondazioneconilsud.it

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  • #RisuonaItalia: tante piazze, una sola comunità

    #RisuonaItalia: tante piazze, una sola comunità

    29 Settembre 2020

    L'orchestra Quattrocanti di Palermo
    L’orchestra Quattrocanti di Palermo

    Giovedì 1 ottobre, in occasione della Giornata Europea delle Fondazioni, si terrà “RisuonaItalia. Tante piazze, una sola comunità”: un concerto simultaneo che, alle ore 11, coinvolgerà le orchestre giovanili di 50 città italiane nell’esecuzione dell’Inno alla gioia, inno ufficiale dell’Unione Europea e canto scelto per segnare una simbolica ripartenza all’insegna dei giovani, della musica e della coesione sociale. Il concerto non sarà che l’inizio dell’evento, promosso da Acri con la media partnership di TGR Rai, che infatti proseguirà fino a sera con un vasto programma di eventi diffusi su tutto il territorio nazionale. Incontri, presentazioni, mostre, laboratori, flash mob per raccontare le tante storie di inclusione sociale promosse dalle Fondazioni italiane.

    Le orchestre aderenti all’iniziativa sono infatti espressione di progetti di contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, oltre che di formazione musicale. Per molti dei ragazzi e delle ragazze coinvolti da questi progetti, la musica rappresenta un’opportunità concreta per realizzare i propri sogni, e in molti casi per loro è una reale alternativa alla povertà educativa o alla violenza della strada.

    È questo lo spirito che anima le orchestre sostenute dalla Fondazione CON IL SUD e quelle selezionate da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Tante esperienze che, da Nord a Sud, stanno offrendo a molti ragazzi e ragazze, bambini e bambine un’opportunità di crescita e formazione, perché suonare insieme vuol dire prima di tutto imparare a convivere e a condividere regole ed emozioni.

    Ad eseguire l’Inno alla gioia ci saranno l’Orchestra ConcertAzioni dell’Istituto IC Pirandello di Firenze; il Coro della Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni, l’Orchestra Multietnica e Coro Quattrocanti, l’Orchestra e Coro voci bianche Teatro dei Ragazzi di Palermo; l’Orchestra Popolare del Gran Sasso di Teramo; l’Orchestra Giovanile Musica in Crescendo di Chieti; i bambini e le bambine dello Spazio ZeroSei presso l’I.C A. Vespucci di Vibo Valentia; l’Orchestra Sanitansamble di Napoli; l’Orchestra, Coro e Manos Blancas SONG di Milano e l’Orchestra Filarmonica di Benevento.

    Tutte le esibizioni saranno trasmesse in streaming sul sito dell’iniziativa www.risuonaitalia.it.

    Molte orchestre proporranno, inoltre, appuntamenti nel corso della giornata.

    A Firenze, i ragazzi dell’Orchestra ConcertAzioni, nata nell’ambito dell’omonimo progetto selezionato da Con i Bambini, insieme ad insegnanti e dirigenti, accompagneranno gli adulti dall’istituto Pirandello alla vicina BiblioteCaNova, uno dei loro luoghi di riferimento più importanti e legato alla vita formativa degli abitanti. L’evento avrà inizio alle ore 11 con un breve focus sul Quartiere 4 di Firenze e il ruolo di una Scuola aperta nella costruzione di una comunità educante in un territorio complesso.

    Orchestra Concertazioni

    Orchestra Concertazioni

    A Palermo, il coro della Comunità Educante Evoluta Zisa Danisinni coinvolto dall’omonimo progetto selezionato da Con i Bambini e quello delle voci bianche Teatro dei ragazzi suoneranno insieme all’Orchestra multietnica Quattrocanti, nata grazie al sostegno della Fondazione CON IL SUD e composta da ragazzi del Centro storico. All’interno di Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia, bambini e ragazzi eseguiranno l’Inno alla gioia e l’Appello dei diritti, scritto dai giovani del Centro Tau, nel corso di un evento che verrà poi diffuso sui social.

    Foto di alcuni elementi del coro della comunità educante evoluta zisa danisinni in occasione di un video girato da rai ragazzi_di Rossella Puccio

    Foto di alcuni elementi del coro della comunità educante evoluta zisa danisinni in occasione di un video girato da rai ragazzi_di Rossella Puccio

    Nel territorio di Teramo, l’Orchestra Popolare del Gran Sasso proporrà una originale versione dell’Inno alla Gioia, suonata con zampogne zoppe e altri strumenti della tradizione popolare. Una iniziativa che rientra nell’ambito del progetto “RAdiCI – Ricostruire l’Avvenire di una Comunità Integrata”, nato da un processo di progettazione partecipata promosso da Con i Bambini nelle aree colpite dal sisma del 2016 e che vede nella musica e nelle tradizioni locali l’occasione di una seconda ri-nascita per i ragazzi, le comunità locali e gli operatori dei progetti che, dopo aver sperimentato un lungo isolamento sociale (interruzione della scuola e dei rapporti tra amici/vicini e compagni) post terremoto ne hanno subito un secondo dovuto all’emergenza coronavirus.  Alle 17.30 a Isola del Gran Sasso ci sarà l’incontro “La musica popolare nel contrasto della povertà educativa” per restituire alla comunità il video realizzato dall’ Orchestra per la Giornata Europea delle Fondazioni.

    Orchestra Popolare del Gran Sasso

    Orchestra Popolare del Gran Sasso

    A San Salvo, in provincia di Chieti, invece, il progetto “Officina Educativa” selezionato da Con i Bambini, alle ore 17:00, propone l’incontro “Con la musica R-Esistiamo” durante il quale verranno eseguiti vari brani e a cui sono invitati a partecipare i ragazzi del Laboratorio Musicale di Officina Educativa e tutti i ragazzi nella fascia d’età 11-17 anni che suonano uno strumento musicale o che intendono iscriversi ad uno dei laboratori artistici realizzati nell’ambito del progetto. L’evento si svolgerà in collaborazione con l’Istituto Comprensivo N°1 di San Salvo, in particolare con la Scuola Media “Salvo D’Acquisto e sarà trasmesso in diretta su Facebook.

    Orchestra giovanile Musica in Crescendo

    Orchestra giovanile Musica in Crescendo

    A Vibo Valentia, ci sarà il laboratorio “Spazio ZeroSei: luoghi di esperienze e pensieri per bambini e famiglie”, presso la sede in viale Stazione. Parteciperanno i bambini e gli studenti dell’IC A. Vespucci, che insieme suoneranno e canteranno l’Inno alla Gioia. Una iniziativa promossa dal progetto Spazio ZeroSei selezionato da Con i Bambini e attivo, oltre che a Vibo Valentia Marina, a Lecce, Pistoia e a Ventimiglia.

    Laboratorio allo Spazio ZeroSei di Vibo Valentia Marina

    Laboratorio allo Spazio ZeroSei di Vibo Valentia Marina

    A Napoli, l’Orchestra giovanile Sanitansamble, composta da 40 bambini e ragazzi e coinvolta dal progetto di rinascita del rione Sanità attraverso il suo vasto patrimonio storico-culturale e umano, sostenuto nel tempo dalla Fondazione CON IL SUD, proporrà in streaming l’Inno alla Gioia, ma non solo. Il pomeriggio, nella Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi e in diretta Facebook, lo scultore Jago inizierà la sua “Pietà”. Il modello in gesso dell’opera è già presente nella chiesa e visibile a tutti. Il blocco in marmo di circa sei tonnellate è arrivato da Carrara sabato 12 settembre ed è stato posizionato al centro della chiesa. Il 1 ottobre, tutti potremo assistere al momento in cui l’artista inizierà a scolpire l’opera e partecipare a questo nuovo progetto artistico promosso dalla Fondazione di Comunità San Gennaro.

    Orchestra giovanile Sanitansamble

    Orchestra giovanile Sanitansamble

    A Benevento, l’Orchestra Filarmonica, una delle oltre 300 imprese culturali della community di Funder35 selezionata dalla Fondazione CON IL SUD, una formazione di giovani musicisti professionisti, proverà ad accendere i riflettori sulle condizioni in cui sono tenute ad esibirsi le orchestre in questa fase di emergenza Covid: una riflessione a metà strada tra la necessità di rispettare le regole di distanziamento e gli effetti che ciò comporta su un’orchestra che per definizione esalta la vicinanza e il senso di comunità.

    Orchestra Filarmonica di Benevento

    Orchestra Filarmonica di Benevento

    Il programma completo della giornata e delle dirette streaming dalle diverse città sono sul sito www.risuonaitalia.it