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  • Per aspera ad astra: cultura e bellezza in carcere

    Per aspera ad astra: cultura e bellezza in carcere

    30 Luglio 2020

    Al via la terza annualità del progetto delle Fondazioni che porta nelle carceri percorsi innovativi di formazione professionale nei mestieri del teatro

    È partita la terza edizione di “Per Aspera ad Astra – Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, un progetto che sta realizzando in 12 carceri italiane innovativi e duraturi percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro, che riguardano non solo attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci. Coinvolge circa 250 detenuti, che hanno partecipato a più di 300 ore di formazione ciascuno. Il progetto, promosso da Acri e sostenuto da 10 Fondazioni di origine bancaria, è nato dall’esperienza ultra trentennale della Compagnia della Fortezza di Volterra, guidata dal drammaturgo e regista Armando Punzo che, nel corso della sua lunga attività, ha costruito un patrimonio consolidato di buone pratiche, e che ora si estende in altre carceri d’Italia.

    Ogni anno, al termine del percorso di formazione, i detenuti si esibiscono nei teatri all’interno degli istituti di pena, che per l’occasione accolgono il pubblico “da fuori”, ma anche e soprattutto in teatri fuori dal carcere, così che i loro spettacoli vengono inseriti nei cartelloni delle stagioni teatrali. A questi spettacoli assistono scolaresche e abbonati. Inoltre Per Aspera ad Astra porta nelle carceri esperti costumisti, designer, attori, registi e studenti, per creare un dialogo tra “dentro” e “fuori”, che smonta molti pregiudizi e delegittima tante paure diffuse. Prevede, infine, anche l’attivazione di borse-lavoro per permettere ad alcuni detenuti di svolgere periodi di formazione fuori dal carcere, presso i teatri.

    Per Aspera ad Astra ha così dato vita a una rete nazionale di compagnie teatrali che operano nelle carceri e che condividono l’approccio e la metodologia di intervento. L’esperienza condivisa testimonia come sia possibile lavorare nelle carceri mettendo al centro la cultura, lasciando che essa possa esprimersi a pieno e compiere una rigenerazione degli individui, che possa quindi favorire il riscatto personale e avviare percorsi per il pieno reinserimento del detenuto nel mondo esterno. Altro effetto, niente affatto secondario, di questo tipo di intervento è che esso sta innescando un processo di ripensamento del carcere, delle sue funzioni e del rapporto tra il personale che vi opera e le persone detenute.

    Ad alimentare e rendere fattibile questo progetto c’è un’inedita comunità, composta da diversi soggetti, coinvolti ciascuno con ruoli diversi: Fondazioni di origine bancaria, compagnie teatrali che curano la formazione, direttori e personale degli istituti di pena, detenuti.

    Anche nel 2020, pur se tra le grandi difficoltà causate dalla pandemia da Covid-19, Per Aspera ad Astra non si è fermato completamente: i laboratori sono proseguiti in video-collegamento e gli spettacoli programmati sono stati solo rinviati al prossimo autunno.

    Le carceri e le compagnie teatrali coinvolte nell’edizione 2020/2021 di Per Aspera ad Astra: Casa di Reclusione di Volterra (Pi) – Carte Blanche / Compagnia della Fortezza; Casa di Reclusione Milano Opera – Opera Liquida; Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno” – Teatro e Società; Casa Circondariale di Palermo “Pagliarelli” – Associazione Baccanica; Casa di Reclusione di Vigevano (Pv) – FormAttArt; Casa di Reclusione di Padova – Teatro Stabile del Veneto; Casa Circondariale di La Spezia – Associazione Gli Scarti; Casa Circondariale di Cagliari Uta – Cada Die Teatro; Casa Circondariale di Perugia Capanne – Teatro Stabile dell’Umbria; Casa Circondariale di Bologna “Dozza” – Teatro dell’Argine; Casa di Reclusione di Saluzzo (CN) – Voci Erranti; Casa Circondariale di Genova Marassi – Teatro Necessario.

    Per Aspera ad Astra” è un progetto promosso da Acri (l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria) e sostenuto da Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CON IL SUD, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione di Sardegna.

  • Bilancio sociale 2019: riduciamo il distanziamento sociale

    Bilancio sociale 2019: riduciamo il distanziamento sociale

    27 Luglio 2020

    *Non ci riferiamo al distanziamento fisico che è necessario mantenere finchè l'emergenza non sarà finita, ma al distanziamento sociale che ne consegue
    *Non ci riferiamo al distanziamento fisico che è necessario mantenere finchè l’emergenza non sarà finita, ma al distanziamento sociale che ne consegue

    Prendiamo in prestito l’espressione “distanziamento sociale”, che tutti purtroppo abbiamo imparato a conoscere meglio a causa dell’emergenza sanitaria e al relativo invito a metterlo in atto, come spunto per una riflessione e per un altro invito, altrettanto importante per le persone e le comunità. Provocatoriamente, proviamo a ribaltare il concetto e il messaggio dell’invito.

    *Non ci riferiamo al distanziamento “fisico” che è necessario osservare finché l’emergenza ce lo impone e il decreto del governo lo regola, ma al distanziamento “sociale” che ne consegue e che si aggiunge ad un divario pre-esistente e in aumento già prima dell’arrivo del covid-19.

    Da statuto promuoviamo percorsi di coesione sociale al Sud e, riprendendo un’espressione utilizzata in un precedente bilancio, “comunichiamo per missione” perché la comunicazione è uno degli strumenti per attuarla. Non potevamo sottrarci, nel nostro piccolo, a denunciare la contraddizione in termini – in questo caso anche “di” termini – di cui l’espressione “distanziamento sociale” implicitamente è portatrice.

    Anche la comunicazione è “virale”, e forse fino a pochi mesi fa pensavamo che fosse l’unica a esserlo attraverso i canali “social”. Il virus delle disuguaglianze sociali, oltre e prima di quelle economiche, si propaga velocemente, evidentemente senza trovare troppe resistenze.

    Il problema della povertà educativa minorile, acuito dalla chiusura delle scuole e dalla mancata socialità per bambine e bambini, ragazze e ragazzi, ad esempio è stato “percepito” in netto ritardo e in modo parziale dall’informazione e dall’opinione pubblica. Così è avvenuto anche per altre dimensioni umane e sociali: persone con disabilità, detenuti e rapporto con figli e famiglie, donne vittime di violenza, soggetti fragili dell’economia sommersa, usura e avanzamento del potere criminale, ecc.

    Sono state varate misure importanti per arginare l’impoverimento economico e il Governo, con il Ministro per il Mezzogiorno e la Coesione territoriale, ha messo in campo un’azione di innovazione e di “rottura” con il passato sostenendo il Terzo settore meridionale, nella convinzione che l’infrastrutturazione sociale sia una precondizione dello sviluppo economico del Mezzogiorno.

    Le risorse messe a disposizione non sono ancora adeguate ma quello che manca veramente, ancora, è una presa di coscienza collettiva e pubblica di questo assunto. Le “raccomandazioni” presenti nel poster, restando nella metafora del distanziamento sociale, indicano alcune buone pratiche per ridurlo “insieme”, “CON” il Terzo settore e le comunità dei territori, convinti che investire nel sociale vuole dire investire nello sviluppo e nel futuro del paese.

    Il bilancio completo è  disponibile e navigabile come un sito web su www.bilanciodimissione.it. Allo stesso link sarà possibile consultare anche quello dell’impresa sociale Con I Bambini.

  • Lo sport #dopolapaura: 330 proposte ricevute

    Lo sport #dopolapaura: 330 proposte ricevute

    27 Luglio 2020

    Si è chiuso lo scorso 17 luglio il bando “Sport – l’importante è partecipare” con una partecipazione di gran lunga superiore alle aspettative. Sono 330 le proposte presentate da tutto il Sud, che coinvolgono oltre 2.100 organizzazioni tra terzo settore, federazioni sportive, istituzioni pubbliche e in misura minoritaria anche imprese profit. Le proposte comprendono la quasi totalità delle discipline e delle attività sportive. Le regioni che hanno registrato una maggiore partecipazione al bando sono state Sicilia e Campania.

    Attraverso questo bando, pubblicato lo scorso maggio durante una fase difficile per il paese e di criticità anche per le attività del il Terzo settore, la Fondazione CON IL SUD mette a disposizione 2,3 milioni di euro di risorse private per sostenere interventi da attivare nel 2021 capaci di superare la fase di grande paura mettendo al centro l’attività sportiva come strumento di inclusione, partecipazione e integrazione tra persone che vivono in uno stesso, circoscritto, territorio (quartiere, rione, borgo, paese) del Sud Italia.

    Le proposte presentate hanno l’obiettivo di avvicinare alla pratica sportiva persone di ogni età, promuovendo il benessere psicofisico e i valori di cui lo sport è naturalmente portatore (lealtà, rispetto per le regole, impegno, tolleranza, confronto e relazione ecc.) in un’ottica di condivisione e cura del bene comune, creando anche opportunità di crescita e occupazione e rafforzando il senso di comunità. Le attività previste, inoltre, rispondono alle esigenze di prevenzione legate all’emergenza Covid e, in diversi casi, prevedono lavori per migliorare e ammodernare gli impianti e le aree sportive.

    A beneficio dello specifico tema delle infrastrutture sportive collegate al Bando, è stata stipulata oggi una convenzione triennale con l’Istituto per il Credito Sportivo per supportare i progetti sostenuti dalla Fondazione CON IL SUD dedicati alla riqualificazione e valorizzazione di impianti e strutture sportive. Saranno previsti nello specifico: finanziamenti per riqualificazioni e ristrutturazioni di impianti sportivi e culturali coinvolti dai progetti, in particolare per quanto riguarda la messa in sicurezza, l’efficientamento energetico, l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’implementazione tecnologica (plafond di 20 milioni di euro); garanzie e contributi in conto interesse per i predetti finanziamenti destinati allo sport (plafond di 3 milioni di contributi). L’Istituto, inoltre, valuterà la possibilità di concedere dei finanziamenti per anticipare ai beneficiari i contributi in conto capitale che saranno erogati dalla Fondazione.

    Le 330 proposte saranno oggetto di attenta valutazione da parte della Fondazione per selezionare quelle ritenute più in linea con gli obiettivi del Bando e meritevoli di sostegno economico, fino ad un massimo complessivo di 2,3 milioni di euro messi a disposizione attraverso l’iniziativa.

  • A Messina torna l’Horcynus Festival

    A Messina torna l’Horcynus Festival – Fondazioneconilsud.it

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    A Messina torna l’Horcynus Festival

    24 Luglio 2020

    Cinema, musica, teatro, poesia, perfomance. All’insegna del Futuro. Sarà infatti la parola ghadaan (in arabo “domani) il tema della diciottesima edizione di Horcynus Festival, che sottolinea l’urgenza di praticare strade nuove e di intraprendere nuovi percorsi economici e sociali, in grado di contrastare le sempre maggiori diseguaglianze, accentuate e aggravate dalla globalizzazione e dal climate change.

    La manifestazione prenderà il via  venerdì 24 luglio negli spazi del Parco Horcynus Orca in affaccio sullo Stretto di Messina e si protrarrà in questa prima parte, fino al 3 agosto, per proseguire dal 21 al 23 settembre e dal 5 novembre al 20 dicembre.

    Il festival è organizzato dalla Fondazione Horcynus Orca con Gaetano Giunta, presidente dei soci fondatori e segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina con la direzione artistica  di Franco Jannuzzi per la sezione cinema, Massimo Barilla per la sezione teatro, Giacomo Farina e Luigi Polimeni, per la musica.

    Per consultare il programma completo, vai al sito del festival.

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  • Aggiornamento bando volontariato

    Aggiornamento bando volontariato – Fondazioneconilsud.it

    Home › News › Aggiornamento bando volontariato

    Aggiornamento bando volontariato

    22 Luglio 2020

    Bando Volontariato Fondazione Con il Sud
    Bando Volontariato Fondazione Con il Sud

    Entro il 31 luglio le 19 proposte selezionate e ammesse alla seconda fase del Bando Volontariato devono presentare i progetti esecutivi che saranno successivamente valutati dalla Fondazione per poter ottenere il sostegno previsto dall’iniziativa.

    Il Bando ha l’obiettivo di innescare processi di sviluppo locale attraverso la valorizzazione del volontariato e il coinvolgimento attivo della cittadinanza. Il processo valutativo della prima fase ha portato all’individuazione di 19 proposte, su 83 ricevute, ammesse alla seconda fase di progettazione esecutiva. Le proposte ammesse interessano tutte le regioni del Sud: Sicilia (7), Calabria (4), Puglia (3), Campania (3), Basilicata (1) e Sardegna (1).

    Gli ambiti di intervento riguardano l’attivazione e il potenziamento dei servizi socio-assistenziali, la valorizzazione e riqualificazione di beni, lo sviluppo di azioni di promozione turistica, la promozione di servizi socio-educativi, l’economia circolare, la dispersione scolastica e l’agricoltura sociale.

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  • OPPORTUNITÀ PER CINEMA E TERZO SETTORE: AL VIA “SOCIAL FILM PRODUCTION CON IL SUD”

    16 Luglio 2020

    Seconda edizione del bando che unisce cinema e terzo settore per raccontare il Sud attraverso i suoi fenomeni sociali.

    30 Giugno 2020

    Sul portale Chàiros è possibile selezionare gli indicatori da collegare alla proposta di progetto.

    26 Giugno 2020

    Lunedì 29 giugno gli uffici della Fondazione saranno chiusi per la festività dei patronale.

    22 Giugno 2020

    Le Fondazioni di origine bancaria continuano a impegnarsi insieme per supportare la società civile del Mezzogiorno.

    17 Giugno 2020

    La Fondazione invita le organizzazioni che intendo partecipare al Bando Socio-sanitario a richiedere eventuali informazioni prima della chiusura estiva, prevista dal 10 al 21 agosto.

    ROMA – 16 Giugno 2020

    L’Assemblea di Con i Bambini ha nominato Marco Rossi-Doria Vice Presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD

    9 Giugno 2020

    Il libro, promosso dalla Fondazione e edito da Laterza, sarà presentato in diretta Facebook il 9 giugno alle 17:30

    8 Giugno 2020

    Giovedì 11, la trasmissione in onda su Rai2 dedicherà uno spazio al parco agricolo protagonista di un percorso di sviluppo sostenibile nel Salento.

    5 Giugno 2020

    Sono disponibili le FAQ del Bando Sport. A disposizione 2,3 milioni di euro. Scade il 17 luglio.

    27 Maggio 2020

    Un nuovo programma dedicato alle storie e ai desideri di chi si impegna per gli altri. Dal primo giugno su Rai 2, dal lunedì al venerdì alle 16.10. Conduce Veronica Maya. Nella prima puntata anche una storia dalla Sardegna.

    25 Maggio 2020

    Lunedì 1 giugno, i nostri uffici saranno chiusi.

    14 Maggio 2020

    Il commento del presidente della Fondazione CON IL SUD, Carlo Borgomeo alle misure previste per il Terzo settore del Mezzogiorno nel Decreto Legge Rilancio

    14 Maggio 2020

    Il salone del Libro di Torino non si ferma: dal 14 al 17 maggio un’edizione in streaming con ospiti nazionali e internazionali

    13 Maggio 2020

    Il Bando Sport di Fondazione CON IL SUD: 2,3 milioni di euro per progetti da attivare nel 2021 che mettano al centro la pratica sportiva come strumento di inclusione

    11 Maggio 2020

    Le candidature possono essere inviate entro il 31 maggio 2020.

    8 Maggio 2020

    Il saluto del presidente Borgomeo e della Fondazione CON IL SUD.

  • Welfare che impresa! Vincono 4 progetti a elevato impatto sociale

    Welfare che impresa! Vincono 4 progetti a elevato impatto sociale

    15 Luglio 2020

    ZeroPerCento, SimplifAI ted, Corax Lifebox e Lac2lab sono i vincitori della quarta edizione di Welfare, che Impresa! Assegnato un premio speciale a +stic 4 crafts

    ZeroPerCento, SimplifAI ted, Corax Lifebox e Lac2lab sono i vincitori di Welfare, che Impresa!. Il bando, giunto alla sua quarta edizione, ha l’obiettivo di premiare e supportare i migliori progetti a impatto sociale capaci di favorire il welfare di comunità e lo sviluppo locale.

    Il concorso, promosso da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Snam, Fondazione CON IL SUD e UBI Banca, a cui si è unita quest’anno Fondazione Peppino Vismara, si avvale del contributo scientifico di AICCON e di Tiresia-Politecnico Milano. Altre novità del 2020 sono state le adesioni di Impacton e Make a Cube – quest’ultimo si aggiunge agli altri incubatori già partner: PoliHub, SocialFare, Campania NewSteel, Hubble-Acceleration Program e G- Factor.

    Quest’anno sono state 682 le candidature arrivate da tutta Italia, in deciso aumento rispetto alle precedenti edizioni, di cui 236 ammissibili alla prima fase di selezione. Di queste, il 63% proviene dalle regioni del Nord e Centro Italia e il 37% dalle regioni del Sud Italia.

    La maggior parte delle candidature rientra in uno dei seguenti settori:

    • Soluzioni e servizi diretti a rispondere ai bisogni di cura, socio-assistenziali, culturali e formativi delle comunità, anche con il fine di includere soggetti vulnerabili;
    • Soluzioni e azioni per la salvaguardia e il miglioramento delle condizioni ambientali e climatiche e/o volte a limitare l’apporto di materia ed energia e a minimizzare scarti e perdite nei processi di produzione e consumo.

    I 12 team finalisti hanno partecipato a due intense giornate di workshop virtuale, in cui hanno affinato i loro progetti affiancati da mentor e professionisti.

    Sono stati premiati i progetti che meglio hanno risposto agli obiettivi del bando, quali la generazione di impatto sociale, la creazione di occupazione, in particolare per le categorie svantaggiate, lo sviluppo di forti reti territoriali e infine l’utilizzo della tecnologia, anche digitale.

    Il primo premio di 40.000 Euro è stato assegnato a ZeroPerCento, mentre SimplifAI ted, Corax e Lac2lab, classificati rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto, riceveranno un premio di 20.000 Euro ciascuno.

    Tutti i vincitori potranno inoltre accedere ad un percorso di mentorship individuale e personalizzato erogato dai programmi di Accelerazione ad un finanziamento a tasso zero erogato da UBI Comunità fino a 50.000 euro (Concessione del finanziamento soggetta alla verifica dei requisiti di accesso), insieme ad un conto corrente Formula Impresa Non Profit – Linea Online con canone gratuito per 36 mesi.

    In questa edizione 2020 sono stati assegnati due ulteriori premi speciali: la possibilità di avviare una campagna di crowdfunding sulla piattaforma ideatre60 di Fondazione Italiana Accenture, assegnato a Corax;  l’accesso facilitato allo Scaling Program di Impacton, assegnato a +stic 4 crafts.


    PROGETTI VINCITORI

    ZeroPerCento (Premiato da Fondazione Bracco e Fondazione Snam): una giovane cooperativa sociale composta da 5 donne che, tramite la gestione di una bottega di prodotti biologici a Milano, dà la  possibilità di reinserimento lavorativo a ragazzi con disabilità.

    SimplifAi ted (Premiato da Fondazione CON IL SUD):  una piattaforma che semplifica la scoperta e l’accesso alle agevolazioni pubbliche a cui il cittadino ha diritto. La richiesta e la gestione della prestazione sono automatizzate e semplificate rispetto a tutte le alternative disponibili, offrendo economicità, velocità e una maggiore certezza dei risultati.

    Corax Lifebox (Premiato da Fondazione Italiana Accenture): un dispositivo biomedico per rendere il trattamento delle ustioni accessibile ovunque e adattabile ad ogni posto letto o barella. Mediante un sistema elettrico, riproduce le condizioni controllate e asettiche normalmente presenti in un centro grandi ustionati o in una terapia intensiva, così da prevenire le infezioni nosocomiali nei pazienti ustionati o immunodepressi.

    Lac2Lab (Premiato da Fondazione Peppino Vismara): promuove la sostenibilità e l’etica nelle Life Science, trasformando il latte bovino in scadenza in un reagente per colture cellulari.

    PREMIO SPECIALE

    +stic 4 crafts (Premio speciale Impacton): riciclo di (termo)plastiche per produrre semilavorati quali barre e pannelli, prodotti eco-friendly, oltre a servizi di progettazione e realizzazione custom made di arredi e allestimenti. A queste si affiancheranno numerose attività sociali e di sensibilizzazione sul tema della sostenibilità ambientale, come corsi, workshop ed eventi.

  • Disuguaglianze digitali: il report dell’Osservatorio #conibambini

    Disuguaglianze digitali: il report dell’Osservatorio #conibambini

    14 Luglio 2020

    Il Paese di fronte alla sfida digitale post Covid, tra disuguaglianze già esistenti e forti rischi di nuove povertà educative. Il report promosso da Con i Bambini e Openpolis fotografa una Italia molto lontana dalla strategia europea della gigabit society, agli ultimi posti delle classifiche europee e con profondi divari interni.

    Il 12,3 per cento dei ragazzi non possiede un pc o tablet, quota che arriva al 20 per cento nel Mezzogiorno. La Calabria, regione meno connessa d’Italia è distante di circa 14 punti dal Trentino Alto Adige, la più connessa. Oltre 1 milione di minori vive in comuni dove nessuna famiglia è raggiunta dalla rete fissa veloce.

    È un processo di digitalizzazione non abbastanza inclusivo per ragazzi e famiglie. Non riguarda solo l’accesso alla tecnologia nelle scuole e in famiglia, ma anche l’uso e le competenze digitali dei ragazzi. Un gap che va ben oltre quello digitale e riguarda il diritto dei minori a non cadere nella trappola della povertà educativa.

    Rossi-Doria (Con i Bambini): “Siamo davanti a un significativo fattore discriminante per la crescita di bambine, bambini e adolescenti. Non è sufficiente fornire temporaneamente un dispositivo della scuola, lo Stato dovrebbe garantire alle famiglie in povertà la possibilità di accesso a internet veloce e almeno un computer dedicato ai ragazzi”

    L’emergenza coronavirus ha messo a nudo ritardi strutturali sia sul fronte dell’accesso alle tecnologiche (rete e dispositivi) sia sulle competenze digitali, con profondi divari territoriali, tra Nord e Sud ma non solo. I divari nella velocità della connessione della rete internet oggi sono spesso sovrapponibili ai tempi di spostamento fisico tra città maggiori e aree interne. Le disuguaglianze digitali, come confermano le analisi dell’Osservatorio promosso da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, rappresentano una ulteriore dimensione della povertà educativa.

    In Italia vivono 9,6 milioni di minori, durante il lungo lockdown 8 milioni e mezzo di bambini e ragazzi sono rimasti a casa. Uno scenario che ha acuito una serie di disagi preesistenti. Il 41,9 per cento dei minori, ad esempio, vive in una abitazione sovraffollata e il 7 per cento affronta anche un disagio abitativo (problemi strutturali). La povertà cresce al diminuire dell’età (la fascia 0-17 anni è quella dove l’incidenza della povertà assoluta resta maggiore) e, parallelamente, cresce all’aumentare del numero di figli: più una famiglia è numerosa, più è probabile che si trovi in povertà assoluta (circa il 20 per cento delle famiglie con 3 o più figli si trova in povertà assoluta). È di questo quadro sociale che dobbiamo tenere conto quando segnaliamo che l’emergenza ha imposto (o ribadito) alcune esigenze, in termini di digitalizzazione.

    Il divario digitale si va infatti a sommare ai fattori di disuguaglianza già esistenti: dalla condizione sociale al luogo di residenza. Basti pensare al gap in termini di velocità della rete vissuto dai ragazzi che abitano nelle aree interne (in Umbria, ad esempio, il 7 per cento delle famiglie senza internet imputa il motivo all’assenza di banda larga). Oppure alla disparità subita dalle famiglie che non possono garantire ai propri figli computer adeguati e connessioni veloci. (il 5,3 per cento delle famiglie con un figlio non può permettersi l’acquisto di un pc).

    “Come dimostra il rapporto, le disuguaglianze digitali incidono notevolmente sulla povertà educativa minorile – spiega Marco Rossi-Doria, Vice Presidente di Con i Bambini. Se una famiglia del ceto medio con pochi figli possiede più dispositivi in casa e una famiglia svantaggiata, numerosa e con più figli non ha accesso alla rete internet fissa e non possiede nessun pc o ne ha solo uno per tutti, è chiaro che siamo davanti a un significativo fattore discriminante per la crescita di bambine, bambini e adolescenti. In questi casi, purtroppo numerosi, nonostante il grande sforzo di accompagnamento fatto dal Terzo settore, manca proprio un supporto educativo che deve essere tutelato in primis dal diritto allo studio. Non è sufficiente fornire temporaneamente e in comodato d’uso un dispositivo della scuola, che aumenta anche il divario auto percepito e il senso di precarietà – sottolinea Rossi-Doria – lo Stato dovrebbe garantire alle famiglie in povertà relativa grave o in povertà assoluta la possibilità di accesso a internet veloce e almeno un computer dedicato ai ragazzi”.

    LA SFIDA DIGITALE

    I ritardi da recuperare sono molti, e sono tutti riconducibili a un processo di digitalizzazione non ancora abbastanza inclusivo per i minori e le famiglie. Ce lo mostrano, tra le altre cose, la quota di famiglie che prima della crisi dichiaravano di non avere internet a casa per motivi economici, in particolare nel Mezzogiorno. Il 12,3 per cento dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni non possiede un pc o tablet a casa, quota che aumenta considerevole al Sud (20 per cento).

    Mentre l’Europa si prepara alla sfida della gigabit society, partendo non a caso proprio dai luoghi dove si formano le conoscenze di bambini e ragazzi per realizzare una società sempre più interconnessa, l’Italia è agli ultimi posti delle classifiche europee. Siamo al 25esimo posto su 28 nella classifica DESI 2020 (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società) seguiti solo da Romania, Grecia e Bulgaria. Il nostro paese è al 22esimo posto su 28 nella quota di famiglie con accesso a internet da casa nel 2019, mentre il 2 per cento delle famiglie con figli non ha internet a casa per motivi legati al costo. Il doppio della media Ue.

    Allo stesso tempo, restano ancora profondi i divari tra le diverse regioni italiane. A fronte di una media nazionale del 76,1 per cento di famiglie connesse, restano indietro soprattutto le regioni meridionali. La Calabria con il 67,3 per cento (quasi 9 punti al di sotto della media nazionale) mantiene invariato il ritardo rispetto alla regione più connessa (il Trentino Alto Adige, 81,1% con una differenza di 13,8 punti percentuali. Seguono Molise e Basilicata (69%), Sicilia (69,4%) e Puglia (69,6%). Con l’eccezione della Sardegna, nessuna regione del Sud ha una quota di famiglie con accesso a internet superiore al dato nazionale.

    Oltre 1 milione di minori vive nei 4 mila comuni dove nessuna famiglia è raggiunta dalla rete fissa a 30Mbps. Nella classifica delle province con più minori in comuni non raggiunti dalla rete fissa di banda larga veloce, ai primi tre posti troviamo tre territori meridionali (Nuoro, Isernia, Oristano).

    Le aree metropolitane registrano la quota più alta di famiglie che dispongono di una connessione domestica (80,4 %). Nonostante una crescita significativa (+23,8 punti), i piccoli comuni con meno di 2.000 abitanti restano quelli con meno famiglie connesse. Tra le cause, il costo e la copertura della rete dove si abita. Al Nord, l’alto costo del collegamento è indicato dal 6-7 per cento di chi non ha una connessione a internet, quota quasi doppia al Sud e nelle isole con l’11,9 per cento delle famiglie senza internet. La Campania è la regione con più famiglie che segnalano gli ostacoli legati al costo (14,3%).

    LA DIGITALIZZAZIONE DELLE SCUOLE

    Finita l’emergenza, quali scuole troveranno i ragazzi una volta tornati in classe? Il presupposto affinché il potenziamento della connettività delle scuole sia efficace, è ovviamente la presenza di una strumentazione tecnologica adeguata per la didattica (lavagne multimediali, tablet, pc). Ma, da sole non bastano. L’indagine ufficiale del Miur relativa all’anno scolastico 2014/15 offre alcune indicazioni in questo senso. Le regioni con più tecnologie per alunno sono risultate essere, oltre alla Lombardia, alcune regioni meridionali come la Calabria (prima per numero di dispositivi, uno ogni 5,3 alunni), la Sicilia e la Puglia, grazie ai contributi europei 2007-13. Nell’anno scolastico 2018/2019 nelle scuole italiane, ogni 100 alunni, erano presenti in media 5,7 pc/tablet e 1,8 lim (o proiettori interattivi/smart tv). Prima dell’emergenza, i dati indicano profonde differenze interne anche all’interno delle stesse regioni. Ad esempio in Campania, al dato di Benevento (prima nella regione, sia per lim che per pc per alunno) si contrappone quello della città metropolitana di Napoli (ultima nel rapporto dispositivi/alunni). In Puglia, la città metropolitana di Bari è prima nella regione per diffusione delle lavagne multimediali, mentre sui computer è Brindisi ad avere i valori più alti. Agli ultimi posti nel rapporto pc/alunni la provincia di Foggia. Nell’Italia settentrionale invece spiccano Sondrio (10,9 pc o tablet ogni 100 alunni), Rovigo e Lecco. Agli ultimi posti invece Genova, Rimini e Gorizia. In quella centrale, al dato della provincia di Siena (10,6 pc e tablet ogni 100 alunni) si contrappone quello della città metropolitana di Roma (con 3,6 pc e tablet).

    SERVONO SCUOLE MA SOPRATTUTTO STUDENTI DIGITALI

    Le competenze digitali dei giovani, sono molto distanti dalla media europea.

    In termini di competenze (email, videochiamate, trasferimento file, utilizzo software, ecc), secondo l’indicatore dell’Eurostat, in Italia la quota di giovani tra 16 e 19 anni che padroneggiano gli strumenti digitali è più bassa (64%) rispetto alla media UE (83%) con oltre 20 punti di distacco da Regno Unito, Germania e Spagna.

    Siamo penultimi (26 su 28) nella classifica dei paesi Ue dove i giovani leggono di più i giornali online. E anche qui con forti differenze sociali interne. Quasi il 74% degli studenti di famiglie avvantaggiate usa internet per leggere notizie, mentre tra quelli svantaggiati la quota scende a poco più del 60%.

    Si tratta di un gap che, come tutti quelli emersi dal rapporto Con i Bambini – Openpolis, ci parla di disuguaglianze che vanno ben oltre quelle digitali. Riguardano il diritto dei minori a non cadere nella trappola della povertà educativa. Senza un vero percorso educativo, il solo utilizzo del pc a scuola non comporta competenze più elevate. La faglia del divario digitale si sta progressivamente spostando dall’accesso all’uso che viene fatto della rete.

    Un divario educativo interno e con gli altri paesi Ue che non potrà essere compensato solo con più computer e tablet. Senza questa consapevolezza, nessun provvedimento, da solo, sarà sufficiente a recuperare i ritardi. Perché non stiamo parlando solo di divari tecnologici, comunque gravi ma risolvibili attraverso interventi economici mirati ed efficaci. Stiamo parlando di disuguaglianze sociali radicate, profonde, per cui serve una strategia di lungo periodo, sinergica con quella per il contrasto della povertà educativa.

    I report dell’Osservatorio #conibambini, oltre a fornire dati aggiornati, permettono a decisori, operatori e media un’analisi del fenomeno in una dimensione di data journalism, con dati a livello comunale o subcomunale.

    Disuguaglianze digitali – Report Completo

    Disuguaglianze digitali – sintesi stampa

  • Raccontare la migrazione: un’altra narrativa è possibile

    Raccontare la migrazione: un’altra narrativa è possibile

    10 Luglio 2020

    Le Fondazioni promotrici dell’iniziativa Never Alone insieme a Social Change Initiative mettono in campo un kit di strumenti che mira a sostenere l’inclusione dei migranti favorendo il superamento delle narrazioni divisive.

    In questi ultimi anni L’Europa è stata interessata da fenomeni migratori, anche intensi, caratterizzati da un complesso insieme di spinte demografiche, economiche e geopolitiche. La migrazione, contrariamente a quanto percepito anche in ragione delle semplificazioni spesso prodotte dalla narrazione intorno al tema, ha acquisito sempre più caratteristiche di strutturalità, con evoluzioni a tratti repentine e non prevedibili rispetto alle quali vanno trovate soluzioni politiche di lungo termine e risposte attuali nuove ed efficaci a livello europeo. “Facilitare la migrazione ordinata, sicura, regolare e responsabile e la mobilità delle persone, anche attraverso l’attuazione di politiche migratorie programmate e ben gestite”, questo l’impegno a cui richiama l’Agenda 2030 nel target 10.7 dell’obiettivo 10, anche sulla base della consapevolezza del contributo essenziale che i migranti possono portare al raggiungimento degli Sdgs.

    Le Fondazioni promotrici di “Never Alone, per un domani possibile”, che lavorano da sempre a sostegno di un’inclusione a lungo termine, hanno ora deciso di intervenire con un programma integrato per favorire l’inclusione e l’autonomia dei minori e dei giovani migranti arrivati soli nel nostro paese. Tra le azioni prioritarie promosse in questo senso, hanno valutato la necessità di sostenere azioni volte a supportare i soggetti della rete Never Alone e i soggetti sostenuti dalle singole fondazioni nel cambiamento della narrazione sulla migrazione al fine di perseguire l’inserimento sociale dei minori stranieri/giovani adulti e favorire la costruzione di società più inclusive. Occuparsi del fenomeno migratorio in modo inclusivo, concreto ed equilibrato significa infatti, innanzitutto, superare le narrazioni divisive.

    In tale direzione, insieme a Social Change Initiative, le Fondazioni sono pronte a fornire una proposta concreta per riformulare la discussione, mettendo a disposizione delle associazioni italiane il kit di strumenti già realizzato e testato in inglese e tedesco dall’International Center for Policy Advocacy (ICPA), grazie al progetto “Reframe the debate ”. Un video, 12 schede sintetiche (“chiavi”) e la piattaforma informativa www.narrativechange.org/it, contenente anche le Linee Guida per supportare il lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi legati alla migrazione.

    Uno strumento trasversale che lavora sull’immaginario e sulle percezioni della migrazione, ma che può contribuire a modificare il dibattito e a stimolare un cambiamento sociale anche su altri temi di grande rilevanza oggi, affrontando una società che appare sempre più pessimista, spaventata e polarizzata.

  • “Un domani possibile”, nuovo bando di Con i Bambini

    “Un domani possibile”, nuovo bando di Con i Bambini

    ROMA – 7 Luglio 2020

    Si chiama “Un domani possibile” l’ottavo bando di Con i Bambini, per favorire l’inclusione e l’autonomia dei minori e dei giovani migranti arrivati soli nel nostro Paese. Il bando è realizzato in collaborazione con “Never Alone – Per un domani possibile”, iniziativa nata nell’ambito del programma europeo “EPIM – European Programme for Integration and Migration” e promossa da Fondazione Cariplo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CON IL SUD, Fondazione CRT, Fondazione CRC, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Peppino Vismara, ed è in continuità con i bandi precedenti realizzati nel quadro di tale iniziativa.

    Con i Bambini intende sostenere interventi, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che contribuiscano a offrire opportunità educative e di inclusione alle e ai giovani migranti, di età compresa tra i 17 ed i 21 anni, che hanno fatto ingresso in Italia da minorenni e da soli, fornendo loro un percorso di inserimento lavorativo di medio-lungo periodo, soluzioni abitative adeguate e l’integrazione in reti e relazioni sociali solide.

    Possono partecipare al bando partenariati composti da almeno 4 enti: un’organizzazione di Terzo settore con ruolo di soggetto responsabile; almeno un altro ente di Terzo settore con esperienza negli ambiti previsti dal bando; almeno un soggetto autorizzato allo svolgimento di attività di intermediazione al lavoro e almeno un partner pubblico il cui ruolo risulti funzionale al raggiungimento degli obiettivi previsti. Inoltre, potranno far parte del partenariato anche altre organizzazioni non profit, istituzioni, enti di formazione e della ricerca, imprese. Le proposte dovranno prevedere interventi in almeno due delle tre aree geografiche previste nel Bando (Nord, Centro, Sud e Isole).

    Complessivamente, attraverso il bando “Un domani possibile” sono messi a disposizione 5 milioni di euro.

    I progetti devono essere presentati esclusivamente online, tramite la piattaforma Chàiros, entro il 9 ottobre 2020. Le proposte valutate positivamente saranno sottoposte ad un’ulteriore fase di progettazione esecutiva in collaborazione con gli uffici di Con i Bambini, al termine della quale si procederà all’eventuale assegnazione del contributo. Come per i precedenti bandi di Con i Bambini, è prevista la valutazione di impatto dei progetti finanziati attraverso una successiva selezione di un ente terzo, in modo da poter procedere a una valutazione complessiva dell’efficacia delle azioni realizzate.

    Si stima che siano circa 60.000 i minori stranieri giunti in Italia da soli e diventati maggiorenni negli ultimi 5 anni, di cui ben 8.000 soltanto lo scorso anno. Secondo i dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al 31 dicembre 2019 erano presenti in Italia 6.054 minori stranieri non accompagnati, ripartiti su quasi tutto il territorio italiano, ma concentrati prevalentemente in poche regioni: in particolare Sicilia (19,2%), seguita da Lombardia (13,6%), Friuli Venezia Giulia (11%) ed Emilia-Romagna (10%). I dati relativi alla distribuzione dell’età evidenziano che il 61,5% ha 17 anni, mentre nel 2015 i diciassettenni erano il 54%. I sedicenni rappresentano oggi il 26,1%, seguiti dai quindicenni (7,2%) e da chi ha meno di 15 anni (5,2%).

    I minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano si caratterizzano quindi per avere un’età sempre più alta e, di conseguenza, hanno a disposizione un tempo più breve per acquisire un’autonomia di vita che consenta loro di continuare il percorso di inclusione sociale avviato da minorenni. In generale, si osserva una maggiore fragilità psicologica, dovuta non solo al trauma del percorso migratorio, ma anche alla precarietà e all’incertezza rispetto al futuro.

    In conseguenza delle recenti riforme normative e, in particolare, dell’entrata in vigore della Legge 132/2018, la situazione è diventata ancora più complessa. Al compimento dei 18 anni vengono agevolati nella permanenza nel sistema di accoglienza SIPROIMI (ex SPRAR) solo i ragazzi che erano già accolti in tali strutture da minorenni e che hanno ottenuto il prosieguo amministrativo fino al ventunesimo anno. Per i neomaggiorenni che non erano in strutture SIPROIMI da minori la questione abitativa è ancora più critica perché devono trovare alloggi alternativi. Altrettanto complesso è diventato l’avvio di percorsi di inserimento lavorativo per le problematiche connesse all’iscrizione anagrafica. L’abolizione della protezione per motivi umanitari ha comportato una drastica riduzione delle richieste di protezione internazionale da parte dei minori non accompagnati. Per restare regolarmente sul territorio nazionale dopo il raggiungimento della maggiore età, diventa quindi cruciale per loro non soltanto il possesso di un passaporto, ma anche l’inserimento in un’attività lavorativa e/o di studio di medio-lungo periodo, la disponibilità di una soluzione abitativa e la possibilità di contare su relazioni umane solide e affidabili.

    Sui complessi percorsi di inclusione incidono inoltre il livello generalmente basso di istruzione di questi giovani, la difficoltà di accesso a opportunità educative adeguate alle loro condizioni e la scarsità di offerte culturali capaci di rafforzarne identità, aspirazioni e senso di fiducia verso il futuro. La povertà educativa è quindi un fattore che influisce in maniera decisiva sulla possibilità di realizzare un percorso che permetta loro, al compimento del diciottesimo anno, di rimanere legalmente nel nostro Paese.

    Il bando è disponibile al seguente link>

    Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nasce da un’inteIsa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Terzo Settore e il Governo per sostenere interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.
    Con i Bambini ha pubblicato 8 bandi, selezionando complessivamente 355 progetti in tutta Italia sostenuti con circa 281 milioni di euro. Gli interventi coinvolgono oltre 480.000 minori, insieme alle loro famiglie, che vivono in condizione di disagio, interessando direttamente circa 6.600 organizzazioni, tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati.