Carceri: nuovo bando per l’integrazione socio-lavorativa delle persone detenute
22 Maggio 2024
Al via la terza edizione del bando “Evado a lavorare” promosso dalla Fondazione CON IL SUD per sostenere iniziative capaci di favorire il reinserimento sociale e lavorativo di persone detenute. L’iniziativa mette a disposizione 3 milioni di euro e si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le partnership dovranno essere composte da almeno 2 organizzazioni di terzo settore oltre a ogni struttura penitenziaria competente in base alla tipologia di intervento proposta e alla situazione delle persone coinvolte. Potranno partecipare anche istituzioni locali, scuole, associazioni di categoria, centri per l’impiego e soprattutto imprese appartenenti al tessuto imprenditoriale locale e nazionale.
L’iniziativa si articola in due fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio di intervento e la seconda di progettazione esecutiva, volta ad arricchire la proposta, anche mediante la modifica del partenariato e di aspetti critici rilevati nella valutazione iniziale.
Il Bando scade il 25 settembre 2024 e prevede la presentazione delle proposte esclusivamente online tramite la piattaforma Chàiros.
Il Sud e l’Italia alla vigilia delle Europee: risultati indagine
21 Maggio 2024
L’80% DEGLI ITALIANI È PREOCCUPATO PER LA SANITÀ PUBBLICA.
L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA DIVIDE GLI ITALIANI: AL NORD FAVOREVOLI E AL SUD CONTRARI, IN UN’ITALIA GIÀ DIVISA DAI SERVIZI PUBBLICI. IL PNRR TROVA NORD E SUD D’ACCORDO: SEMBRA UN’OCCASIONE MANCATA. PER LO SVILUPPO
LO STATO ASCOLTI E COINVOLGA IMPRESE E CITTADINI ANCHE IN FORMA ORGANIZZATA
L’autonomia differenziata divide l’Italia, ben prima della sua eventuale approvazione e attuazione. La maggioranza degli italiani la ritiene una misura “inopportuna e sbagliata”, ma scorporando il dato territoriale sui favorevoli emerge che 1 cittadino su 2 al Nord la reputa al contrario “necessaria e urgente” (solo il 14% al Sud). Per il 66% degli italiani che vivono al Nord la sua attuazione è una misura positiva, l’opposto avviene al Sud con l’81% che la giudica negativamente. Al Nord 7 italiani su 10 promuovono i servizi pubblici. Meno di 4 su 10 al Sud. Il 45% degli italiani ritiene che il divario Nord-Sud negli ultimi 5 anni sia “aumentato” (lo pensa il 60% dei meridionali). Il 51% degli intervistati ritiene l’Italia “poco” unita sul piano sociale ed economico. Una convinzione che accomuna tutti gli italiani, così come avviene anche nei confronti del PNRR con un giudizio netto e condiviso: per il 67% degli italiani le risorse “non” saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. E non serviranno a ridurre il divario Nord-Sud (62%) e a contenere l’emigrazione dei giovani verso il Nord o l’estero (65%).
Stefano Consiglio (Presidente Fondazione CON IL SUD): “Il 65% degli italiani ritiene che lo sviluppo dei territori debba essere pianificato dallo Stato insieme a terzo settore e imprese. Un elemento cruciale anche per recuperare fiducia e, forse, la speranza che il Pnrr non sia completamente un’occasione mancata. Dopotutto, 8 italiani su 10 ritengono che il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. Ma ne usciamo soltanto insieme, nei fatti e non a parole”.
L’Italia non è uguale per tutti: non lo è nelle prestazioni del welfare, né sul piano sociale ed economico. Se il 70% dei residenti nel Nord promuove i servizi pubblici nel proprio territorio, il dato si riduce al 39% nel Sud e nelle Isole, dove il 61% dei cittadini è del tutto insoddisfatto. Una doppia visione di Paese a seconda di dove si vive, che emerge con più forza quando si parla di autonomia differenziata. Per più di 1 italiano su 2 al Nord è una misura “necessaria e urgente” (solo il 14% al Sud). Per il 66% degli italiani che vivono al Nord l’attuazione dell’autonomia differenziata è una misura positiva, l’opposto avviene al Sud con l’81% che vede negativamente l’attuazione. E la grande stagione del PNRR sembra un’occasione mancata: ma – questa volta – senza differenze fra Sud e Nord. Alla vigilia delle Elezioni Europee, meno di un quinto degli italiani confida che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. E il 53% degli italiani che non hanno votato negli ultimi anni indica come motivazione la delusione e la sfiducia nei partiti. Altro dato inedito annunciato durante la presentazione dell’indagine Fondazione Con il Sud – Demopolis e che, purtroppo, conferma un clima di sfiducia è quello relativo all’astensionismo: oltre 22 milioni di italiani sono orientati a non votare alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno.
Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine promossa dalla Fondazione Con il Sud e condotta dall’Istituto Demopolis su un campione di oltre 4.000 intervistati, i cui risultati sono stati presentati oggi dal presidente della Fondazione Con il Sud Stefano Consiglio e dal direttore di Demopolis Pietro Vento.
Lo studio ha analizzato l’opinione pubblica nazionale rilevando le dimensioni problematiche che gravano sulla quotidianità e sul futuro del Paese, i divari territoriali e di cittadinanza percepiti dagli italiani, ma anche le propensioni degli intervistati su temi caldi del dibattito politico come la riforma dell’Autonomia differenziata.
“Deve far riflettere che l’80% degli italiani, al Nord come al Sud, siano preoccupati dalla fragilità della sanità pubblica” – ha commentato Stefano Consiglio, presidente della Fondazione Con il Sud – Da questo clima di sfiducia e scettiscismo verso il Pnrrche, in teoria, dovrebbe essere la principale leva di profondo cambiamento positivo emerge un’attesa: che, nella pianificazione dello sviluppo territoriale, lo Stato ascolti e coinvolga realmente imprese e terzo settoreUn elemento cruciale anche per recuperare fiducia tra i cittadini e, forse, la speranza che il Pnrr non sia completamente un’occasione mancata. Dopotutto – ha proseguito Consiglio – 8 italiani su 10 ritengono che il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. Ma ne usciamo soltanto insieme, nei fatti e non a parole”.
Servizi pubblici e Welfare oggi in Italia
La percezione dell’opinione pubblica, le priorità dei cittadini per il futuro.
Non è solo una faccenda di velocità; le “Italie” sono almeno 2 per una questione di servizi essenziali. E dopo le crisi sistemiche innescate dalla pandemia e dalla deriva inflazionistica che ha sferzato duramente l’Italia nell’ultimo biennio, le disuguaglianze si sono acuite e si sono ulteriormente dilatati i divari di cittadinanza.
“Meno di un quinto degli italiani – ha spiegato il direttore di Demopolis Pietro Vento – ritiene che il Welfare pubblico garantisca oggi tutte le prestazioni di cui c’è bisogno nella propria regione di residenza. I servizi sociali, la sanità, la scuola sono garantiti nella dimensione strettamente essenziale, nella percezione del 43%. Ma il 38% afferma che non sono più garantiti oggi neanche i servizi fondamentali del Welfare, con un dato che a Sud sale al 58%.”
A livello nazionale, il 58% degli italiani promuove i servizi pubblici, ma con nette differenziazioni territoriali: in un’ideale pagella scolastica, le prestazioni sui territori ottengono almeno la sufficienza per il 70% dei cittadini residenti a Nord, dato che si riduce al 57% fra quanti vivono nel Centro Italia e si assottiglia al 39% nel Sud e nelle Isole.
Su tutte le possibili ipoteche al futuro del Paese – secondo l’indagine Demopolis per Fondazione Con il Sud – è la sanità a rappresentare la dimensione più problematica nella percezione dei cittadini: per l’84%, dopo le crisi che si sono susseguite negli ultimi anni, il problema che peserà maggiormente sul futuro dell’Italia è la fragilità della sanità pubblica. La deriva inflattiva e l’aumento del costo della vita, con la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, sono citati da i due terzi degli intervistati, mentre il 62% richiama le carenze nel welfare ed il 59% l’insicurezza urbana e la criminalità.
Ma esistono questioni che si sollevano ben oltre la quotidianità nazionale e che iniziano a minacciare il futuro, nella percezione degli italiani: lo spopolamento e la denatalità, con la riduzione delle nascite e l’invecchiamento della popolazione, citati dal 58%, ma anche gli effetti del cambiamento climatico (53%), che il Paese inizia ad esperire con frequenza sempre maggiore, nelle forme degli eventi estremi, dalle alluvioni alle ondate di calore smodato e di siccità.
Pianificare lo sviluppo dei territori
L’occasione PNRR e la sfiducia degli italiani
Su un dato, esiste davvero un’unica Italia: la percezione di inefficacia dei fondi Pnrr. Solo il 16% degli italiani (il 17% al Nord, il 14% al Sud) ritiene che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, assegnate all’Italia dall’Unione Europea, saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. Secondo l’analisi condotta dall’Istituto Demopolis per la Fondazione Con il Sud, gli italiani individuano due principali problemi che gravano su Comuni e Amministrazioni pubbliche per avviare i progetti del Pnrr: le lentezze della burocrazia e l’insufficienza di figure specializzate nella PA (78%), ma anche la bassa qualità o improvvisazione di molti progetti (60%). Un dato che evidenzia come vi sia una percezione consapevole nell’opinione pubblica sui limiti concreti della messa a terra dei progetti del Pnrr, come conferma anche un recente studio promosso dalla Fondazione Con il Sud e condotto dal Prof- Gianfranco Viesti dell’Università di Bari da cui emerge come, soprattutto al Sud, vi sia un forte carenza di dipendenti e personale qualificato nelle PA.
E su alcuni mancati obiettivi più che su altri si rivelano le claudicanti prestazioni del Piano. Il 43% degli intervistati immagina che il Pnrr riuscirà a dotare il Paese di infrastrutture all’avanguardia, ma meno di un quarto confida che possa diminuire il divario tra Settentrione e Mezzogiorno, e appena un quinto degli intervistati immagina che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa contenere l’emigrazione delle giovani generazioni verso il Nord o l’Estero.
L’Autonomia differenziata
La percezione dell’opinione pubblica e l’impatto ipotizzato da Nord a Sud
Mentre avanza l’iter parlamentare sul DDL varato dal Governo, la Riforma dell’Autonomia differenziata ottiene nel Paese valutazioni in chiaroscuro. Il Disegno al vaglio delle Camere prevede il trasferimento di diverse competenze statali alle Regioni, che potranno trattenerne il gettito fiscale, non più distribuito su base nazionale. Malgrado la riforma preveda livelli minimi essenziali di prestazione nei servizi, il 53% degli italiani ritiene che sia inopportuna e sbagliata, perché favorirebbe solo le regioni più ricche. È del 35% il segmento che la ritiene necessaria e urgente, perché aiuterebbe tutte le regioni.
Nell’analisi condotta dall’Istituto Demopolis per la Fondazione Con il Sud, sulle valutazioni dei cittadini la variabile “area di residenza” ha un’incidenza marcatissima: la maggioranza assoluta dei residenti a Nord, il 53%, è convinta dell’urgenza della Riforma, ma il dato si contrae al 29% nel Centro, per ridursi ulteriormente al 14% nel Sud e nelle Isole.
A pesare sui giudizi degli intervistati è innanzi tutto la percezione di quanto l’attuazione dell’Autonomia differenziata possa incidere sulla qualità dei servizi erogati nella regione di residenza. I due terzi degli intervistati a Nord prevedono un impatto positivo della Riforma, ma è solo il 38% ad ipotizzarlo per il Centro Italia ed appena l’11% per il Mezzogiorno.
Il divario tra Nord e Sud
Consapevolezza dei cittadini – Il futuro atteso della programmazione dello sviluppo
Esiste un divario di sviluppo in Italia che, a differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei, non è mai stato colmato e si è addirittura progressivamente aggravato. E le forme di sostegno, le risorse speciali, i fondi di coesione destinati per decenni alle aree in deficit di sviluppo, poco hanno inciso sulla trasformazione socio-economica del Mezzogiorno e sulla reale unità del Paese. E gli italiani ne sono consapevoli.
Considerando le differenze Nord-Sud, appena il 18% degli italiani ritiene che oggi, sul piano sociale ed economico, l’Italia sia unita. Non lo è per l’82%. Inoltre, il 45% sostiene che il divario si sia aggravato negli ultimi 5 anni, con una percezione che fra i residenti a Sud e nelle Isole sale al 60%.
L’analisi delle motivazioni dell’insanato divario si mantiene aperta e policentrica. Un primo elemento di riflessione emerge dall’indagine promossa dalla Fondazione Con il Sud: i cittadini meridionali (69%) ritengono che il Mezzogiorno abbia inciso poco o per niente nelle scelte della politica nazionale.
Per l’80% degli italiani il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva dl Paese.
Un ulteriore dato Demopolis-Fondazione Con il Sud, alla vigilia delle Elezioni Europee, conferma le dinamiche di sfiducia istituzionale alla base dell’incremento dell’astensionismo: chi ha scelto di non votare, nelle ultime tornate elettorali, lamenta di certo delusione verso i partiti (53%), ma anche una complessiva sfiducia nella capacità della politica di incidere sulla vita reale delle famiglie (38%) e nella possibilità, votando, di cambiare la gestione della cosa pubblica (36%).
In questo contesto, dall’indagine emerge l’attesa di un approccio rinnovato alle politiche di sviluppo. Per la schiacciante maggioranza degli italiani (65%), ad occuparsi di pianificare lo sviluppo sui territori dovrebbe ancora essere lo Stato, purché con l’ascolto e il coinvolgimento di imprese e cittadini anche in forma organizzata, affinché l’assunzione delle scelte di interesse collettivo abbia un respiro condiviso.
Nota informativa: metodologia e campione di rilevazione demoscopica
L’indagine è stata condotta dal 3 al 12 maggio 2024 dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per Fondazione Con il Sud su un campione di 4.002 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per quote sulla base del genere, dell’età e della macro-area geografica di residenza. La rilevazione campionaria quantitativa, preceduta da una fase di colloqui aperti qualitativi con i cittadini, è stata realizzata con modalità integrate cawi-cati-cami. Coordinamento della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.
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Creativity Pioneers Fund: open call 2024
20 Maggio 2024
È online la una nuova call for application per il Creativity Pioneers Fund.
Promosso da Moleskine Foundation con un’ampia coalizione di partner tra cui la Fondazione con il Sud, il Creativity Pioneers Fund catalizza iniziative che promuovono un cambiamento sociale collegando e sostenendo organizzazioni culturali e creative che promuovono pratiche coraggiose, innovative e non convenzionali per costruire un mondo più giusto, inclusivo ed equo. Lavorando insieme a organizzazioni, partner e stakeholder dell’ecosistema creativo, il Creativity Pioneers Fund mira a mobilitare uno sforzo collettivo che promuova la creatività come strumento di cambiamento sociale.
La scadenza per presentare la propria manifestazione di interesse è il 27 Maggio alle 23:00. A disposizione grant non vincolati di 5.000€ per le organizzazioni selezionate.
A CHI SI RIVOLGE?
Il Creativity Pioneers Fund è rivolto a organizzazioni non-profit che evidenziano il ruolo chiave della creatività nel promuovere un impatto sociale positivo
Organizzazioni il cui target è composto prevalentemente da giovani tra i 17 e i 27 anni
Saranno tenute in grande considerazione le domande provenienti da organizzazioni che si concentrano sull’inclusività, sul sostegno a gruppi di minoranza e a comunità poco servite
Il Creativity Pioneers Fund accoglie le candidature di organizzazioni da tutto il mondo nell’ottica di avere un’ampia e variegata gamma di settori rappresentati
Conferenza stampa di presentazione online dei risultati dell’indagine Fondazione Con il Sud – Demopolis
10 Maggio 2024
C’è tempo fino al 10 luglio per le candidature.
9 Maggio 2024
Lunedì 13 maggio presentazione della campagna di comunicazione partecipativa sul disagio degli adolescenti, promossa da Con i Bambini.
2 Maggio 2024
Lunedì 6 maggio sarà disponibile l’assistenza telefonica.
23 Aprile 2024
Gli uffici saranno chiusi il 26 aprile.
27 Marzo 2024
Pubblicate le FAQ per la partecipazione al Bando Volontariato 2024. Il bando scade il 9 maggio.
26 Marzo 2024
Venerdì 29 marzo, gli uffici saranno chiusi.
20 Marzo 2024
Sono ora disponibili su Prime Video 18 film prodotti da Apulia Film Commission e Fondazione Con il Sud attraverso le due edizioni del Social Film Production Con il Sud
8 Marzo 2024
Sono disponibili online nella sezione Download di Chairos.it, i video tutorial sull’utilizzo della piattaforma.
4 Marzo 2024
Claudia Fiaschi se ne va 59 anni per una grave malattia.
“Non sono emergenza”: la campagna sul disagio degli adolescenti
13 Maggio 2024
Al via “Non sono emergenza”: campagna di comunicazione che indaga il disagio degli adolescenti, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile attraverso un fotoreportage di Riccardo Venturi e un documentario di Arianna Massimi, con le storie e l’ascolto diretto di ragazzi e ragazze, i dati sul fenomeno elaborati dall’Osservatorio #conibambini e la partecipazione delle “comunità educanti”.
Gli adolescenti sono come fragole nel deserto.
È una metafora in positivo tratta dalla storia di Marianna, una ragazza che ha sofferto e in parte soffre ancora di una forte depressione. A differenza di molti, non si chiude in sé stessa, non si nasconde, ma ne parla con i suoi amici più intimi, quelli di cui si fida, si confronta e, insieme a loro, capisce che l’ansia e la depressione di cui soffre è un male comune, condiviso, quasi un male della sua generazione, di cui non deve più sentirsi in colpa, di cui non deve vergognarsi. Il coraggio di Marianna è quello della parola. Un malessere che accomuna anche Rosa, 17 anni, ragazza sensibile con un carattere introverso. Anche a causa del lockdown la sua situazione si aggrava e si chiude in casa, giorni, mesi, anni, in una sorta di autoisolamento dal quale fatica ad uscire, nonostante il sostegno della famiglia e della scuola. Rosa, come un fiore spezzato, riesce a parlare solo con chi come lei, si sente di aver subito un danno, una ferita.
Sono alcuni frammenti delle prime testimonianze raccolte da Riccardo Venturi, fotografo di fama internazionale due volte Word Press Photo e la film-maker Arianna Massimi nel loro percorso di incontro e ascolto di ragazzi e ragazze indagando il tema del disagio degli adolescenti. Un viaggio da Nord a Sud, iniziato un anno fa e ancora in corso che è al centro della campagna “Non Sono Emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La campagna propone un diverso approccio al tema del disagio degli adolescenti, unendo alle immagini artistiche un’attenta selezione ed elaborazione dei dati disponibili, le buone pratiche di comunità educante e soprattutto l’ascolto diretto di ragazzi e ragazze. Una narrazione “altra”, per superare una visione emergenziale e fortemente critica sul mondo giovanile, fare emergere le dimensioni del fenomeno nel suo complesso e promuovere il protagonismo delle nuove generazioni.
Ansia, depressione, disturbi alimentari, bullismo e baby gang, razzismo e seconde generazioni, identità sessuale e isolamento, eco ansia, sono alcune facce di un fenomeno complesso e in forte crescita ma ancora poco esplorato. Le nuove generazioni non possono essere un’emergenza ma sono una risorsa, come dimostrano anche i dati sull’impegno nel volontariato e l’adesione ad associazioni ecologiche, per i diritti civili e per la pace quasi doppia rispetto agli adulti. Al netto di problemi e difficoltà, il 60% degli adolescenti esprime un giudizio positivo sulle proprie prospettive future.
Marco Rossi- Doria, presidente di Con i Bambini: “Il mondo degli adulti ha difficoltà a comprendere le ragioni di questo disagio diffuso, presente già da prima della pandemia ma cresciuto durante quel periodo drammatico. Non possiamo uscirne etichettando semplicisticamente come emergenza un’intera generazione o definire gretini chi si impegna per la salvaguardia del pianeta, cioè il loro futuro. Ci sono tanti ragazzi che fanno cose insieme, si aiutano e aiutano nei momenti di bisogno, fanno sport, volontariato e costruiscono comunità a scuola e fuori. Ascoltiamoli! Hanno da insegnare a noi tutti in un mondo complesso che è e sarà il loro. Occorre conoscere, capire e ascoltare, creando e rafforzando alleanze educative come sta già avvenendo grazie al Fondo. Il tema del disagio degli adolescenti riguarda tutti, non solo i ragazzi, le ragazze e le loro famiglie. Riguarda la scuola e la formazione, le fondazioni e il Terzo settore, le istituzioni e gli enti locali, il mondo della cultura, dello sport e dell’informazione, il mondo economico e delle imprese. Per questo motivo, in questi mesi chiederemo a tutti questi soggetti interessati ad aderire idealmente alla campagna di farlo, perché vuol dire condividere l’urgenza e anche testimoniare, prendere consapevolezza di far parte di una comunità che educa i giovani e li ascolta, che impara anche da loro”.
La campagna, come illustrato durante la presentazione online, con la partecipazione di Maria Teresa Bellucci Vice Ministro del Lavoro e Vicepresidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo, Giovanni Azzone Presidente di Acri, Vanessa Pallucchi Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, Marco Rossi-Doria, Presidente di Con i Bambini, Riccardo Venturi e Arianna Massimi, fotografo e videomaker autori del reportage della campagna, Fabrizio Minnella Responsabile Comunicazione di Con i Bambini e Vincenzo Smaldore Responsabile editoriale di Openpolis, sarà implementata in modo partecipativo fino ad almeno la fine dell’anno.
Nel tempo saranno condivise nuove immagini di campagna e fotografie, altri dati e indagini, il documentario, i video e le storie di ragazzi e ragazze, tramite il sito www.NonSonoEmergenza.it e i canali social dedicati. Saranno condivisi suggerimenti utili per l’ascolto dei ragazzi da parte di operatori ed esperti rivolti al mondo degli adulti. Saranno coinvolti content creator sui social nei vari ambiti della campagna e soprattutto saranno interessati le tante comunità educanti e adolescenti coinvolti dal Fondo e non solo. Alla ripresa dell’anno scolastico verrà promosso un contest rivolto ai ragazzi e ragazze promuovendo il loro punto di vista, i loro sogni da realizzare e il loro protagonismo, essenziale per il futuro del Paese. Qualsiasi ente e organizzazione che intende aderire alla campagna può farlo tramite il sito. Il benessere delle nuove generazioni deve essere un obiettivo condiviso.
Bando Sofigreen: capacity building per le imprese sociali
10 Maggio 2024
La transizione ecologica può offrire nuove e molteplici opportunità a imprenditori e imprese. Il Green Deal europeo punta infatti a rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050 e a rilanciare l’economia in chiave green.
SOFIGREEN – acronimo di Social Finance for Social Greening – si inserisce proprio in questo filone, puntando ad aiutare le imprese dell’economia sociale a rendere più green i loro processi e le loro attività attraverso un percorso di Capacity Building, coaching personalizzato e un migliore e più consapevole accesso agli strumenti di finanziamento.
Ed è proprio nell’ambito del progetto europeo SOFIGREEN che Fondazione MeSSInA e Fondazione con il SUD, con il supporto di Banca Etica, lanciano un bando rivolto a imprese sociali già costituite con sede legale e/o operativa in Molise, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. I beneficiari selezionati avranno accesso a un percorso completo che li accompagnerà a rafforzare in chiave sostenibile la loro attività e nel reperimento di risorse finanziarie adeguate.
La candidatura al bando avviene esclusivamente online attraverso la piattaforma Chairos (https://www.chairos.it/). C’è tempo fino al 10 luglio 2024 alle ore 13.00.
SOFIGREEN – di cui la Fondazione MeSSInA è capofila – è finanziato dalla Commissione UE nell’ambito del bando SMP-COSME-2022-SEE e promuove la presente iniziativa in 3 territori target: Italia, Francia e Spagna. I beneficiari avranno infatti l’opportunità di partecipare ad eventi transfrontalieri e di incontrare le imprese che stanno seguendo lo stesso percorso in Francia e Spagna, con l’obiettivo di incentivare la cooperazione internazionale, i partenariati e lo scambio di buone pratiche.
COSA PREVEDE
Il training prevede l’erogazione di due corsi di Capacity Building – uno per le start-up e uno per le imprese in crescita – per un minimo di 90 impreseselezionate in Italia, Francia e Spagna.
Tra gli argomenti trattati:
come analizzare il modello di business e identificare le azioni per migliorare le performance ambientali e sociali, influenzando positivamente anche le performance economiche;
come misurare e gestire gli impatti ambientali e sociali per facilitare l’accesso alla finanza d’impatto;
come collaborare con un’ampia gamma di attori e creare un ecosistema in grado di fornire la combinazione di competenze, contatti, esperienze e finanziamenti necessari a garantire un’efficace transizione del modello di business;
come redigere un solido business plan necessario per realizzare la transizione ecologica;
come accedere e gestire la finanza d’impatto.
Al termine della formazione, le aziende avranno redatto un piano di investimento per l’attuazione dei loro processi di transizione ambientale e lo presenteranno a potenziali investitori.
Le aziende che hanno frequentato almeno l’80% della formazione avranno inoltre l’opportunità di candidarsi a un secondo processo di selezione per ricevere ulteriore coaching personalizzato e un grant per l’assistenza tecnica.
La partecipazione alle attività di formazione è gratuita.
I giovani non trovano ascolto. Per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul disagio psicologico degli adolescenti, Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, promuove la campagna di comunicazione “Non Sono Emergenza”.
Interverranno: Maria Teresa Bellucci, Vice Ministro del Lavoro e Vicepresidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo; Giovanni Azzone, Presidente di Acri; Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore; Marco Rossi-Doria, Presidente di Con i Bambini; Riccardo Venturi e Arianna Massimi, fotografo e videomaker autori del reportage della campagna. Illustrerà l’iniziativa Fabrizio Minnella, Responsabile Comunicazione di Con i Bambini; presenterà il report dell’Osservatorio #conibambini sul disagio degli adolescenti Vincenzo Smaldore, Responsabile editoriale di Openpolis.
Sarà una campagna propositiva che prevede la partecipazione attiva di adolescenti, docenti ed educatori civici e il coinvolgimento di scuole, enti di terzo settore e del privato sociale, istituzioni pubbliche e private, mondo della cultura, dello sport e dell’informazione.
Napoli, giovani con disabilità psichica raccontano l’arte
24 Aprile 2024
Tony, Davide ed Igor sono ragazzi con disabilità cognitiva, con storie personali e familiari, percorsi di vita e scolastici diversi, ma che condividono la passione per l’arte e la gioia di raccontarla.
Tony ha sempre viaggiato con i genitori e con loro ha imparato ad apprezzare e godere delle bellezze delle altre città, della loro storia e dei loro siti museali. La vasta cultura di Tony è sempre stata di grande stimolo per gli altri amici. Lui è il “sapientone” del gruppo!
Dalla sua curiosità per le bellezze artistiche della quadreria e per “le sette opere della misericordia” del Caravaggio presenti nella cappella del Pio Monte della Misericordia a Napoli – dove ha sede operativa l’Associazione La Scintilla che promuove iniziative ed attività per persone con disabilità psicomotoria anche nell’ambito del progetto Opera 5, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD – inizia un percorso formativo come accompagnatori alle visite guidate per i ragazzi dell’associazione, affiancati da educatori e professionisti del settore.
Davide e Igor arrivano dopo nel gruppo e si lasciano coinvolgere nel progetto che dal 2023 acquisisce il nome “Scintillarte”. Pian piano si scoprono nuovi siti e sempre più persone con disabilità scelgono di accompagnare con la loro voce la descrizione delle bellezze artistiche del Pio Monte della Misericordia e del Tesoro di San Gennaro.
Davide è rapito dalla storia del Patrono di Napoli e l’arte lo ha spinto ad abbandonare le sue paure ad affacciarsi sul mondo e oggi è un giovane che ha acquisito sicurezza e non copre più il suo viso con la visiera del cappellino del Napoli.
Igor è Ucraino, ma parla molto bene l’italiano; è simpatico, espressivo, curioso di conoscere le persone e di “vivere” esperienze diverse. Con il suo accento straniero cattura l’attenzione dei turisti e interpreta parti di racconti dei quadri con il suo talento naturale.
Il progetto Scintillarte vede per la prima volta insieme due storiche istituzioni di Napoli, il Pio Monte della Misericordia e il Tesoro di San Gennaro, con l’Associazione La Scintilla Onlus – “I colori della disabilità” in una virtuosa collaborazione con lo scopo di creare spazi di crescita e partecipazione e strutturare un percorso di inclusione.
Uno dei rari esempi in Italia di turismo sostenibile che unisce in un unico percorso di visita due siti storici e ha l’obiettivo di favorire l’autonomia personale e lavorativa di giovani con disabilità.
Il percorso formativo di Scintillarte stato sostenuto dal Ministero delle Pari Opportunità, dall’Otto per mille Valdese e da Fondazione CON IL SUD.
Il video racconto dell’esperienza dei ragazzi di “Scintillarte” è disponibile su www.conmagazine.it, il magazine di Fondazione CON IL SUD e Con i Bambini, e sul sito del Corriere Buone Notizie con cui è attiva una collaborazione sul tema “Lavoro da manuale”: ogni settimana racconta storie di esperienze di riscatto lavorativo direttamente dalla voce dei protagonisti .
È nell’Italia meridionale, nell’area del paese dove l’offerta di mense scolastiche è minore, che la deprivazione alimentare incide di più tra bambini e ragazzi. In particolare, il 7,6% dei minori di 16 anni si trova in una condizione di deprivazione alimentare nel Mezzogiorno. Il dato emerge dal report dell’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Questa tendenza era già emersa prima della pandemia. Dati più recenti, provenienti dal rilascio degli indicatori sulle condizioni di vita dei minori, sembrano confermarlo anche nel post-Covid. Sono due in particolare gli indicatori considerati: la quota di famiglie che dichiarano di aver attraversato nel 2021 difficoltà economiche tali da impedire l’acquisto del cibo necessario, condizione sperimentata in Italia dal 4,9% dei minori di 16 anni in quell’anno. E la quota di persone che non hanno consumato almeno un pasto proteico al giorno, perché non potevano permetterselo (2,5% dei minori). Ha vissuto una delle due situazioni di deprivazione alimentare, o addirittura entrambe, il 5,9% dei minori di 16 anni residenti in Italia nel 2021. Una percentuale che varia tra le diverse aree del paese e raggiunge il 7,6% nell’Italia meridionale e anche in quella del Nord supera la media nazionale (6,2%). Valori più contenuti, tra le ripartizioni, si registrano solo nel centro Italia (2,5%).
I nuovi dati, relativi al 2021, sono stati approfonditi anche alla luce dell’offerta di mense scolastiche presenti sul territorio. Un fattore che è stato più volte collegato con il fenomeno, dallo stesso garante dell’infanzia, dal momento che purtroppo per alcuni bambini quello alla mensa scolastica rappresenta il pasto più completo e sano della giornata.
Basti pensare che proprio nel Mezzogiorno poco più di un edificio scolastico su 5 ha la mensa. In particolare il 22,1% di quelli del sud continentale e il 21% nelle isole. A fronte di una media di circa 1 edificio su 3 dotato di mensa in Italia, la quota scende al 21,8% in Calabria, al 15,6% Campania e al 13,7% Sicilia. Valori nettamente superiori si riscontano invece nelle regioni dell’Italia centrale (41,3%) e settentrionale (43,2%). Con una sostanziale differenza in quest’ultimo caso tra nord-ovest (47,8%) e nord-est (36,5%).
Sarebbe ovviamente forzato individuare qualsiasi relazione di causalità diretta. Specialmente quando parliamo di un fenomeno multidimensionale come quello della povertà alimentare che, nel contesto dei paesi avanzati, non coinvolge solo la mancanza di cibo, ma una pluralità di fattori: dalla povertà economica delle famiglie alla prossimità dei servizi, dall’educazione alimentare al rapporto tra qualità e prezzi dell’offerta disponibile. E allo stesso tempo, questo non significa che i due fenomeni, carenza di mense e povertà alimentare, vadano considerati del tutto scollegati. La refezione scolastica è infatti centrale tanto nel contrasto della povertà educativa quanto di quella alimentare. Sul primo versante, la disponibilità di mense è la premessa concreta per lo svolgimento del tempo pieno e in generale di attività pomeridiane nelle scuole. Sul secondo, rappresenta un efficace strumento per migliorare l’alimentazione dei minori, soprattutto per coloro che vivono in famiglie in disagio economico. L’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha ribadito nelle relazioni al parlamento degli anni scorsi la natura profonda di questo legame.
Per approfondimenti su questo tema e in generale sulle condizioni dei minori in Italia, si rimanda all’Osservatorio #conibambini>> conibambini.org/osservatorio/
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Bando volontariato: disponibili le FAQ
27 Marzo 2024
Sono disponibili le FAQ per la partecipazione al Bando Volontariato 2024. Il documento integrale è consultabile e disponibile per il download nella sezione “Bandi e iniziative”, in particolare al seguente link. Nella sezione FAQ del sito, invece, è presente l’elenco delle domande con le relative risposte per una consultazione più agevole da smartphone e altri dispositivi mobili.
Il bando, promosso dalla Fondazione CON IL SUD in collaborazione con la Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Sud e Isole, ha l’obiettivo di sostenere interventi di volontariato sperimentale a carattere multidimensionale, finalizzati a rispondere a sfide sociali e a creare spazi di partecipazione, mobilitando nuovi volontari e aumentando il senso di comunità e protagonismo attivo dei giovani. Sarà importante prevedere il loro coinvolgimento in azioni che siano in grado di produrre un cambiamento concreto e visibile e di generare un impatto immediato per la comunità.
Tutte le informazioni sono disponibili al seguente link.
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