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  • A scuola di pari opportunità

    A scuola di pari opportunità

    AVELLINO – 8 Marzo 2019

    Foto dall'iniziativa "Dagli stereotipi ai puzzle di genere"
    Foto dall’iniziativa “Dagli stereotipi ai puzzle di genere”

    lI progetto BE HELP-IS attraverso azioni riservate alla prevenzione nelle scuole dei diversi ordini e gradi, vuole contribuire alla costruzione di percorsi relazionali alternativi che valorizzino le differenze di genere e le pari opportunità, sfruttando la naturale curiosità e la voglia di sperimentare dei bambini nell’incontro con l’altro.

    Nella scuole primarie è partito il progetto “Diversi sì, ma tutti uguali” di educazione alle pari opportunità, che coinvolge alunni, insegnanti e genitori.

    Nella prima fase, circa 90 alunni delle classi prime di una delle scuole primarie coinvolte nel progetto, stanno sperimentando l’origine degli stereotipi, il confronto sui diversi punti di vista e il rispetto reciproco nella relazione tra uomini e donne, attraverso attività laboratoriali. Negli incontri svolti fino ad ora, i bambini sono stati molto accoglienti, interessati e curiosi, hanno posto domande, fatto osservazioni simpatiche ma significative, partecipando volentieri alle attività proposte, come circle time, simulate e giochi guidati. Dalla condivisione, in classe, sono emersi alcuni stereotipi di genere legati, ad esempio, al mondo dei giocattoli e dei mestieri, ma gli stessi bambini hanno dimostrato una grande capacità di andare oltre, sviluppando una familiarità con le tematiche trattate, attraverso un’attenta valorizzazione delle pari opportunità nei compiti e nei ruoli di tutti i giorni.

    Contemporaneamente il percorso vede coinvolti anche i genitori e gli insegnanti e anche per loro sono stati già realizzati i primi incontri. Gli insegnanti si sono da subito messi in gioco sia durante gli incontri di classe sia nei momenti riservati esclusivamente a loro, in un percorso di ricerca-azione con l’obiettivo di produrre e testare modelli sperimentali da poter riproporre anche per gli anni successivi. Mentre ai genitori è stato riservato un primo appuntamento conoscitivo e informativo riguardo al percorso che svolgeranno i loro figli, e seguiranno altri due incontri di approfondimento collegati alle attività proposte ai bambini.

    Attraverso il contesto scolastico è, dunque, possibile promuovere una cultura di genere capace di valorizzare le differenze tra il maschile e il femminile, educando bambine e bambini ad una relazione autentica e positiva sperimentando l’incontro con l’altro come occasione di apprendimento e confronto reciproco.

    Il progetto “Dagli stereotipi ai puzzle di genere“, attività di sensibilizzazione e prevenzione della violenza e degli stereotipi di genere nelle scuole secondarie di primo grado, viene invece proposto alle classi terze delle scuole medie inferiori, attraverso interventi psicoeducazionali che si propongono di aprire una discussione con i ragazzi e le ragazze sugli stereotipi di genere tra maschi e femmine, attraverso modalità interattive e laboratoriali.

    Sin dall’inizio si è creato un clima piacevole ed accogliente, adatto ad instaurare un confronto, un dialogo aperto e spontaneo, per far emergere e condividere opinioni e stereotipi personali. I ragazzi hanno avuto la possibilità di confrontarsi tra loro sulla rappresentazione sociale che hanno degli stereotipi di genere e informarsi ponendo quesiti alle relatrici, nella maggior parte dei casi in maniera spontanea. Attraverso un breve questionario si è cercato di acquisire informazioni sul radicamento di alcuni stereotipi di genere nei ragazzi/e di 13 anni e se abbiano annullato o meno le caratteristiche tipicamente maschili e femminili.

    Il contatto diretto con i ragazzi/e delle classi terze medie ha ribaltato le aspettative degli operatori coinvolti: ai ragazzi/e di 13 anni non erano completamente chiari i vari aspetti della violenza di genere, la maggior parte di loro, pur avendo le idee abbastanza chiare su violenza fisica, psicologia e sessuale e sulla pratica dello stalking, non era a conoscenza né della violenza economica, né di quella assistita. In merito a quest’ultima alcuni hanno avanzato domande come “Vuol dire che un vicino di casa assiste alla violenza?” e, quando è stato spiegato loro il vero significato, sono seguiti alcuni attimi di riflessione e purtroppo qualcuno ha riportato la propria esperienza ponendo anche numerose domane proprio perché coinvolto personalmente. Uno dei risultati raggiunti è stato, dunque, proprio quello di dare una definizione a ciò che alcuni di loro, magari inconsapevolmente, vivono tra le mura domestiche, rendendoli maggiormente informati sull’esistenza di altre forme di violenza, oltre a quelle da loro conosciute, e sulla possibilità di chiedere aiuto ai Cav.

    L’articolo completo è disponibile sul blog di progetto su www.esperienzeconilsud.it/behelpis/

  • Welfare, che impresa!

    Welfare, che impresa!

    MILANO – 27 Febbraio 2019

    Welfare, che impresa - terza edizione
    Welfare, che impresa – terza edizione

    STARTUP: FINO A 300 MILA EURO PER I MIGLIORI PROGETTI DI WELFARE DI COMUNITÀ

    Al via la Terza Edizione di Welfare, che Impresa!

    Ripensare il sistema di Welfare sperimentando nuovi servizi capaci di rigenerare il tessuto sociale, questa è la sfida che viene lanciata anche quest’anno con la terza edizione del concorso per idee “Welfare, che impresa!”. Le Startup sociali – già costituite o da costituire – sono chiamate a presentare progetti innovativi orientati a favorire la coesione,  lo sviluppo sociale e il fare rete.

    Lo scenario

    I cambiamenti demografici, sociali e culturali che hanno interessato il Paese negli ultimi anni, hanno determinato la necessità di ripensare il sistema di welfare, per renderlo capace di garantire le condizioni di un benessere non solo economico, ma anche sociale. In questo scenario le imprese sociali, organizzate secondo una pluralità di nuovi modelli, possono fornire un contributo importante al benessere generale della società.

    Il bando

    Il concorso “Welfare, che Impresa!” è promosso da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Snam e UBI Banca, a cui si unisce quest’anno Fondazione CON IL SUD. È confermato anche per questa edizione il contributo scientifico di AICCON e del Politecnico di Milano – Tiresia, e la partnership tecnica degli incubatori PoliHubSocialFare e Campania NewSteel, a cui si aggiungono Hubble-Acceleration Program e G- Factor, novità del 2019. Il concorso premierà i quattro migliori progetti nei seguenti ambiti: agricoltura sociale; valorizzazione e cura del patrimonio culturale, paesaggistico e dell’ambiente; servizi alla persona e – per la prima volta – circular economy. I progetti dovranno generare impatto sociale e occupazionale, avere una connotazione fortemente tecnologica, creare rete sul territorio, essere scalabili, replicabili ed economicamente sostenibili.

    Ciascuno dei quattro progetti vincitori riceverà 20.000 euro, 4 mesi di incubazione/accelerazione presso uno degli incubatori partner, per un valore complessivo di 5.000 euro, e 50.000 euro di finanziamento a tasso zero. Elemento distintivo della terza edizione è la presenza di incubatori distribuiti su tutto il territorio nazionale, che consentirà  ai vincitori di scegliere al meglio il percorso di incubazione/accelerazione più adatto alle proprie esigenze. 

    Novità importante di quest’anno è l’apertura della call anche alle Startup sociali non ancora costituite, le quali avranno 6 mesi di tempo a partire dalla selezione dei progetti vincitori per formalizzare la costituzione. Inoltre, nella prospettiva di rendere il concorso inclusivo e attrattivo per tutti i soggetti interessati alle tematiche del Terzo Settore, la partecipazione è estesa a tutti i candidati, senza limiti di età.

    Le idee progettuali possono essere inviate fino al 18 aprile 2019. Per leggere il bando completo: welfarecheimpresa.ideatre60.it

    Come sottolinea Diego Visconti, Presidente di Fondazione Italiana Accenturein questa Terza Edizione abbiamo introdotto importanti novità volte ad estendere la partecipazione al concorso non solo ai soggetti già attivi nel Terzo Settore, ma anche agli imprenditori sociali del futuro. Il concorso inoltre rafforza la propria presenza su tutto il territorio italiano grazie ad una rete sempre più estesa di promotori e incubatori che insieme intendono contribuire all’innovazione del welfare di comunità.”

    “E’ un’iniziativa a cui teniamo molto perché si rivolge a giovani imprenditori che pongono al centro della propria idea di impresa il welfare di comunità” – afferma Diana Bracco Presidente di Fondazione Bracco, che investe ogni anno con il progetto Diventerò importanti risorse a favore della formazione delle nuove generazioni. “Sono convinta che i giovani, grazie alla loro creatività e al loro spirito innovativo, sapranno trovare nuove soluzioni capaci di ridisegnare il futuro”.

    Marco Alverà, Amministratore delegato di Snam e vice presidente di Fondazione Snam, ha dichiarato: “Siamo molto legati a Welfare, che impresa! in quanto primo progetto sostenuto da Fondazione Snam dopo la sua costituzione, a fine 2017. Quest’anno rinnoviamo il nostro supporto perché si tratta di una iniziativa di grande valore e perfettamente allineata alla nostra missione, per la sua capacità di coniugare innovazione, imprenditoria giovanile e sociale. Con questo e i tanti altri progetti che stiamo lanciando in tutta Italia vogliamo creare nuove opportunità di sviluppo sociale nelle comunità nelle quali operiamo”.

    “‘Welfare che impresa!’ testimonia ancora una volta il ruolo di UBI a supporto dell’imprenditorialità sociale” – afferma Victor Massiah, CEO di UBI Banca – “Tra i suoi punti di forza c’è senza dubbio il fatto di unire diversi strumenti di sostegno alle imprese vincitrici, con interventi che spaziano dal finanziamento a tasso zero erogato da UBI Banca a servizi di capacity building e accelerazione d’impresa”.

    L’innovazione sociale è fondamentale per favorire lo sviluppo locale al Sud. Agricoltura sociale, servizi alla persona, valorizzazione e cura del patrimonio culturale e paesaggistico sono ambiti nei quali crediamo molto” – ha dichiarato Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD. “Per questa ragione abbiamo accettato con entusiasmo l’invito a diventare partner dell’iniziativa e sostenerla, anche per offrire un’opportunità in più ai giovani e alle organizzazioni che vivono e operano nelle regioni meridionali e che credono nel loro futuro”.

    Il concorso in un video:

  • Funder35 – aperte le votazioni online

    Funder35 – aperte le votazioni online – Fondazioneconilsud.it






















    Home › News › Funder35 – aperte le votazioni online

    Funder35 – aperte le votazioni online

    ROMA – 27 Febbraio 2019

    Logo Funder35
    Logo Funder35

    Si avvia alla conclusione la call promossa dalla Fondazione CON IL SUD per individuare 7 nuove imprese culturali non profit meridionali, composte prevalentemente da giovani sotto i 35 anni, da inserire nella comunità di pratiche di Funder35.

    Su 17 candidature pervenute, 9 soddisfano i requisiti richiesti:

    • Associazione Culturale La Guarimba, Amantea (Cs), Calabria
    • Associazione Culturale Musicale I Filarmonici di Benevento, Benevento, Campania
    • Associazione Culturale Picentini Experience, Giffoni Valle Piana (Sa), Campania
    • Associazione Culturale Vico Quarto Mazzini, Terlizzi (Ba), Puglia
    • Associazione di promozione sociale 34° Fuso, Corigliano d’Otranto (Le), Puglia
    • Associazione di Promozione Sociale Sinapsi Produzioni Partecipate, Bari, Puglia
    • Associazione Kairos, Napoli, Campania
    • Associazione Tdf Mediterranea, Lecce, Puglia
    • Cooperativa Sociale Parco Uditore, Palermo, Sicilia

    La call prevedeva l’accesso di una organizzazione per regione. L’associazione La Guarimba e la cooperativa Parco Uditore, uniche ammesse per Calabria e Sicilia, accedono direttamente alla community di Funder35. Le altre 5 saranno scelte dagli utenti di Facebook tra le restanti 7 imprese culturali (4 pugliesi e 3 campane).

    Le votazioni online resteranno aperte fino alle 16:30 dell’8 marzo sulla fanpage della Fondazione. La preferenza deve essere espressa tramite “mi piace” o “love” alle foto pubblicate dalla Fondazione, ovvero all’immagine dell’impresa culturale preferita.

    Questa modalità, oltre ad attivare un processo partecipativo, premierà le organizzazioni in grado di mobilitare più efficacemente sul web le comunità di riferimento.

     Entrando nella comunità di Funder35, composta da 300 imprese culturali selezionate in tutta Italia dal 2012 ad oggi, le organizzazioni potranno usufruire di importanti e significative opportunità di crescita e formazione.

    Funder35 è una iniziativa nata nel 2012 da un’idea della Commissione per le Attività e i Beni Culturali dell’Acri – l’associazione delle Fondazioni ed è promossa da 18 fondazioni di origine bancaria e dalla Fondazione CON IL SUD. Info su www.funder35.it

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  • Luna Laboratorio Rurale

    Luna Laboratorio Rurale

    LECCE – 22 Febbraio 2019

    Foto dalla pagina Facebook LUNA_Laboratorio rurale
    Foto dalla pagina Facebook LUNA_Laboratorio rurale

    Se pensassimo ad ogni piccolo passo della nostra esistenza come a qualcosa da seminare, forse capiremmo che il segreto è tutto qua. Punteremmo certamente ai frutti e alla sostanza della semina, ma scopriremmo anche di aver imparato molte cose durante. L’agricoltura sociale può aiutarci molto in questo.

    Basterebbe recuperare un po’ di stupore. E potremmo trovarlo in tutti quei piccoli gesti che anticipano la messa a coltura e che, tra l’altro, danno un senso alla stessa: il recupero di prodotti agricoli, la ricostruzione di una memoria storica e di un’identità rurale, la diffusione di una filosofia basata sulla filiera corta, come scelta di consumo e valorizzazione di un territorio.

    Luna laboratorio rurale, grazie al bando “Terre colte” promosso dalla Fondazione CON IL SUD e Enel Cuore Onlus, punta proprio a dare nuovo smalto al patrimonio agricolo intravedendo delle possibilità: una leva economico-occupazionale per i più giovani, un turismo meno “confezionato”. Ma in che modo Luna laboratorio rurale metterà a coltura questo suo progetto di agricoltura sociale? Ve lo raccontiamo subito, non senza fare qualche piccolo cenno storico.

    Recupero delle colture locali – memoria storica e sentimento

    Luna nasce nel 2014 per volere di un’associazione al femminile, Itaca Onlus, che rileva una struttura abbandonata in contrada Luna (Galatone-Seclì) e vi fonda un laboratorio rurale. L’intento è di dare nuova centralità alle zone extraurbane (periferie rurali) e all’agricoltura, di ricostruire una comunità rurale, consapevole e attenta ai prodotti tipici della sua terra. Tutto parte con il coinvolgimento di un gruppo di volontari che, in effetti, rivedono in Luna la risposta ad un loro bisogno oggettivo: la creazione di una piazza verde, alternativa a quelle cittadine, spesso spopolate, dove le persone possano incontrarsi e condividere progetti e visioni. Così, proprio i volontari sono diventati soci attivi e hanno dato un contributo importante alla definizione di uno spazio interculturale e partecipato dove fare: semine collettive, cinema open air, attività culturali per grandi e piccini, cene sociali ispirate al concetto del social eating, dibattiti intorno all’”agricultura”.

    Il bando “Terre colte”, quindi, è statao una grande opportunità per Luna: permetterà di dare nuovo vigore e struttura a una serie di progetti, in parte avviati, e ad altri tenuti in serbo. In primis il recupero di tre colture tradizionali principali, che sono memoria storica di una comunità e moto sentimentale per molti:

    albicocca di Galatone, già riconosciuto come presidio “slow food”. Si tratta di un tipo di albicocca piccola come una gemma e molto gustosa. Portare in tavola le “arnacocche di Calatune” è, oggi, un lusso: sono presenti pochi alberi con questa preziosa razza di albicocche. Luna intende recuperare il prodotto rendendolo più facilmente reperibile.
    zafferano, spezia presente nei testi di Antonio De Ferraris detto “Il Galateo” , che affondano nella memoria del territorio salentino. Proprio questo prodotto è stato oggetto di un progetto “zafferano di comunità” teso a coinvolgere la cittadinanza nel recupero di un’antica coltura tramite la sua diffusione negli appezzamenti privati, nei giardini, nelle pietanze e nelle ricette dei ristoratori locali (eventi “Giallo in zafferano“).
    • anche il miele ricorre nel novero dei prodotti storici e identitari locali. A tal proposito, Luna coinvolgerà un’azienda salentina nella promozione della cultura apistica e nella semina di una pianta come la facelia che, oltre ad avere proprietà miglioratrici del terreno, è anche una pianta mellifera.

    Agricoltura sociale è (anche) opportunità di lavoro

    Con il bando “Terre colte” Luna laboratorio rurale torna a far leva sull’agricoltura, smarcando molti preconcetti e ideologie spicciole che qualificano negativamente il contadino: uomo della terra, con scarsa o assente istruzione. Per generazioni le persone del Sud sono state etichettate come “terroni” e se questo diventasse il nostro VALORE AGGIUNTO?

    In qualità di laboratorio rurale, Luna intende avvicinare i giovani e i disoccupati dando loro l’opportunità di fare pratica di agricoltura e aiutandoli a portare in campo progetti innovativi e potenzialmente interessanti per il territorio. Per questo, Luna grazie a “Terre colte” (bando promosso da Fondazione CON IL SUD e Enel Cuore Onlus) istituirà un fondo progetti, una sorta di micro-credito, con il quale sostenere progetti agricoli innovativi, almeno nella fase di avviamento, soprattutto se sono valevoli di un’opportunità.

    Inoltre, Luna metterà a disposizione la sua esperienza per affiancare gli innovatori agricoli nella messa a punto dell’idea, nella progettazione, pianificazione e nelle fasi attuative. È anche così che l’agricoltura diventa sociale: quando ha ricadute positive sul territorio creando opportunità lavorative e formative per coloro che sono interessati ad intraprendere la via agricola.

    Il progetto si dipana su più fronti e acquisisce anche una traduzione di stampo turistico-esperienziale. Occorre creare una proposta alternativa, una narrazione autentica e fedele, che racconti semplicemente un territorio, la sua vocazione agricola, oggi oggetto di una riscoperta. Per questo, Luna promuoverà lunghe passeggiate in campagna facendole coincidere anche con le semine e le raccolte collettive. Oltre a questo, saranno promossi vari eventi culturali e gastronomici tra Galatone e Seclì per la valorizzazione dei prodotti di comunità.

    “Terre colte” non è solo il nome del bando di Fondazione CON IL SUD ma è molto di più, è un atto rivoluzionario, un cambio di registro davvero importante. Luna è fiera di fare la sua parte per la messa a coltura tra Galatone e Seclì.

    L’articolo completo è disponibile suil blog di progetto su www.esperienzeconilsud.it

  • Adempimenti legge 124/2017

    Adempimenti legge 124/2017 – Fondazioneconilsud.it





















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    Adempimenti legge 124/2017

    ROMA – 20 Febbraio 2019

    Adempimenti ai sensi dell’articolo 1, commi 125 e seguenti, della legge n. 124 del 2017

    La Fondazione CON IL SUD rientra tra i soggetti tenuti a pubblicare annualmente le informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere, per un importo complessivo superiore ai 10 mila euro, ricevuti nel medesimo periodo da Pubbliche amministrazioni e dagli enti assimilati.

    Si comunica pertanto che la Fondazione, con la collaborazione di IANNAS Srl, ha usufruito di un finanziamento in regime de minimis (Regolamento 1407/2013) del valore di € 13.259,96. Tale finanziamento è stato ottenuto attraverso l’avviso 38 standard del fondo interprofessionale FONCOOP, che ha permesso di formare i propri dipendenti in un percorso della durata di 102 ore, mirato ad accrescere le competenze in tema di nuova normativa del Terzo Settore, tecniche finanziarie, progettazione e rendicontazione.

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